Keyword Research L’approccio standard alla ricerca delle parole chiave per una strategia SEO si basa su una valutazione quantitativa delle informazioni: un sito, una pagina o un post possono contenere una parola chiave un tot di volte, oppure non contenerla affatto.
Trasferiamo questo concetto all’atto pratico. Voglio comprare casa e inizio la mia ricerca su Google. Cerco sul motore di ricerca inserendo la keyword โcomprare casa a Palermoโ (sรฌ, vivo veramente a Palermo) e tra i risultati restituiti appaiono una serie di contenuti in cui รจ contenuta la keyword inserita.
Questo รจ quello che dovrebbe avvenire secondo l’approccio standard alla ricerca delle parole chiave di matrice quantitativa.
In pratica, i risultati nella SERP relativi a questa ricerca dicono tutt’altro.
Come mostra lo screenshot, le pagine indicizzate non contengono la parola chiave inserita.
Perchรฉ allora il motore di ricerca restituisce quei risultati? Come fa a capire cosa sto cercando anche se non ho digitato una parola contenuta nel documento?
Questo caso pratico mostra in concreto due aspetti:
- Siamo nel campo della SEO semantica, e in particolare di un metodo che ha rivoluzionato โ perfezionandolo – il modo in cui la โmacchinaโ (in questo caso il motore di ricerca di BigG) analizza e indicizza i contenuti presenti sul web: la Latent Semantic Indexing.
- I risultati restituiti in SERP tengono conto delle intenzioni di ricerca dell’utente e non (solo) della parola chiave inserita.
In pratica, chiedendo a Google โdove comprare casa a Palermoโ, l’algoritmo recepisce semanticamente le informazioni contenute nel web e fornisce i risultati in base all’intenzione di ricerca dell’utente stesso: vuole comprare una nuova casa, e per farlo deve consultare annunci immobiliari.
Questo, di conseguenza, cambia il modo in cui dobbiamo pensare e realizzare la ricerca delle parole chiave in ottica SEO.
La โrivoluzione semanticaโ in ambito SEO ha avuto in inizio con Hummingbird, uno degli aggiornamenti piรน โpesantiโ dell’algoritmo di Google che dal 2013 ha progressivamente introdotto nuovi criteri di gestione delle informazioni con l’obiettivo di โumanizzareโ il suo funzionamento e rendere il sistema sempre piรน adeguato al dialogo con gli utenti. Qui sul TagliaBlog se ne parlava giร in questo post dell’Ottobre 2013, ancora attualissimo.
Entriamo piรน nel dettaglio cercando di capire cosa รจ l’LSI e come sfruttare questo โmodo di ragionareโ del motore di ricerca per la selezione delle parole chiave.
Ricerca delle parole chiave, SEO e semantica: un approccio qualitativo
Per usare un metodo correttamente, devo conoscere la sua logica interna. La Latent Semantic Indexing (LSI, in italiano Indicizzazione Semantica Latente) รจ una metodologia di ricerca delle parole chiave utilizzata dai motori di ricerca per identificare il contenuto che un utente sta cercando in base a un calcolo che va oltre il concetto letterale della keyword inserita.
L’LSI utilizza una serie di associazioni semantiche (tenendo conto quindi del significato delle parole, nel senso di relazione fra termini e concetti) che collegano le parole chiave ad altri termini che non hanno necessariamente la stessa radice lessicale.
Rispetto al passato, dunque, l’LSI abbandona il concetto di exact match (relazione di corrispondenza tra query e risultato) per abbracciare un tipo di relazione โsemanticaโ basata su relazioni tra parole e concetti contenuti in un documento.
L’Indicizzazione Semantica Latente in realtร nasce fuori dall’ambito della Search Engine Optimization. La sua creazione mirava a un obiettivo ben preciso: indicizzare e recuperare in maniera automatica le informazioni superando un deficit fondamentale di alcune tecniche di recupero informazioni giร esistenti, la semantica.
