Avevo giร parlato dell’assegno di Jeremy Schoemaker parecchi anni fa, ma oggi voglio tornare a farlo perchรฉ ShoeMoney ha aggiunto nuovi particolari alla storia in un post dal titolo “The Iconic Google AdSense Check and My 10 Year Journey After“, che ripercorre i suoi 10 (e piรน) anni di storia nel mondo del guadagno online. Ti consiglio di seguire fino in fondo questo post, perchรฉ ti potrร essere utile a capire come guadagnare con un sito utilizzando tecniche un po’… “laterali”.
Dalle stelle alle stalle
Nel 1995 Jeremy vendeva elettrodomestici da Sears (nota catena di grande distribuzione statunitense). Saputo che se la cavava piuttosto bene con i computer, gli fu offerto un lavoro (per un dollaro in piรน all’ora) presso un Internet Service Provider… e ovviamente accettรฒ. Imparรฒ quindi a gestire server, amministrare sistemi di sicurezza e sviluppare siti web. Apprese un sacco di cose, ma un paio d’anni dopo decise di tornare a scuola, convinto che una laurea fosse quello che gli serviva. Mentre era al college si mise a creare siti web di giochi per Mac, e giร allora veniva contattato da alcune aziende che volevano farsi pubblicitร sui suoi siti: Jeremy amava creare siti web, e l’idea di riuscire a monetizzarli era per lui un sogno che si stava avverando! Ma poco dopo scoppiรฒ la bolla delle dot com, e per Schoemaker le cose iniziarono a mettersi male. Cambiรฒ vari lavori, ma finiva sempre con l’essere licenziato. A 28 anni si ritrovava sovrappeso (pesava ben 190 kg!), aveva debiti per 50.000 dollari, fumava 2 pacchetti di sigarette al giorno e dormiva sul divano di un suo amico. Era praticamente un fallito.
La svolta con Next Pimp
Nel 2003 Jeremy aprรฌ il suo blog (ShoeMoney.com) e iniziรฒ a lavorare seriamente su Next Pimp, un suo sito di suonerie per telefoni cellulari. Fece anche un intervento chirurgico per risolvere il suo problema di obesitร . E solo 2 anni dopo arrivรฒ a fare 132.994,97 dollari in un mese, solamente utilizzando AdSense. Ecco il report giornaliero di AdSense di Next Pimp dell’Agosto 2005:
Ed ecco le domande che hanno posto piรน spesso a ShoeMoney riguardo il famoso assegno e la storia del suo sito, seguite dalle sue risposte.
- Cosa era Next Pimp? Era un sito che permetteva di caricare un file audio di qualsiasi formato, e restituiva in cambio la suoneria nel formato giusto per qualsiasi telefono cellulare. Col tempo il sito รจ cresciuto arrivando a coprire tutti i modelli di telefoni e tutte le compagnie telefoniche.
- Quanto traffico faceva? Al suo apice Next Pimp era arrivato a fare 5 milioni di utenti unici e 20 milioni di visitatori al mese. Il sito aveva un pubblico molto affezionato.
- Su quanti server girava il tutto? Per arrivare a reggere quel traffico Next Pimp girava su un web server front end e due database MySQL come backend. Graficamente era molto povero per essere il piรน leggero possibile: in pratica il 99,9% delle pagine erano statiche.
- Vista la tipologia del sito, hai avuto problemi legali? Sรฌ, Nextel mi ha citato in giudizio nel 2007, ma il giudice ha rigettato il caso quando abbiamo prodotto 8.000 pagine nelle quali si dimostrava che i negozi Nextel visitavano il sito e che i dipendenti Nextel lo ritenevano uno strumento utile per aumentare le vendite dei telefoni. Ho anche ricevuto circa 1.500 richieste di rimozione di contenuti protetti da copyright, che ho prontamente rispettato.
- Quanta parte dell’assegno da 132.994,97 dollari fu profitto netto? A quei tempi (nel 2005) le uniche spese che avevo erano quelle dell’hosting, ovvero un server che mi costava 299 dollari al mese. Direi quindi che il profitto fu di almeno 130.000 dollari.
- Il traffico verso il sito era comprato? No, nemmeno la minima parte del traffico era acquistata. Allora non sapevo nulla di pay per click.
- Quali erano le fonti di traffico? Circa il 70% era traffico diretto, un 15% era dai motori di ricerca e un altro 15% era da referral.
- Perchรฉ il pagamento fu fatto con un assegno, e non tramite bonifico bancario? Perchรฉ a quei tempi Google non faceva bonifici per importi superiori a 10.000 dollari.
