penalizzazioni di google

Panda e Penguin sono le 2 bestie nere (anzi, bianconere ๐Ÿ˜€ ) dei SEO. I 2 animali dello zoo di Google, liberati rispettivamente a Febbraio del 2011 e ad Aprile del 2012, colpiscono con cadenze piรน o meno regolari i siti web di coloro che disattendono le norme di Google, spazzandoli via dalle SERP del motore di ricerca per far posto a risultati di miglior qualitร . Per semplificare al massimo, il primo (Panda) รจ piรน focalizzato ai contenuti (e quindi all’on-page), mentre il secondo (Penguin) si concentra sui link (e quindi sull’off-page).

Son quasi certo che questi ritocchini algoritmici continueranno ancora per lungo tempo, magari con altre sfumature o altri nomi, ma il concetto di fondo non cambierร  mai: Google vuole eliminare dai suoi risultati tutto ciรฒ che รจ inutile, ingannevole e spammoso, penalizzando ciรฒ che puรฒ danneggiare l’immagine del motore di ricerca e ciรฒ che non รจ di reale utilitร  per i suoi utenti. Nei giorni scorsi, Kevin Indig di Searchmetrics ha pubblicato un post dal titolo 5 ways to definitely get hit by a Panda algorithm penalty, che spiega – come dice il titolo stesso – come fare ad essere penalizzati dal Panda (e, andando per sottrazione, anche come fare a NON essere penalizzati).

In realtร , leggendo bene l’articolo, emergono dei concetti che sono validi non solo per l’orsetto bianconero, ma anche per molti dei piccoli e grossi cambiamenti algoritmici che Google ha effettuato negli ultimi anni e mirati a chi ha esagerato con la SEO on-page. Ho quindi pensato di tradurre le parti piรน significative del post in italiano, e di riproporle sul mio blog: eccole qui sotto (con qualche mia piccola aggiunta/modifica), mentre in coda ho aggiunto una parte relativa ai link (e quindi all’off-page).

Come NON Essere Penalizzato da Google (On-Page)

1. Brutti Contenuti

Se vuoi avere la certezza di essere colpito dal Panda, crea contenuti di pessima qualitร . Questi contenuti possono essere divisi in 5 grosse categorie.

Contenuti “Sottili”: immagina ad esempio una pagina di categoria di un ecommerce, con poche righe di testo e centinaia di link verso i prodotti. Quello รจ sicuramente un contenuto thin (o come preferisco dire io, “inconsistente”). I motori di ricerca hanno bisogno di cibo (=buon contenuto) per determinare la rilevanza di una pagina rispetto ad una query. Quello che possono leggere su una pagina รจ il contenuto, e poco contenuto significa poco cibo. Senza contenuto non possono capire il tema trattato dalla pagina, e lo stesso vale – ovviamente – per l’utente.

Contenuti Generati Automaticamente, o “Spinnati”: ci sono webmaster che, per riempire le pagine dei loro siti di contenuti, creano un testo praticamente uguale per ogni pagina, modificandone solo alcune piccole parti. Questa cosa non piace nรฉ ai motori di ricerca, nรฉ agli utenti. Anche se per certe tipologie di siti รจ difficile scrivere un contenuto molto diverso per ogni pagina, รจ importante che il contenuto sia il piรน possibile “personalizzato”, su misura per l’utente.

Contenuti Aggregati: un’altra tecnica utilizzata per creare rapidamente siti web e popolarli di pagine, รจ quella di aggregare contenuti provenienti da altre fonti. Ma attenzione: gli aggregatori, i siti di coupon/sconti e i comparatori di prezzi, sono state fra le tipologie di siti piรน colpite dal Panda. Se puรฒ aver senso utilizzare in piccola parte contenuti di terzi per arricchire i propri, non ha invece alcun senso copiarli integralmente.

Contenuti Duplicati: anche se la presenza di contenuti duplicati non costituisce una penalizzazione in senso assoluto, Google penalizza pesantamente i siti che copiano contenuti su larga scala. Se vuoi utilizzare lo stesso contenuto su piรน siti, fallo utilizzando cose come il rel=”canonical” o il meta tag noindex.

Contenuti Irrilevanti: quando un utente non trova sulla tua pagina la risposta alla sua domanda, se ne va. Una pagina potrebbe inizialmente sembrare rilevante al motore per una determinata query, ma poi non mantenere la promessa che fa nel titolo e nel contenuto. Google potrebbe analizzare il comportamento dell’utente sulla pagina in questione, per capire se questa รจ pertinente o meno per la ricerca effettuata. Su certi temi, una pagina molto vecchia potrebbe risultare irrilevante: immagina che pertinenza puรฒ avere oggi per la query [iPhone], una pagina creata 7 anni fa e relativa al primo modello del telefono.