Applicata alla SEO, questo modo di indicizzare e ricercare le informazioni ci obbliga a ripensare il modo in cui effettuiamo una ricerca delle parole chiave.
L’LSI si basa su un principio logico: parole usate nello stesso contesto tendono ad avere significati simili.
La caratteristica fondamentale รจ la capacitร di identificare ed estrarre il contenuto concettuale di un documento e rispondere alle domande attraverso una valutazione degli altri documenti presenti nell’archivio.
I motori di ricerca usano l’Indicizzazione Semantica Latente per cercare di capire meglio ciรฒ che sta chiedendo l’utente.
Per farlo, prima analizza i documenti indicizzati collegando termini intorno a un concetto e poi stabilisce un altro rapporto tra le domande che fanno gli utenti e i concetti che sono indicizzati.
Uno dei migliori esempi di applicazione di questa tecnologia รจ il Knowledge Graph di Google: in base al termine di ricerca inserito, Google individua un oggetto, lo relaziona ad altri oggetti e restituisce i risultati direttamente nella SERP.
L’approccio “tradizionaleโ (definizione dei concetti, ricerca di parole chiave e posizionamento in aree di rilievo del documento) รจ assolutamente valido e dogmatico, ma quello visto fin ora ci indica che i motori di ricerca tendono sempre piรน a una conoscenza semantica delle ricerche che facciamo, andando oltre la semplice ricerca di concetti letterali in titoli, descrizioni e immagini.
Questo significa che pratiche come il keyword stuffing (ripetere le parole chiave volutamente nel testo) o l’artificialitร nella selezione dei titoli, di contenuti e delle descrizioni, saranno sempre piรน spesso penalizzati a favore di contenuti naturali e โpiรน umaniโ.
Ma come si applica questo concetto alla ricerca delle parole chiave?
Per interpretare il significato di una parola chiave Google utilizza due metodi.
Il primo รจ quantitativo, ovvero l’analisi dei siti web che sono posizionati per la stessa parola chiave da cui vengono estratte le parole piรน comuni che si trovano nei testi (approccio standard).
Il secondo metodo รจ qualitativo, e rispetta i principi dell’LSI visti fin ora focalizzandosi sulle relazioni semantiche e lessicali tra parole o espressioni.
La ricerca attraverso l’interazione di questi due metodi crea classificazioni e categorie. Si tratta di una interazione tra una tassonomia dei termini coincidenti e una tassonomia dei campi semantici e delle famiglie lessicali.
N.B.: Chiamiamo campo semantico un gruppo di parole che sono legate dal significato e appartengono alla stessa categoria grammaticale (es. campo semantico dei trasporti: moto, auto, camion, bici, ecc.). Chiamiamo famiglia lessicale tutte le parole che condividono lo stesso lessema o radice e, di conseguenza, hanno qualche relazione di significato (es. famiglia lessicale: muro, muretto, muratore, murare, ecc.).
Come fare un ricerca delle parola chiave: tra intenzioni e significati
Prima di tuffarsi nella keyword research รจ importante capire i diversi tipi di parole chiave.
Per cominciare prendiamo in considerazione due fattori:
- Intenzione di ricerca
- Volume di ricerca
L’intenzione di ricerca non รจ altro che il motivo che spinge l’utente a effettuare una ricerca, e possiamo classificare le keyword in 3 tipologie:
- Informazionali: si inseriscono per cercare informazioni di diverso tipo. Per esempio: eventi di oggi in cittร , meteo Palermo oggi, come preparare la pizza, ecc.
- Transazionali: lo scopo della ricerca รจ completare una transazione. Per esempio: scaricare un’immagine o un ebook, comprare un corso SEO, acquistare un viaggio, ecc.
- Navigazionali: la ricerca ha lo scopo di trovare un sito web specifico. Per esempio: Facebook, eBay, MaxValle, ecc.
