virale un video

L’immagine qui sopra dice che per rendere virale un contenuto bisogna far sì che abbia almeno una di queste caratteristiche: deve essere divertente, incredibile/spettacolare, controverso, molto utile/unico.

Ma spesso non basta.

Ho infatti parlato ieri con un lettore il quale mi ha detto (più o meno) “ho fatto un video mettendoci tutto l’impegno possibile, studiando tutte le tecniche su manuali e ebook, l’ho messo su YouTube, e non se l’è filato nessuno. Ho speso parecchi giorni e anche parecchi soldi per farlo, e non capisco come mai non funzioni. Cosa mi consigli?”

I segreti dietro i video virali

Un vecchio e notissimo post di TechCrunch cerca di spiegare le Secret Strategies Behind Many Viral Videos, ma non dice tutta la verità.

L’articolo si sofferma infatti su particolari molto tecnici, come scrivere un titolo che venga cliccato tramite l’ottimizzazione del title e della thumbnail, il tagging, la piattaforma. Ma io non credo che nessuna di queste cose, per quanto estremamente importanti, possano aiutare a far crescere il numero di visualizzazioni di un video in modo esplosivo.

Intendo dire che per fare centinaia di migliaia di visualizzazioni, devi fare in modo che qualcuno embeddi o linki quel video nel suo sito.

Cta Digital Marketing

L’effetto valanga

Hai presente la palla di neve che rotola e in pochi istanti diventa una massa che travolge tutto? per i viral video si può parlare proprio di effetto valanga: in pochi minuti/ore, se il tuo video viene embeddato/linkato dai siti giusti, potrebbe ricevere una mole di traffico davvero spropositata. Traffico che poi, generalmente, si ferma quasi del tutto.

Te lo spiego con un case study:

Il video qui sopra, girato nei nostri uffici per il Natale del 2007, ha superato le 250.000 visualizzazioni (le prime 200.000 in pochi giorni).

E certamente non perché è stato messo su YouTube senza dirlo a nessuno: il video è stato infatti segnalato – qualcuno direbbe che è stata fatta una azione di seeding – a varie testate, amici, colleghi, conoscenti, fino a che qualcuno lo ha guardato, lo ho trovato divertente, incredibile/spettacolare, controverso, molto utile/unico e lo ha inserito nel suo sito. E da lì ha iniziato a “viralizzarsi” in modo istantaneo e dirompente, come puoi vedere dalle statistiche (pubbliche):

Statistiche di visualizzazione di un video virale

Se fai una semplice ricerca in Google, puoi notare che il video è finito su testate del calibro di Engadget, Gizmodo, The Inquirer, totalizzando le prime 200.000 view in poche ore.

La chiave è proprio questa: il tuo video deve finire su qualche sito “importante”

Non deve essere necessariamente un sito che fa numeri incredibili, ma deve essere un sito che sai che è “sotto osservazione”, che è letto da webmaster di altri siti molto popolari/influenti: basta generalmente che uno dei siti di questo “network invisibile” la embeddi o lo linki, ed ecco che a ruota tutti gli altri siti faranno lo stesso, generando il citato “effetto valanga”.

Ma non è tutto. Assai importante è anche il timing: un video come quello qui sopra, girato pochi giorni prima di Natale, è riuscito a viralizzarsi proprio perché è stato diffuso in prossimità delle festività natalizie, magari in un momento dove le notizie scarseggiavano e il clima, in certe redazioni, era più disteso e rilassato. Sicuramente non avrebbe avuto lo stesso successo se fatto circolare qualche mese dopo.

Riassumendo, un pò di faccia tosta (necessaria per bussare alla porta di certi “starnutatori”), un po’ di conoscenze giuste e una scelta dei tempi azzeccata possono aiutarti a creare un viral video vincente.

Sempre che poi il video abbia le giuste caratteristiche.