Mai sentito parlare di Freshness Update? Suggerimento: un buon modo per determinare quanti e quali Bad Content hai sul tuo sito, รจ quello di analizzare il numero di pagine indicizzate rispetto a quelle effettivamente posizionate (e che ricevono traffico dai motori).

2. Segnali Negativi per gli Utenti

Come emerso anche all’interno dell’ultimo studio sui fattori di ranking di Searchmetrics, Google sembra porre parecchia attenzione al comportamento dell’utente. Controlla quindi:

Basso Tasso di Click: non sempre un buon posizionamento significa molti click. Se sei ben posizionato per una parola chiave ad alto traffico, ma noti che ottieni poche visite da Google verso la tua pagina, significa che il tuo snippet non attrae in alcun modo l’utente, o che qualcos’altro nella SERP ha guadagnato la sua attenzione.

Alta Frequenza di Rimbalzo: succede quando l’utente fa click sul tuo snippet ma poi torna rapidamente indietro sulla SERP. Non sempre questo parametro รจ negativo in senso assoluto: immagina un sito di risultati sportivi – l’utente entra, legge il risultato, e se ne va. L’ipotesi รจ quella che Google sia in grado di distinguere fra query che richiedono differenti frequenze di rimbalzo. Il consiglio รจ quello di analizzare regolarmente il bounce rate medio di tutte le pagine del sito, e rapportare poi questo valore con le singole pagine specifiche.

Poco Tempo Speso sul Sito: se, a livello generale, gli utenti spendono pochissimo tempo sul tuo sito, questo puรฒ essere un indicatore di contenuti di bassa qualitร .

Bassa Quantitร  di Visitatori di Ritorno: se gli utenti non tornano piรน sul tuo sito dopo averlo visitato, non รจ un buon segnale. Gli ottimi contenuti (soprattutto se si tratta di “contenuti sempreverdi“) vengono consumati piรน e piรน volte, e anche questo รจ un segnale che si suppone possa determinare il contenuto di alta qualitร  per Google.

Suggerimento: identifica e ottimizza/rielabora le pagine che hanno un bounce rate alto, in modo che “trattengano” l’utente piรน a lungo. Prova anche ad utilizzare alcuni trucchi per aumentare le pagine visualizzate.

3. Cattiva Usabilitร 

Usabilitร  e user experience sono materie a parte, ma se ti occupi di SEO nel 2014 รจ necessario conoscere, almeno a grandi linee, queste 2 discipline.

Design/Layout: avere un design molto vecchio, o molto brutto, รจ un invito a far scappare via gli utenti. Anche se il concetto di “brutto” รจ molto soggettivo, evita assolutamente il design utilizzato dai siti di spam, visto che il tuo sito non รจ di quel genere. Aggiornare costantemente il tuo sito e “rinfrescare” periodicamente il layout, รจ una buona pratica per migliorare la user experience.

Navigazione: agli utenti vanno forniti percorsi di navigazione intuitivi, che permettano loro di trovare i prodotti e i contenuti presenti sul tuo sito nel modo piรน semplice e istintivo possibile. Una sapiente gestione dei link interni รจ utile anche per far fluire correttamente il link juice e il PageRank all’interno del sito.

Versione Mobile: sempre piรน utenti fruiscono dei siti web tramite tablet o smartphone. E’ quindi fondamentale che tali accessi vengano reindirizzati ad una versione mobile del sito, o – meglio ancora – sarebbe bene passare al piรน presto ad un design di tipo responsive.

Errori 404: quando un URL non esiste, รจ bene mostrare all’utente una pagina 404. Tali pagine dovrebbero essere ottimizzate per fornire comunque una risposta utile, come ad esempio un modulo di ricerca o una serie di suggerimenti e link verso altre risorse presenti sul sito.

Velocitร  del Sito: la velocitร  รจ un fattore di posizionamento, che impatta moltissimo sulla user experience. Se hai il miglior contenuto possibile, ma un sito lentissimo a caricare, farai scappare via gli utenti: lavora quindi per ottimizzare e velocizzare al massimo la fruizione dei tuoi contenuti.

Annunci Pubblicitari: togliere tutti i banner ti impedirร  di far soldi, ma metterne troppi ti porterร  un sacco di problemi. Un eccesso di banner puรฒ infatti farti penalizzare, sia dal Panda che dal Top Heavy algorithm, e offre una pessima user experience all’utente.

Flash: Flash e tutti gli altri formati che non funzionano sui dispositivi mobili dovrebbero essere evitati.