Il volume di ricerca, invece, indica semplicemente il numero di ricerche effettuate per una parola chiave e possiamo dividerlo in tre gruppi in base alla specificitร della keyword:
- Testa: keyword composte da un solo termine, con alto volume di ricerca e alta concorrenza.
- Coda media: ricerche piรน specifiche, composte da 2 o 3 termini. Meno concorrenza rispetto alla โtestaโ e volumi di ricerca piรน bassi.
- Coda lunga (long tail): Ricerche iper-specifiche composta da 4 o piรน parole, con poca concorrenza e per lo piรน transazionale. Ed รจ qui che si trovano le opportunitร piรน concrete!
Comincia la ricerca sfruttando il โcervelloโ
Potrร sembrare banale, ma la cosa migliore da fare รจ cominciare la ricerca ponendosi una serie di domande che consentono di architettare un primo schema orientativo delle parole chiave:
- Qual รจ, in una frase, il cuore del mio contenuto? – Annunci immobiliari
- Chi sono? – Agenzia immobiliare a Palermo
- Quali servizi offro? – Acquisto, vendita e affitto immobili
- Qual รจ il mio profilo cliente? – Le coppie sposate da poco che cercano casa a Palermo
- La mia azienda ha un luogo fisico? – Sรฌ, la sede dell’agenzia รจ in via XYZ a Palermo
Ora raccogli tutte le informazioni e voilร ! Hai fatto il tuo primo elenco di parole chiave:
- Annunci immobiliari Palermo
- Agenzia immobiliare Palermo
- Acquisto immobili
- Vendita immobili
- Case per coppie a Palermo
- Vendere casa online
- Case in affitto a Palermo
- Case in vendita a Palermo
E’ importante a questo punto creare un documento Excel in cui inserire tutte le parole chiave individuate e procedere al raggruppamento delle parole chiave in categorie.
Seguendo l’esempio degli annunci immobiliare, possiamo individuare cinque grandi categorie:
- Annunci immobiliari Palermo
- Agenzia immobiliare a Palermo
- Case in vendita a Palermo
- Case in affitto a Palermo
- Vendere casa a Palermo
Ampliare la lista delle keyword con strumenti gratuiti
Individuato un primo elenco provvisorio di parole chiave, puoi utilizzare alcuni strumenti gratuiti per perfezionare l’analisi e renderla piรน specifica e funzionale al tuo scopo.
Google Suggest
Sicuramente hai utilizzato questo strumento di Google centinaia di volte. Google utilizza il completamento automatico per aggiungere al termine di ricerca che stai digitando una serie di suggerimenti di parole chiave e che, come dichiara ufficialmente, sono selezionate in base alla popolaritร delle ricerche (oltre alla storico delle ricerche dell’utente specifico effettuate in passato).
Per continuare il lavoro di selezione delle parole chiave, digita le 4 keyword che corrispondo alle 4 categorie individuate nella barra di ricerca.
Ecco come appaiono i suggerimenti per 3 delle parole chiave selezionate in precedenza:
I suggerimenti forniti da Google sono le nuove parole chiave che puoi inserire nel foglio Excel creato in precedenza.
Per ottimizzare il processo e non dover fare ore di lavoro inutile successivamente, รจ bene associare le nuove keyword alla categoria di riferimento, in modo da poter utilizzare quel gruppo di keyword relazionate fra loro per ampliare la complessitร lessicale e di significato di una determinata sezione o pagina del sito.
Esempio: la parola chiave โCase in vendita a Palermoโ potrebbe essere il Title della categoria, da associare ai suggerimenti sulle โzoneโ per dividere il sito web in ulteriori sottocategorie in cui inserire i diversi tipi di annunci.
รbersuggest
ร uno strumento estremamente utile e facile da usare. Prende i dati direttamente dal suggeritore di Google e offre una lista super-completa di tutte le possibili combinazioni di parole chiave che si possono trovare.
