E’ ormai da diversi anni che i banner NON li clicca – e soprattutto NON li vede – più nessuno. Anche Google ne è consapevole da tempo, e forse è proprio per questa ragione che sta sviluppando nuovi prodotti che possano continuare ad avere un buon appeal, soprattutto per gli inserzionisti pubblicitari. Uno di questi è Active View, che proprio la scorsa settimana ha ricevuto l’accreditation del Media Rating Council (MRC), e quindi si avvia ad uscire dalla fase beta per diventare finalmente un prodotto maturo.
Cos’è Active View? Active View è una soluzione sviluppata da Google, che rileva – via javascript – se un annuncio pubblicitario viene effettivamente visualizzato dall’utente, e per quanto tempo. Aderisce alla proposta di standard definita da Making Measurement Make Sense (3MS), secondo la quale un banner dovrebbe essere “at least 50% viewable on the screen for at least one second”. La soluzione di Google ricorda molto da vicino la metrica del Dwell Time e del Dwell Rate, pensata/proposta anni fa da Eyeblaster, dove la logica era proprio quella di misurare l’attenzione dell’utente nei confronti del banner, andando oltre il concetto di impression e click. Vantaggi di Active View Secondo Google: • gli utenti sono molto più propensi a cliccare su un viewable ad – fino a 21 volte in più • la metrica della visibilità permette agli editori di scoprire il “gold below the fold”, ovvero come monetizzare meglio i banner posizionati nella parte bassa della pagina (e che, solitamente, vengono venduti ad un prezzo molto inferiore rispetto ai banner above the fold). • più tempo gli utenti visualizzano un annuncio pubblicitario, più alta è la probabilità che ci clicchino sopra (fino al 225% in più, quando un banner viene visto per più di 20 secondi)
Conclusioni Con Active View, l’editore potrà dunque dimostrare che il banner è stato effettivamente visto dall’utente, e l’inserzionista potrà pagare solo i banner effettivamente visualizzati (e NON quelli erogati/esposti sul sito dell’editore). Ne uscirà dunque ridimensionato anche il famoso motto di John Wanamaker, che recita “metà del denaro che spendo in pubblicità è sprecato, ma il guaio è che non so quale metà sia” 🙂 UPDATE: il 12 Dicembre 2013, Google ha annunciato che Active View è disponibile sulla sua Rete Display.
Viene in pratica introdotto il concetto di viewable CPM, grazie al quale l’inserzionista paga esclusivamente le impression effettivamente visualizzate dell’utente in base ai parametri di IAB/3MS (“il 50% dell’annuncio visibile su una pagina per un secondo o più”).