4. Bassa Affidabilitร 

Se desideri fidelizzare gli utenti, devi creare un sito affidabile. Rendere il tuo brand riconoscibile e affidabile spingerร  gli utenti a cliccare sul tuo snippet non appena vedono il tuo marchio nelle SERP dei motori di ricerca. Ecco un elenco di consigli per migliorare l’affidabilitร  per tuo sito:

  • fornisci informazioni di contatto e il tuo indirizzo
  • integra simboli e loghi che mostrino all’utente che il suo sito รจ sicuro (consiglio valido soprattutto per gli ecommerce)
  • fornisci una informativa sulla privacy
  • mostra le recensioni che hai ricevuto, e le testimonianze positive
  • evita errori grammaticali e di ortografia
  • utilizza una connessione HTTPS
  • mostra il tuo portafoglio clienti
  • mostra i riconoscimenti e i premi ricevuti, e i comunicati stampa che parlano di te
  • crea una pagina “chi siamo” con la tua biografia/la storia della societร 
  • evita un eccesso di annunci pubblicitari, soprattutto se fastidiosi

Piรน sarai affidabile, piรน riuscirai ad ottenere conversioni (e vendite).

5. Sovraottimizzazione

Ottimizzare in modo esagerato il tuo sito, ti porterร  quasi certamente ad una penalizzazione. Un testo eccessivamente ottimizzato, puรฒ essere facilmente rilevato da una semplice lettura. Puoi immediatamente “percepire” la differenza fra un testo scritto in modo naturale, e uno scritto per i motori di ricerca. Inserire qualche volta la parola chiave nel testo che stai scrivendo รจ una buona norma, ma il concetto di keyword density รจ superato da una vita.

Se ha senso inserire la parola chiave nel titolo, nell’URL e nel testo, oggi รจ molto piรน importante coprire l’intero contesto con termini semanticamente rilevanti. A livello di link interni, meglio invece sempre linkare in modo naturale ed evitare un eccesso di link con la stessa identica ร ncora ottimizzata per la stessa keyword.

Come NON Essere Penalizzato da Google (Off-Page)

L’on-page sta al Panda come l’off-page sta al Penguin: in quest’ultima parte del post parlerรฒ dei backlink (ovvero i link che da siti esterni puntano verso il tuo) e di come questi NON dovrebbero essere. Da un certo punto di vista รจ anche la parte piรน semplice e lineare, visto che รจ riassumibile in 2 soli concetti:

  1. Google NON vuole link innaturali
  2. Google NON vuole link artificiali creati con il solo scopo di migliorare il posizionamento di una pagina sul motore di ricerca

Se vogliamo scendere nei dettagli:

  • Google NON vuole la compravendita di link
  • Google NON ama lo scambio link, soprattutto se eccessivo e sistematizzato
  • Google NON ama i link provenienti da siti di scarsa qualitร  (come certi siti di article marketing o di comunicati stampa, o certe directory)
  • Google NON ama i link ripetuti in certe posizioni (ad esempio nel footer dei siti)
  • Google NON ama i link con anchor text troppo ottimizzato e/o sempre uguale
  • Google potrebbe penalizzare il tuo sito se riceve un gran numero di link da siti di pessima qualitร  (ma per fortuna c’รจ il Disavow Links Tool)

La maggior parte di questi punti sono toccati nella pagina “Schemi di Link” inclusa nella guida di Google, che ti consiglio di tenere sempre ben presente.

Quali sono i link apprezzati da Google?

Google NON vuole che tu riceva dei link che in qualche modo “ti aspetti”. NON vuole che li ottieni in modo facile. Google ama i link ottenuti con fatica: “gli easy link saranno sempre vulnerabili. Gli unici link che contano, quelli che ti permetteranno di vincere, sono gli hard link (disse un paio d’anni fa Danny Sullivan).

Concludendo

Panda, Penguin e gli altri animaletti di Google, quando colpiscono un sito, possono arrivare ad azzerargli quasi totalmente il traffico. Se segui queste semplici linee guida, se punti sempre alla qualitร  e alla soddisfazione dell’utente, senza forzare la mano e senza usare trucchetti di bassa lega, cercando di lavorare sul lungo periodo nel modo piรน naturale e “biologico” possibile, sarai probabilmente immune da tutte le penalizzazioni dei motori di ricerca, presenti e future.


Max Valle

Da oltre 30 anni, offro consulenza e servizi digitali ad aziende e professionisti che desiderano far crescere il proprio business. Attraverso l’acquisizione di nuovi clienti in modo etico ed efficace, e l’utilizzo delle piรน recenti tecnologie web, aiuto i miei clienti a raggiungere i loro obiettivi nel pieno rispetto delle normative vigenti.

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