Si immette la parola chiave, si sceglie la lingua e premendo su โsuggestโ si ottengono i risultati.
Inserisci le parole chiave selezionate nel passaggio precedente e inserisci le nuove combinazioni nel foglio Excel. Inoltre, questo strumento ti serve per fare un po’ di โpuliziaโ, eliminando eventuali parole chiave estranee al tuo business.
Keyword Planner di Google AdWords
Il tuo foglio Excel dovrebbe contenere un elenco abbastanza completo di parole chiave da utilizzare, ora arriva il processo piรน importante, ovvero decidere quali sono le parole chiave che hanno prioritร nella lista.
Per farlo, utilizziamo il Keyword Planner di Google AdWords. Accedi al programma, seleziona l’opzione โTrova nuove parole chiave e ottieni i dati relativi al volume di ricercaโ e attiva l’opzione โMostra solo idee strettamente correlate ai miei termini di ricercaโ.
Impostato il tool, segui questi due passaggi per recuperare le informazioni rilevanti per il tuo scopo:
- Copia il tuo elenco di parole chiave contenuto nel file Excel e incollalo ne โil tuo prodotto o servizioโ.
- Ordina i risultati in base al numero di ricerche mensili cliccando su โMedia ricerche mensiliโ e scarica l’intero elenco di parole chiave in formato CSV per Excel (basta cliccare su โScaricaโ).
Elimina le colonne superflue lasciando solo โKeywordโ e โMedia ricerche mensiliโ (Avg. Monthly Searches) per ordinare i dati e facilitarne la comprensione. Adesso hai un file Excel con l’elenco completo di parole chiave da utilizzare per il tuo progetto web.
4 suggerimenti per ampliare il numero di keyword e la rilevanza semantica del contenuto
Il lavoro fatto fin ora รจ quasi completo. Qui ti voglio suggerire altre quattro tecniche che utilizzo per inserire nuove parole chiave nel mio elenco per rendere piรน ricca e completa la sfera di termini e significati che andrรฒ a inserire nei miei contenuti.
Ricercare i sinonimi
Semplice come ber un bicchier d’acqua. Selezionare e utilizzare i sinonimi dei concetti che vogliamo posizionare รจ una tecnica efficace. Un compagno fedele da utilizzare per individuarli รจ il dizionario dei sinonimi e dei contrari. Io utilizzo quasi sempre quello del Corriere. Per esempio, inserendo il termine โcasaโ (per tornare all’esempio con cui ho aperto questo post), vengono restituiti risultati interessanti come โabitazione, alloggio, appartamento, condominio, palazzo, casamento, palazzina, villa, villino, villetta, casale, casolare, casupola, ecc.โ.
Questo, nel caso di un sito di annunci immobiliari (rimaniamo sul caso utilizzato in questo post) si traduce nell’inserimento di questi sinonimi nella descrizioni dei diversi annunci di immobili presenti sul sito. Il vantaggio รจ doppio: usando i sinonimi si comunica con piรน precisione all’utente il tipo di immobile che sta visionando e, d’altra parte, si favorisce la comprensione del testo e del suo valore da parte del motore di ricerca.
Usare i termini in lingua originale (con attenzione al singolare e al plurale)
In molte occasioni si utilizzano termini che giร esistono nella nostra lingua per spiegare concetti tecnici o riferiti a un settore specifico. Nel Web Marketing, per esempio, termini come โecommerceโ, โlanding pageโ o โcall to actionโ sostituiscono gli omonimi italiani โcommercio elettronicoโ, โpagina di atterraggioโ o โchiamata all’azioneโ.
A volte questo avviene perchรฉ certe parole entrano a far parte del vocabolario della nostra lingua e, quindi, iniziano ad avere un rilevanza semantica nel contenuto. Utilizzare entrambe le varianti (italiano e lingua originale) darร maggior valore al tuo contenuto.