- Quanto tempo รจ stato necessario per monetizzare il sito? Non ho mai provato a far soldi con Next Pimp per il primo anno e mezzo: mi sono concentrato solo sul fornire un ottimo servizio. Dopo circa 2 anni ho iniziato a farci delle buone revenue con AdSense.
Circa 3 mesi dopo quell’assegno, avendo capito che non era solo un caso o un colpo di fortuna, Jeremy ha iniziato a pensare di affiancare AdSense ad altri sistemi di monetizzazione.
L’affiliate marketing
Schoemaker ha (giustamente) pensato che se riusciva a fare tutti quei soldi con Google AdSense, ne avrebbe potuti fare molti di piรน con le affiliazioni. Ecco l’incredibile cifra del pannello di AzoogleAds a Maggio del 2007:
Next Pimp arrivรฒ a fare piรน di 600.000 dollari in un solo mese, solo grazie alle affiliazioni di suonerie!
Gli abbonamenti
Altra fonte di revenue molto interessante fu quella del forum a pagamento, nel quale era possibile trovare guide e supporto da parte di altri utenti. Chi partecipava attivamente al forum di Next Pimp ebbe anche modo di fare soldi tramite un sistema di revenue sharing, inserendo il proprio codice di AdSense nei banner in rotazione: alcuni di questi utenti arrivarono a guadagnare 3.000-5.000 dollari al mese. Inizialmente Jeremy pensรฒ ad un unico abbonamento annuale al forum del costo di 20 dollari, acquistabile tramite PayPal. Ma dopo aver letto qualche articolo sul pricing e la psicologia, inserรฌ anche l’abbonamento mensile (a 5 dollari) e quello semestrale. Le conversioni decollarono con l’introduzione delle 2 nuove tariffe, con il 75% degli utenti che optavano per il piano mensile… rinnovandolo di mese in mese! (cosa nonsense, visto che sarebbe stato molto piรน conveniente il semestrale o l’annuale). Ancor piรน incredibile il fatto che parecchi utenti han continuato a pagare l’abbonamento per anni tramite PayPal, anche dopo la chiusura del sito. Pazzesco.
La vendita di prodotti
Per caricare le suonerie sui cellulari, a quei tempi era necessario un cavo dati seriale. E moltissimi utenti non sapevano come procurarselo. Schoemaker ne comprรฒ quindi moltissimi dalla Cina, per 50 centesimi l’uno, rivendendoli a 29,95 dollari (il trasporto era gratuito ๐ ). Per l’impacchettamento e la spedizione assunse una persona a 8 dollari/ora. Questa nuova idea gli portรฒ 100.000 dollari di profitti extra.
L’acquisto di traffico
Infine arrivรฒ il momento in cui Jeremy decise di comprare traffico per Next Pimp. Provรฒ con Google AdWords, facendo diversi errori: per esempio perse 1.000 dollari nei primi 30 minuti, perchรฉ si dimenticรฒ di impostare un budget. Seguรฌ poi le parole chiave suggerite da AdWords, comprรฒ elenchi di keyword specifiche per cellulari, ma continuรฒ a perdere soldi. Fino a che ebbe una illuminazione. Su Next Pimp aveva un modulo di ricerca che registrava decine di migliaia di ricerche al giorno. Aveva in pratica a disposizione un enorme database di keyword cercate in tempo reale, inclusi i tipici errori di battitura! Utilizzando le parole chiave che digitavano gli utenti sul sito per creare annunci con Google, Yahoo! e Microsoft, Schoemaker riuscรฌ a triplicare le revenue.
La fine
Dopo il 2007 Next Pimp iniziรฒ a sgonfiarsi. Era ormai un sito che Google giudicava thin affiliate site, e fu penalizzato per alcune keyword particolarmente importanti. Francamente penso che Next Pimp si sarebbe comunque spento, visto che le “suonerie per cellulari” sono praticamente scomparse con l’esplosione delle vendite degli smartphone. Eppure Shoemoney riuscรฌ comunque a vendere il sito nel 2010-2011, per una cifra pari a 1,5 milioni di dollari.
Conclusione
Potrai obiettare che un progetto del genere non รจ assolutamente replicabile, vuoi per i tempi (10 anni sono un’era geologica su Internet), vuoi per il luogo geografico (gli USA non sono l’Italia). Ma la cosa interessante di questa storia รจ un’altra: ti fa capire che puoi partire da un piccolo business per poi scalarlo e diversificarlo, se non ti siedi sugli allori. Crei un sito di valore, lo fai crescere, ne espandi le fonti di revenue e quindi lo vendi: l’importante รจ non stare immobili, e non fermarsi all’idea che un sito si possa monetizzare solo con i soliti 4 banner.