Aumentare le vendite ecommerce

6 idee prese dai grandi portali per aumentare le vendite di un ecommerce

Per aumentare le vendite di un ecommerce non basta improvvisare. Chi lavora a tempo pieno in questo settore sa bene che esiste un punto di partenza essenziale: i dati. 

Bisogna lavorare su un approccio data driven per ottimizzare ogni passaggio. Inutile sottolineare l’importanza dei dettagli: sono importanti, è vero. Ma anche la base fa la differenza. Soprattutto, ti aiuta ad aumentare il tasso di conversione dello shop.

Anzi, senza una struttura adeguata c’è poco da ottimizzare. Ecco perché alla base del successo di un ecommerce c’è sempre un gruppo di professionisti in grado di studiare, realizzare e ottimizzare tutto ciò che serve, come il team abruzzese di Genesi.it la web agency di Pescara che ha collaborato alla stesura di questo articolo. Ma dove la mettiamo l’ispirazione?

Non ho detto che dobbiamo copiare il lavoro altrui, questo mai. Ma è anche vero che ci sono delle idee e buone abitudini, in termini di sviluppo e web marketing, che possono fare la differenza quando decidi di vendere online. A cosa mi riferisco esattamente? 

Ecco una serie di elementi decisivi che ti aiuteranno ad aumentare le vendite. E che anche altri portali di successo hanno utilizzato (e usano ancora oggi) per migliorare le conversioni.

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Rendi facile la navigazione

Voglio iniziare con un concetto molto importante e, spesso, sottovalutato. Vale a dire la facilità con cui le persone possono trovare ciò che serve. Troppo spesso, infatti, si organizzano ecommerce partendo da un principio che può essere devastante sia per l’usabilità che per l’ottimizzazione SEO: raggiungere più pagine possibili dalla home.

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Ecommerce

In che modo? La risposta è nel megamenu, strumento molto utile in determinate occasioni. Ma non sempre, soprattutto se non gestisci bene la navigazione in base alle risorse che hai. E alle esperienze del pubblico. In molti casi, infatti, conviene lavorare diversamente. Ad esempio? Guarda il lavoro di MondoTop.com in home page.

Atterri sulla pagina principale e capisci tutto, grazie a un visual chiaro e a etichette chiare. Nessun problema di incomprensione e lo stesso vale quando entri nella categoria: tutte le sezioni dei prodotti sono in bella mostra, con un po’ di copy a fare da apripista.

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Ecommerce elettronica

Non hai bisogno di navigazioni complesse per rendere speciale il tuo ecommerce. O meglio, ogni realtà ha le sue necessità e il megamenu spesso è insostituibile. Ma prima di lanciarti in grandi opere per complicare ogni scelta pensa: come posso semplificare la vita all’utente?

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Zalando fa la stessa scelta. Oltre al menu principale, infatti, la home page ha tre grandi bottoni. Che corrispondono esattamente a ciò che le persone desiderano.

Punta sul principio di scarsità

Chi ha letto cialdini sa bene di cosa sto parlando. Il principio di scarsità si basa su un concetto fondamentale che affonda nei bias cognitivi più antichi, conosciuti e influenzabili.

Il concetto è chiaro: più un oggetto verrà presentato come scarso e maggiore sarà la spinta per ottenerlo. Non è un principio valido sempre e comunque, ma ci immaginiamo che se hai raggiunto una scheda prodotto di un ecommerce vuol dire che hai già intenzione di acquistare quel bene. O comunque sei interessato, forse solo vagamente ispirato.

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Bene, il principio di scarsità può aiutarti. In che modo? Booking, una vera e propria macchina da guerra della vendita online, suggerisce la strada sia con segnali visual che indicazioni copy. Il colore rosso allerta e comunica urgenza, ma non basta

C’è anche la posizione, particolarmente visibile, che rafforza il concetto, non c’è tempo da perdere. Anche perché il copy dà il colpo di grazia: indica le camere che sono rimaste. Chiaramente puoi declinare questa strategia anche con i beni.

Lavora con la riprova sociale

Beh, sì. Tocca tornare a lavorare con i principi elencati da Cialdini nel libro che lo ha reso famoso (Le armi della persuasione) ma d’altro canto in questo tomo puoi trovare tanti spunti che poi vengono applicati con successo da piccoli e grandi brand per vendere di più. 

In questo caso lavoriamo con il concetto di riprova sociale che suggerisce un’idea chiara: le persone sono influenzate dal giudizio e dalle decisioni prese dai propri simili

Come portare tutto ciò su un ecommerce? In modi diversi, prendo come esempio Ebay. Cosa succede se diamo uno sguardo alla categoria prodotto? Ecco un esempio, in basso.

