WordPress SEO by Yoast

WordPress SEO by Yoast è considerato oggi il miglior plugin nel suo campo: in pochi anni ha superato i 10 milioni di download, ha un rating ai massimi livelli (quasi 5 stelline), e aiuta a risolvere praticamente tutti i problemi di ottimizzazione SEO on-page. Qualche giorno fa, un lettore del TagliaBlog mi ha chiesto: “Scusa, sai mica come si interpreta il semaforo di Yoast?” E dalla sua domanda, è nato questo post. Premetto che non voglio assolutamente scrivere l’ennesima guida all’uso di WordPress SEO by Yoast: se andate sul suo sito potete trovare quella ufficiale, che spiega già tutto per filo e per segno, approfondendo anche aspetti SEO che vanno al di là del semplice uso del plugin. Oggi cercherò invece di ricavare dal “semaforo di Yoast” delle indicazioni SEO più generiche, utili soprattutto ai principianti e a chi magari NON utilizza WordPress (o il plugin in questione), ma vuole comunque capire come ottimizzare al meglio una pagina web per il posizionamento sui motori di ricerca.

L’Analisi della Pagina di WordPress SEO by Yoast

Una delle funzioni più apprezzate del plugin di Yoast, e forse quella che più ha contribuito al suo successo, è la Page Analysis (in italiano, la tab è tradotta in “Analisi della Pagina”).

L'analisi della pagina di Yoast

Tale funzionalità, nata grazie all’integrazione nel plugin di una tecnologia di Linkdex, effettua automaticamente una analisi SEO on-page e restituisce poi il risultato in dettaglio all’interno di una tab (con tanto di percentuale: più il numerino di avvicina al 100%, e più si è prossimi alla perfezione), e in sintesi sotto forma di pallini colorati (il cosiddetto “semaforo”):

Il semaforo di Yoast

verde significa che hai fatto un buon lavoro, giallo che c’è ancora qualcosa da sistemare, mentre rosso significa che sei proprio fuori strada, che la pagina non è per nulla SEO friendly. Se esploriamo ad una ad una tutte le indicazioni che ci vengono fornite dentro la tab, possiamo estrarne un buon elenco di consigli utili per l’ottimizzazione SEO on-page. Proviamo ad elencarli tutti.

Parola chiave

Per iniziare, come insegnano tutte le buone guide SEO esistenti, va identificata una parola chiave (o una frase chiave) principale attorno alla quale costruire l’articolo.

La Parola Chiave Principale di Yoast

Questa “parola chiave focus”, come la chiama Yoast, dovrà essere presente all’interno dell’intestazione, nel titolo, nell’URL, nel contenuto e nella meta description. Inoltre, Yoast consiglia di inserire la chiave nel primo paragrafo del testo, e in tutte le sottotestate del documento. Il plugin verifica anche che la parola chiave non sia stata utilizzata in precedenza (probabilmente per evitare la “cannibalizzazione” fra titoli e contenuti molto simili).

Ricorrenza della parola chiave

E’ la cosiddetta keyword density. Per quanto sia un parametro che i SEO tendono a non ridurre ad una mera percentuale, Yoast sembra dirci che è buona una densità superiore all’1%.

Facilità di lettura

Nella versione inglese del plugin, viene fornita l’indicazione della facilità di lettura del pezzo, calcolata tramite la formula del Flesch Reading Ease. Un consiglio che viene dato per aumentare la leggibilità, è quello di accorciare le frasi.

Titolo

Yoast raccomanda di produrre un titolo fra 40 e (massimo) 70 caratteri, altrimenti non risulterà visibile per intero nelle SERP. Ricordo però che, a Marzo 2014, Google ha allargato di un poco la dimensione dei font, e pertanto la lunghezza ottimale del title – consigliata anche da Moz – risulterebbe ora attorno ai 55 caratteri, ben al di sotto dei vecchi 70. Inoltre Yoast suggerisce di inserire la chiave all’inizio del title, per renderla “più rilevante per il posizionamento”.

Meta Description

Si consiglia una meta description che contenga la parola chiave/frase principale, lunga fra i 120 e i 156 caratteri, e si suggerisce anche di osservare le meta description dei concorrenti per capire se e come sia possibile migliorare la propria.

URL

L’indicazione è quella di inserire la parola chiave/frase per la quale si punta a posizionarsi nell’URL.

Heading Tag

Viene consigliato l’uso dell’H2, con all’interno chiavi rilevanti, per separare i blocchi di testo dell’articolo.

Immagini e Tag Alt

Il consiglio è quello classico: inserire la parola chiave/frase nel tag alt di tutte le immagini incluse nell’articolo. Se non sono presenti immagini, viene raccomandato di aggiungerne alcune rilevanti.

Link in Uscita

Viene sempre suggerito di aggiungere dei link in uscita rilevanti.

Lunghezza del Documento

Yoast raccomanda un minimo di 300 parole, forse per prevenire l’arcinoto Panda e la sua intolleranza nei confronti dei thin content. Personalmente sono anni che consiglio invece un minimo di 500 parole, e se si punta a comparire fra i cosiddetti in-depth article è probabilmente il caso di superare abbondantemente le 1.000. Non suggerisco però di esagerare, perché oltre le 2.000 parole a pezzo un bel po’ di utenti inizieranno a mollare la presa.

Un mio consiglio finale?

Ottime le indicazioni di massima fornite da WordPress SEO by Yoast, ma meglio non utilizzarlo totalmente con il paraocchi. Ricorda che il miglior tool SEO non potrà mai essere un plugin, bensì quella cosa grigia che si trova dentro la tua testa… 😉