Alla fine lo han fatto: la tanto attesa per alcuni – e temuta per altri – fusione fra i 2 lati di Google, quello della ricerca e quello social, è stato infatti annunciato alcune ore fa e con lo slogan Search plus Your World. Si chiude – anzi parte ufficialmente – un lungo capitolo iniziato nel 2007 con la Universal Search, proseguito nel 2009 con la Social Search, Real-Time Search e Personalized Search e culminato lo scorso anno con Google+. Tutti questi elementi si andranno dunque a miscelare all’interno di Google, inizialmente nella versione .com e successivamente nelle altre lingue. Vorrei subito rassicurare coloro che temono un motore di ricerca snaturato o comunque una forzatura ad utilizzare il nuovo strumento: per fortuna, almeno da quanto si può intuire, grazie a questi 2 bottoncini messi in bella evidenza in alto a destra nelle SERP

Google Search plus Your World

sarà possibile passare in ogni momento dalla versione “motosocial” (cliccando sull’omino) a quella “motore puro” (cliccando sull’icona del mondo). L’intento di Google è ovvio, e a mio parere azzeccato: fornire i classici risultati del motore di ricerca, sovrapponendo a questi uno strato sociale (attivabile/disattivabile su richiesta), dovrebbe spingere l’utente medio ad una “attivazione morbida” di Google+, visto a questo punto non più come un semplice (e per molti “quasi inutile, visto che c’è Facebook”) social network, ma come un sistema per arricchire e migliorare i risultati delle proprie ricerche. Google+ diventa – e ora si capisce davvero il significato del suo nome – un “plus” di Google motore, una piattaforma perfetta per produrre i propri contenuti che ora vengono iniettati nelle SERP, diventando utili ad altri: ” La ricerca è ancora limitata a un universo di pagine web create pubblicamente, per la maggior parte da persone che non avete mai conosciuto. Oggi vogliamo cambiare questa esperienza portando il vostro mondo, ricco di persone e informazioni, all’interno della ricerca”, dice Amit Singhal sul blog ufficiale di Google. E non mi sorprenderei se a questo punto Facebook tentasse il cammino inverso, ovvero quello di integrare (un po’ meglio di come è stato fatto fino ad ora) la search di Bing all’interno del social…