Una delle sessioni piรน attese del SES 2007 di San Jose, รจ stata con tutta probabilitร quella del tardo pomeriggio di martedรฌ 21 . So che l’argomento link รจ trito e ritrito (ne avevo appena parlato il 10 e il 21 agosto), ma francamente una sessione dal titolo “Are Paid Links Evil?”, con sottotitolo “Search engines, especially Google, say don’t do ‘em. But some search marketers say paid links work. Are paid links subverting search quality? Or are they simply a fact of life, here to stay?”, merita un nuovo post.
Di cosa si รจ parlato?
Ovviamente l’argomento erano i link a pagamento, e il modo in cui questi vengono visti dai motori di ricerca e dai SEO/SEM specialist.
Cosa pensa Google dei paid links?
Matt Cutts ha ribadito che i link a pagamento che passano PageRank vanno contro le linee guida di Google. Ne consegue che chi vende link dovrebbe taggarli con l’attributo rel=nofollow, o comunque fare in modo che i paid link non concorrano a incrementare il PR dei siti linkati, e quindi a manipolare le SERP.
Secondo Matt, i paid link equivalgono a spazzatura (=”sporcano” il web) e chi compra/vende link รจ come chi guida da solo un’auto in una corsia riservata al car pooling (=puรฒ andarti bene fino a che non vieni preso, ma non puoi lamentarti se quando succede ti applicano una sanzione). I paid links sono evil, insomma, e Google li combatterร sia algoritmicamente che utilizzando i quality rater.
Cosa pensano i SEO/SEM specialist dei paid links?
Ovviamente, sull’altro fronte c’รจ chi ha accusato Google di disseminare FUD (Fear, Uncertainty and Doubt, ovvero “paura, incertezza e dubbio”) su chi รจ attivo nel mercato dei paid links. Google dice in sostanza che i link a pagamento sono il male, ma non fa nulla per evitare che all’interno di AdWords/AdSense compaiano risultati che hanno a che fare con la chiave “buy links” (uno degli speaker, ha dimostrato che ci sono oltre 4 pagine di risultati sponsorizzati in Google.com con quella keyword).
Google ha sviluppato un algoritmo difettoso basato sui link, e ora, rendendosi conto dell’errore, si aspetta che i SEO/SEM modifichino il loro modello di business. Il tag rel=nofollow รจ stato sviluppato originariamente per combattare lo spam nei blog; ora Google ha cambiato le regole e dice di usarlo per il paid advertising.
Google non ha modo di capire quali link sono a pagamento e quali no: non esiste un metodo oggettivo che gli permetta di farlo. Google non รจ il governo: non puรฒ dirti come fare il tuo sito, non puรฒ mettere il naso nel tuo business, non puรฒ obbligarti a non comprare o vendere link.
OK, ho capito… possiam parlare di qualcosa di piรน allegro?
Si, avete ragione, l’argomento รจ un pรฒ angosciante…
Fonti: Altura Web Marketing Blog, Online Marketing Blog e Bruceclay.com.