Posizionamento SENZA Link

“E’ sufficiente scrivere contenuti di qualità, Google è in grado di capirlo. La link building è morta.” Da anni si dice che i SEO dovrebbero smettere di focalizzarsi sui link. Se il concetto di smettere di acquisire link a scopo “manipolativo” per meglio posizionarsi sui motori di ricerca sembra sia ormai accettato da tutti, oggi si discute sempre più spesso del fatto che i link, a livello generale, non sono più così importanti per gli algoritmi di ranking di Google, e che la link building potrebbe essere tranquillamente ignorata. C’è del vero, in questa affermazione? Cyrus Shepard, in un post pubblicato qualche giorno fa (dal titolo Can You Rank in Google Without Links? New Data Says Slim Chance), ci mostra qualche dato interessante, che anticipa il consueto studio biennale di Moz sui fattori di posizionamento su Google. Lo studio di Moz ha esaminato i primi 50 risultati di ricerca su Google, per un totale di circa 15.000 parole e frasi chiave. Ciò ha permesso di far emergere non solo i fattori correlati con un ranking più elevato, ma anche le frequenza con cui tali fattori sono presenti. Come sempre, è necessario ricordare che correlazione NON significa causalità: anche se un certo segnale è fortemente legato ad un ottimo posizionamento sul motore, ciò non prova (o smentisce) che Google lo utilizzi realmente nel suo algoritmo.

Il Rapporto fra Link Esterni e Posizionamento

Nello studio è emersa una forte correlazione fra il ranking e il numero dei siti (domini principali) linkanti. Il valore di 0,30 potrebbe sembrare piccolo, ma in realtà è stata una delle correlazioni più alte rilevate da Moz. Ancora più significativo è il numero di siti web presenti nei primi risultati di Google e che avevano link in ingresso, o meglio, che non ne avevano. Il 99,2% di tutti i siti web avevano almeno un link esterno. (Il rimanente 0,8% potrebbe essere un margine di errore fra Mozscape e l’indice dei link di Google). Insomma, lo studio ha dimostrato che praticamente nessun sito web si posiziona su Google per parole chiave o frasi competitive se non riceve almeno un link da un altro sito, e la maggior parte dei siti presi in esame aveva parecchi link in ingresso.

Rapporto fra link e posizionamento in Google

In altre parole, non è affatto facile trovare un sito ben posizionato senza link esterni. Va però detto che lo studio ha trovato numerosi esempi di singole pagine ben posizionate anche senza specifici link esterni, a condizione però che il sito che le ospitava avesse dei link in ingresso. Facciamo l’esempio del New York Times: nel momento in cui pubblica un nuovo articolo, questo non riceve link. Ma è comunque possibile che la nuova pagina si posizioni bene, perché il sito del New York Times riceve un sacco di link da altri siti web. In totale, il 77,8% delle singole pagine nei primi risultati di Google aveva almeno un link esterno da un altro sito, il che significa che il 22,2% delle singole pagine si posiziona senza link esterni. Riassumendo:

1. I link esterni sono quasi sempre presenti nelle ricerche competitive

Se vuoi posizionarti per qualcosa di vagamente competitivo, è assai improbabile che ce la farai senza link.

2. E’ possibile posizionare una singola pagina senza link

Se il tuo sito è linkato da altri siti, allora è possibile riuscire a posizionare nuove pagine, anche se queste non ricevono link esterni direttamente. Detto questo, c’è una forte relazione fra i link che riceve una pagina e il suo posizionamento sul motore di ricerca. O meglio: se un sacco di siti linkano l’home page del tuo sito, è possibile che le sue pagine interne riescano a posizionarsi, ma sarebbe comunque meglio che anche queste pagine ricevessero link diretti. Anche se la cosa non è stata trattata in questo studio, è probabile che la maggior parte delle pagine senza link esterni ricevevano comunque dei link interni: anche se un link interno non è un segnale forte come uno esterno, passa comunque autorevolezza, rilevanza e popolarità alle pagine dello stesso sito.

3. Un alto numero di link è correlato ad un miglior posizionamento

Anche se può suonare ovvio, lo studio conferma la correlazione fra ottimo posizionamento e numero di link esterni univoci verso il sito web. In tutti i punti presi in esame dallo studio, è stato infatti rilevato che il numero di siti diversi che linka una singola pagina mostra uno dei rapporti più alti a livello di correlazione.

4. Quando è possibile posizionarsi senza link?

Se pare che quasi nessun sito riesca a posizionarsi senza link esterni, è quindi possibile farlo, oppure no? Certamente, ma attenzione: le 15.000 parole chiave e frasi prese in esame dallo studio, erano nella maggior parte dei casi molto competitive. Significa che molte persone/siti web competono e cercano di posizionarsi per gli stessi termini. Posizionarsi per keyword non competitive, è molto più facile. Puoi riuscirci per parole che ottengono pochissimo traffico, o in molti casi nessuno. Ci sono poi casi limite in cui è possibile posizionarsi senza link, come ad esempio quando l’utente sta cercando il tuo sito specifico, o quando offri qualcosa che non si trova da altre parti. E comunque, anche in questi casi, acquisire qualche link aiuta tremendamente.

Conclusione

Negli ultimi 10 anni, dopo che la gente ha abusato in lungo e in largo dei link ai fini del posizionamento, Google ha iniziato a prendere provvedimenti: dapprima col Penguin Update (Aprile 2012), poi minacciando azioni verso un certo tipo di guest blogging, infine colpendo alcuni network che vendevano link. Ma il web si basa ancora sui link. Possono essere venduti/comprati, o invece assolutamente naturali. La sfida dell’algoritmo di ranking di Google, è quella di riuscire a separare quelli buoni da quelli cattivi. Quando Google trova un link che punta al tuo sito, può scegliere di fare una di queste 3 cose:

  1. Conteggiarlo – e quindi migliorare il posizionamento di quella risorsa
  2. Ignorarlo – o non dargli peso a livello di ranking
  3. Penalizzarti Рse pensa che il link ̬ stato messo per manipolare i risultati delle SERP

In molti sarebbero sorpresi di scoprire quanti link non servono assolutamente o nulla, o peggio sono rischiosi. Per capire come stare alle regole di Google, è sempre bene tenere presente la guida relativa agli schemi di link (aggiornata un paio di anni fa). Il modo più sicuro di fare link building oggi, stando a Google, è probabilmente quello di fare link earning: acquisire link in modo naturale. O piuttosto il futuro della link building è quello di evitare la link building stessa, come ha affermato John Mueller alcuni mesi fa?