Se avessi un’ora al giorno da dedicare a Internet…
… sarebbe divisa così,

almeno secondo un recente studio di Experian Hitwise condotto in UK.
Ad Agosto 2011 la popolazione Internet del Regno Unito ha speso online 3,4 miliardi di ore, 800 delle quali – in pratica quasi 1/4 di tutto il tempo – sui social. Da vecchio utilizzatore della Rete rimango basito nel vedere come sono composte le fette della torta, che dall’immagine qui sopra sembra ormai essere un media molto da cazzeggio e molto poco produttivo: la somma del tempo spesa fra Business e Email è infatti meno della metà di quella spesa per l’Entertainment, e meno di 1/3 di quella spesa sui Social Media.
Ma quello che mi rende più perplesso è il futuro dell’editoria online, che si può estrapolare – almeno in parte – osservando il tempo speso sotto la voce News: 3 minuti ogni ora, come dire che solo 1/20 di tutto il tempo passato su Internet viene speso per leggere notizie. Probabilmente il motivo è che le notizie, o più in generale le informazioni, vengono ormai scambiate e condivise all’interno di altri contenitori, primo fra tutti quello sociale.
E quindi l’utente medio non ha più bisogno di andarle a leggere alla fonte, ma se le trova – sminuzzate e pre-digerite – dentro Facebook o Twitter. E avendo sempre meno tempo/voglia di approfondire, ciò gli basta: non va a leggersi tutto l’articolo sul sito dell’editore, ma si accontenta della discussione e del botta-risposta che trova sui social. Se l’editoria offline è morta, mi sa che anche per quella online è arrivato il momento di reinventarsi, se non vuol rischiare di finire vittima di Facebook & Co: “social media killed the publisher star”?