Attenzione perรฒ al singolare e al plurale dei termini in lingua inglese (quelli piรน utilizzati). Esiste una regola ben precisa che indica quando mettere la โsโ e quando no. Come scrive il sito dell’Accademia della Crusca, โsi tratta quindi di considerare, di volta in volta, se il forestierismo che intendiamo utilizzare sia acquisito stabilmente e da tempo nell’italiano e in questo caso possiamo lasciarlo invariato, o se invece sia un neologismo recente o un termine fortemente specialistico e allora รจ consigliabile utilizzare il plurale della lingua d’origineโ.
Il metodo di deduzione e induzione
La deduzione utilizza la regola generale per spiegare il caso particolare. Il metodo di induzione, invece, fa il contrario, utilizzando il caso particolare per risalire alla regola generale. In entrambi i casi, ciรฒ che si evidenzia รจ la relazione fra il tutto e la parte (o viceversa). Il concetto potrร apparire astratto, ma lavorare usando queste โscaleโ ti consentirร di scegliere nuove parole chiave.
Per esempio, partendo dal concetto di โcasaโ, possiamo dedurre i termini โvillaโ, โappartamentoโ, โcasaleโ e โatticoโ, e lavorare su queste keyword per un eventuale ampliamento della lista di keyword. Oppure, potremmo indurre da โcasaโ termini come โproprietร โ o โabitazioneโ.
Dei due sistemi, รจ piรน efficiente il primo, dato che ci porta dal tutto alla parte e quindi fornisce specificitร alla parola chiave (che, come abbiamo anticipato parlando di long tail, significa meno concorrenza e piรน adeguatezza). D’altra parte, perรฒ, non dobbiamo escludere il secondo metodo per posizionare concetti piรน generali che raggiungono piรน facilmente la massa. Poi starร a noi e alle nostra abilitร riuscire a guidarli verso argomenti piรน specifici.
Sfruttare la ricerca interna del sito
Un altro metodo per individuare parole chiave utili e funzionali per il tuo progetto SEO รจ sfruttare le ricerche interne del sito. Google Analytics ti fornisce questi dati, che sono oro quando si parla di keyword.
L’idea รจ semplice: analizzando la ricerca interna puoi vedere se ci sono parole chiave che gli utenti cercano ma che non sono presenti sul tuo sito e utilizzarle per la creazione dei contenuti.
Ne ho parlato piรน nello specifico in questo articolo su come aumentare le visite del blog, dove trovi due modi diversi di sfruttare le ricerche interne.
Creazione definitiva elenco parole chiave
Ricapitoliamo in breve i passaggi fondamentali da seguire:
- Farsi le domande giuste per creare un primo panorama di parole chiave.
- Individuare keyword che corrisponde all’intenzione di ricerca sfruttando la long tail.
- Ampliare la lista (Google Suggest, Ubersuggest).
- Definire la lista (Keyword Planner).
- Arricchire (sinonimi, termini in lingua originale, induzione e deduzione, ricerche interne).
Fatto questo, il passaggio successivo รจ il corretto inserimento delle parole chiave nei contenuti.
Spesso un gran lavoro di ricerca di keyword diventa vano per un utilizzo sbagliato delle stesse. Per questo, ti rimando a questo post super completo che trovi su questo sito e che รจ stato anche per me fonte di ispirazione: SEO On-Page Avanzata: Oltre le Parole Chiave.
Autore: Emanuele V. Amodeo, per MaxValle. Emanuele si occupa di scrivere articoli sul mondo dell’internet marketing per il gruppo Marketers. Il gruppo Marketers รจ la piรน grande community italiana dedicata agli imprenditori e liberi professionisti che lavorano e vivono grazie al Web. Il loro obiettivo รจ quello di informare, formare e creare scambio d’informazione tra professionisti del settore ed aspiranti marketer.