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Ogni scheda viene annunciata da un valore che sintetizza il numero di vendite effettuate per il singolo bene. Ovviamente maggiore è la cifra, più sostanziosa è la fiducia nei confronti di un prodotto. Che poi l’utente verificherà con altri segnali come le recensioni, il rating proposto in termini di stelline. Ma questo è un ottimo modo per generare fiducia.

Togliere e nascondere quello che non serve

La scheda di un ecommerce, per vendere di più, deve togliere il superfluo. Chi cerca un prodotto nel settore B2C di fascia medio/bassa (quindi non una turbina per jet privati) non ha bisogno di tante informazioni tecniche. Certo, ci vogliono. Ma meglio nasconderle in basso e proporle su richiesta. magari in un accordion o una tendina.

Cosa mettere in evidenza? Prendiamo come esempio la scheda prodotto di MediaWorld. Tutto quello che non serve per prendere una decisione d’impulso viene tolto. Potenza motore, consumo, materiale con il quale è stato realizzato il ventilatore: tutto nascosto.

ecommerce mediaworld

Io voglio sapere quanto costa (la cifra è gigante, in pieno stile prezzo-civetta) e quanto ho risparmiato, quando arriva a casa e se c’è un prezzo da pagare per la spedizione. La chiarezza è sempre decisiva quando si vogliono evitare abbandoni di carrelli improvvisi, ma al tempo stesso in evidenza c’è la chiave di volta che piace a tutti: ritiro gratis nel negozio.

Zero spese di spedizione, te lo prendi senza pagare altro direttamente nella store. Questo vogliamo sapere, non la composizione plastica delle pale (che comunque trova spazio).

Aiuta l’utente a scoprire cosa vuole

Questa è una sfida interessante e lo studio di un ecommerce efficace deve, per forza, affrontare questo punto. Soprattutto se l’utente è strettamente legato a una determinata esperienza nel negozio fisico. Per affrontare questo punto voglio prendere come esempio uno dei migliori ecommerce internazionali: quello di Leroy Merlin. Che racchiude un mondo.

Non solo prodotti di arredo e oggetti per la casa elencati in categorie e sottocategorie ben studiate. Il vantaggio che offre un ecommerce di successo come quello di Leroy Merlin è racchiuso, almeno dal mio punto di vista, in un lavoro di content marketing raffinato in cui si prevedono guide puntuali e ben studiate per aiutare le persone a studiare gli spazi.

Forse i potenziali acquirenti non sanno ancora cosa vogliono, potrebbero capirlo se tu fai vedere come devono muoversi per ottenere un determinato risultato. E quali prodotti acquistare per replicare un effetto o un arredo che hai già preparato, studiato e proposto.

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Per vendere online, spesso, non basta creare un ecommerce con schede e categorie: devi essere utile. E farti trovare nel momento in cui le persone hanno bisogno di te, proprio come suggerisce l’inbound marketing. Che non è per forza legato al concetto di blogging.

Crea un ecommerce allineato con il brand

Forse il consiglio più difficile da mettere in pratica ma anche uno dei più efficaci. Brand e shop online non sono entità separate: se vuoi aumentare le vendite dell’ecommerce devi creare un collegamento chiaro con queste rappresentazioni della tua essenza.

Un esempio concreto? Vai sul sito dell’IKEA. Bastano due click per capire che sei arrivato nel posto giusto, sul sito di una marca che ha un tone of voice chiaro, un’identità precisa, un modo di confrontarsi con il cliente già riscontrata altrove. Purtroppo per ottenere questi risultati non basta creare un ecommerce tecnicamente perfetto: ci vuole creatività.

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La creatività del copy che crea delle call to action e delle descrizioni chiare ma, al tempo stesso, con personalità. E quella di un visual designer capace di dirigere la fotografia e la creazione della pagina web con determinati principi. Non è facile, per niente.

C’è altro da aggiungere alla lista?

probabilmente sì. non ci sono dubbi. Però questo articolo ha un obiettivo: spingere ad analizzare i grandi ecommerce con una prospettiva diversa. Più critica e analitica.

Mantenendo però ben fermo un principio: quello che vale per i grandi brand non sempre è applicabile o replicabile per un piccolo ecommerce. Spesso le dinamiche e le esigenze sono diverse, così come sono differenti i budget e il target. Secondo te ci sono altri consigli da elencare per aumentare le vendite di un ecommerce? Contattami.