Video Marketing

Tra 5 anni leggerete questo articolo o lo guarderete? Me lo chiedo perché tutti i segnali mostrano come il video sarà il prossimo ad avere il ruolo da protagonista nel digital marketing. I dati degli ultimi anni hanno convinto tre top player dell’adv come Google, Facebook e Yahoo! a muoversi in questa direzione, e a supportare il video marketing con nuove piattaforme. E’ infatti di poche settimane fa la notizia che Yahoo! ha acquisito BrightRoll per 640 cucuzze (in gergo “milioni di dollari”), preparandosi così ad uno scontro frontale con il cugino YouTube (che per inciso costò appena 1.650 cucuzze). Neanche il tempo di prendere la telecamera per andare dai clienti che mi chiama Facebook per mostrarmi i suoi nuovissimi video ad; e lo so che se ne parla da Aprile, ma che ci devo fare se mi hanno chiamato dopo che Yahoo! s’è comprata BrightRoll. Sta di fatto che non c’è quasi niente di nuovo rispetto ad un promoted post video, ma Facebook c’ha tenuto a lanciarle la “nuova piattaforma” e ad informare gli advertiser. Bravi ragazzi! Non ci era bastato che i video partissero da soli! E gli altri? Instagram mette la pubblicità nei video (30 ottobre). Sempre da quest’anno YouTube ci regala la possibilità di usare le liste di Remarketing sui video. Insomma è una corsa all’oro. Ma perché?

i Dati

Una ricerca di Cisco afferma che nel 2017 il 69% della banda mondiale di Internet sarà impiegata per guardare i video. Lo so che saranno per lo più gatti, ragazzini che giocano ai videogame e signorine discinte, ma una fettina della torta andrà inevitabilmente anche a noi pubblicitari. Un’altro sondaggio (ReelSeo + Flimp Media) tra professionisti dell’adv online, ormai datato un anno fa ma comunque interessante, ci regala questi dati:

  • l’84% di questi pubblicitari usa i video per promuovere i propri clienti
  • il 70% ottimizza i video lato seo (no video seo? ahi ahi ahi…)
  • il 60% usa il video anche nell’email marketing

Soprattutto il 70% afferma che aumenterà il budget l’anno prossimo per il video marketing. Lo so, siamo oltreoceano. Qui la musica è diversa. Ma ci arriveremo. Tardi. Molto tardi. Ma ci arriveremo.

Nuove Piattaforme: gli astri nascenti

Qualcuno ha detto “virale”? Ho sentito “video virali”? Beh sappiate che ogni volta che qualcuno dice “virale” un gattino, da qualche parte, muore. Eppure c’è chi per i video virali ha da anni creato piattaforme pubblicitarie esclusive, come Unruly Media negli States, e il suo cugino Teads.tv (ex Ebuzzing) in Europa. E non mancano neanche i pionieri dello stivale, con la piattaforma Plavid di Mosaicoon. Stiamo parlando di Video Native Advertising: chi lancia una campagna video su questi circuiti vedrà il proprio video passare soprattutto nei post dei blog. Non parliamo quindi di YouTube, di Facebook o di altre piattaforme video, ma di siti “indipendenti”, un po’ come la display di AdSense. La Native Advertising, oltre a tutto quello che già è stato detto, aumenta drasticamente il tasso di condivisione, già alto di per se nell’elemento video, contribuendo così alla viralizzazione del contenuto. Sulla distribuzione video del circuito di Teads.tv esiste un libro “Viral Video: Content is King, Distribution is Queen”, che vi invito a leggere per capire di cosa stiamo parlando. Non solo pay per click quindi, ma anche pay per share. Le tecnologie ed i circuiti pubblicitari sono già belli che pronti insomma, aspettano solo che si sveglino le aziende.

Piccole realtà, piccoli Budget

A questo punto direte “Bello… Bravo… e io pago!”. Ma certo, su un investimento pubblicitario di 4.000 € in tutto è dura pensare di spenderne la metà solo per produrre una buona video-infografica animata del prodotto che si cerca di promuovere. Ma questa non è una scusa sufficiente per buttare tutto su AdSense e Facebook Ad. Produrre video con poco budget si può. E se non si tratta di un esperienza video eccezionale non importa, è spesso più interessante di (o comunque diciamo “è bene affiancarla a”) un contenuto scritto. Allora: Video Marketing con scarso budget:

  • Video Tutorial: prendete il cellulare più buono nei paraggi ed iniziate a riprendervi mentre fate quello che la vostra azienda sa fare: aggiustare una macchina industriale, preparare una pizza nel modo giusto, estrarre dei dati interessanti da Google Analytics. Va bene tutto.
  • Presentate l’azienda: compratevi il bastone per selfie, prendete il dipendente più simpatico e fategli fare un giro nella sede dell’azienda, dove stringe la mano ai dipendenti/soci e li prende un po’ in giro.
  • Video Feedback: prendete un cliente un po’ sburgito ed a fine riunione chiedetegli di dare un breve feedback al vostro lavoro (eh si, ci vuole un cliente contento). Anche per questo non vi serve lo studio di posa, basta usare lo smartphone.
  • Racconta una storia: una case history di successo dell’azienda, un episodio divertente o un’avvenimento particolare. Pensateci un attimo, in azienda (quasi) ogni giorno capita qualcosa che vale la pena raccontare quando tornate a casa, perché non farlo con un breve video?

Potrei continuare, ma sono certo che vi basterà cercare su Google per trovare altrettante idee low budget che potrete tranquillamente copiare.

Mobile e B2B

Concludo accennando a questi due aspetti interessanti, per il video marketing, come per tutte le scelte di marketing online. Per quanto riguarda il mobile non vi sto a sviolinare quanto YouTube e Facebook vengano utilizzati da smartphone (mi pare che il sorpasso sul desktop fosse previsto per il 2015). Ed è vero che in Italia abbiamo problemi di banda, ma non è una scusa sufficiente: accessi wi-fi pubblici e privati in crescita, concorrenza dei gestori telefonici con conseguente aumento del volume di dati disponibile, integrazione dei video nei principali ciruiti (Facebook, Google, Apple), schermi sempre più grandi (“megaprontoooneee!” cit.) e così via. Per quanto riguarda il B2B addentrarsi nel video advertising può essere ancora più difficile, eppure, ancora più redditizio. il cliente business spesso è più interessato (e solo a volte, anche più esperto) rispetto al consumer a ciò che una azienda ha da dire in un video. L’effetto nicchia inoltre aumenta le possibilità di condivisione Potrei stupirvi con esempi folgoranti di video marketing per il b2b così e ancora così.

in Conclusione

Sembra davvero che tutti i dati e “le maree” vadano in una direzione, e che nei prossimi 5 anni vedremo un aumento di video nei content marketing aziendali. Chi vuole essere il primo?

Autore: Mattia Follari di Arzigogoli.it, per il TagliaBlog.