La search è un’attività onnipresente online, e Google rimane il re indiscusso – ricevendo la maggior parte del traffico e delle revenue che da questa derivano. Ma un recente studio di User Centric mostra le cose da una prospettiva diversa: pare infatti che la maggior parte degli utenti ignori completamente gli annunci pubblicitari inclusi nei motori di ricerca. Lo studio ha infatti mostrato che i risultati organici sono stati visti nel 100% dei casi, e i partecipanti alla ricerca hanno trascorso una media di 14,7 secondi su Google e 10,7 secondi su Bing guardando tali risultati. Tuttavia solo il 28% dei partecipanti ha guardato gli annunci pubblicitari di Google sulla spalla destra della pagina, percentuale che scende al 21% nel caso di Bing. Per l’osservazione di tutti gli annunci pubblicitari è stato speso circa 1 secondo, un tempo addirittura inferiore a quello dedicato per visualizzare il menu sulla spalla di sinistra.

Metriche delle SERP di Google e Bing a confronto

Visto che gli utenti passano tutto questo tempo a visualizzare i risultati organici, c’è un dato di Hitwise che può fornirci qualche informazione in più: le ricerche che hanno portato ad un click sono oltre l’81% per Bing e Yahoo!, mentre Google non arriva al 66%.

Percentuale di click in uscita dai motori

Da questo dato potremmo dunque dedurre che, sebbene Google riceva in ingresso un traffico molto maggiore di quello di Bing, quest’ultimo genera un uscita una percentuale molto maggiore di click sui risultati organici. Questi dati evidenziano inoltre l’importanza della SEO: gli utenti hanno imparato ad ignorare gli annunci sponsorizzati, e gli ignoreranno ancor di più man mano che impareranno ad utilizzare meglio i motori di ricerca. Ma la maggior presa di coscienza degli utenti della Rete ha portato ad un altro risultato: un recente studio di Forrester Reasearch ha rilevato infatti che gli utenti di Internet utilizzano i motori di ricerca il 22% in meno rispetto al 2004, quando si tratta di trovare un sito web.

Percentuale dell'uso dei motori per cercare i siti

Forse questo significa che è cresciuta la consapevolezza degli utenti, che non hanno più bisogno di cercare siti molto popolari come Facebook o YouTube. O magari che trovano i siti grazie ai social media. Indipendentemente dal motivo, il comportamento degli utenti è in costante mutamento: i marketer dovranno obbligatoriamente adeguare la loro strategia, se vorranno tenere il passo. Liberamente tratto da Search Behavior Shines Spotlight on Organic Results.