formazione

C’è una cosa che adoro del mio lavoro SEO ed è la formazione. Ok, potrebbe suonare un po’ come l’outing del secchione e forse in fondo un po’ lo é, ma se non fosse per questa vena e per il Taglia non sarei qui a dichiararlo. Prendetevela con lui 😉

Come la formazione mi rende un SEO un pelino migliore di ieri

Personalmente ho iniziato a lavorare con coscienza di causa nel settore da qualche anno, dopo qualche altro speso in redazioni offline trasposte all’online (con tutti i limiti del caso), redazioni online pure e situazioni che si calavano perfettamente a metà, dovendo fare il punto di raccordo fra i due mondi. Penso di essere un caso raro di tizio che è riuscito ad applicare ciò che ha portato come tesi di laurea: la complementarietà fra vecchi e nuovi media. C

erto se portavo qualcosa sui pirati giapponesi non potevo “sboronare” così, a meno che non mi chiamassi Monkey D. Rufy (cit.) Cerca dello One Piece a parte, succede che il giocattolo si rompe: o meglio se ne rompono due e, ancora come Web Copy Content-qualcosa, mi si riaccende la vena del secchione, quella che all’università è di solito inibita o dall’aria stantia del mondo accademico oppure dalla puzza di alcool del mondo dei fuori sede. Un’affiliazione sul Taglia (diavolo, funzionano) mi apre le porte del mondo della formazione SEO, quella vera, quella che avevo appena abbozzato per necessità durante anni di Content Copy-qualcosa.

Lezione numero 1: non smettere MAI di imparare.

Evolvi o Muori, con la SEO è così

Succede che, dopo un’altra breve parentesi editoriale e di formazione SEO sotto-traccia, vengo chiamato a ricoprire il ruolo di SEO nella stessa società che aveva organizzato quel corso SEO. Era passato quasi un anno ma tié, avevo imparato la lezione numero 1. Ma c’era poco da fare il ringalluzzito: avrei dovuto capire subito che, di lezioni da imparare, ce ne sono N.

Ma alla numero 2 ci sono particolarmente affezionato, Evolvi o Muori. Perché è totalmente antitetico alla mentalità fantozzitaliana (frecciata scontata), perché nella SEO la secchionaggine non è fine a sé stessa, perché se domani “a new challenger is coming”! (cit.) e i vecchi sono ancora più skillati sono contento e li ringrazio perché so che mi aiuteranno a migliorare. Oppure sarò più fuorigioco di Inzaghi. Ora, al di là dei proclami da eroe shonen e l’uso da arresto del termine “skillati”, ringrazio veramente Dio-oooogle. Fosse anche solo perché l’ambiente smart di questo lavoro mi evita, tranne casi particolari, di indossare il grigio completo manco fossi Gandalf.

Però Evolvi o Muori è per i SEO, non per la SEO!

Ora, come ogni anno c’è sempre chi dice “la SEO è morta“. Puoi tu uccidere l’evoluzione? A meno che non sei un creazionista del Kansas, IMHO non credo. Nella nuova edizione di quel corso SEO che ti dicevo prima, e di cui ora sono coordinatore, alcuni dei più IMHO talentuosi professionisti del settore ti diranno la stessa cosa. Ovvero, che bisogna andare oltre, aggiornarsi sempre, sedersi sugli allori temporanei di una SERP mai. Non vuoi credere a me (comprensibilissimo) o a chi ne sa di sicuro più di me (dai, nemmeno a loro?).

Il mio allenatore di basket mi diceva sempre “chi si ferma è perduto”. Scremalo da tutti gli altri riferimenti, è un bel motto. Ancora niente? Ok. C’è un altro personaggio, Rand Fishkin di SEOmoz, si, proprio quello della SEO all’88% e del PPC al 12%; che all’inizio di quest’anno ha azzardato 8 previsioni SEO. La mia preferita è la numero 7: in soldoni, la SEO non muore, ma si sta evolvendo in “Inbound Marketing“. Segnali sociali, content curation; insomma ben oltre due righe di codice. E questo è dannatamente meraviglioso.

Ok, il 27 Aprile a Roma non ci sarà lui, ma lo spirito che animerà l’evento è lo stesso. Tutto il resto è esercizio di definizioni. Inoltre, incontrare altri professionisti del settore è sempre formativo. IMHO avrò un’altra grande opportunità di imparare. Imparo, imparo, imparo (cit.)

Autore: Benedetto Motisi, coordinatore del SEO Training, per il Max Valle.