neuromarketing

YouTube รจ probabilmente una delle piรน grosse sรฒle che Google abbia acquistato negli ultimi tempi: costato una esagerazione (1,65 miliardi di dollari) e con un modello di business che scala malissimo (piรน aumentano i video inseriti/richiesti dagli utenti, piรน debbono obbligatoriamente aumentare i server e soprattutto la banda necessaria a far funzionare il tutto), non ha ancora un sistema atto a produrre utili adeguati (al punto che pochi mesi fa si ipotizzava un fatturato di “soli” 200 milioni di dollari per l’intero 2008).

Nello stesso articolo linkato qui sopra, si parla anche di un elenco di ben 105 (!) problemi “with YouTube’s ad sales”, che incepperebbero irrimediabilmente la raccolta pubblicitaria di YouTube.

Ma una soluzione potrebbe forse arrivare dal Neuromarketing.

Cos’รจ il Neuromarketing?

Wikipedia ci dice che serve “per comprendere cosa effettivamente accada nella testa delle persone in risposta a determinati stimoli emozionali.”

Ovviamente l’obiettivo รจ spesso legato al “vil denaro”; infatti di sovente si applicano questi test “con finalitร  promozionali o pubblicitarie, al fine di determinare il livello di efficacia della comunicazione presa in esame.”

E in questo post parlerรฒ proprio di uno di questi studi…

Cta Digital Marketing

Neuromarketing e InVideo Overlay

I primi test di InVideo Ads in YouTube risalgono a circa un anno e mezzo fa.

Ma la conferma della bontร  di tale formato arriva da un recente studio basato su misurazioni biometriche che Google ha commissionato a NeuroFocus, azienda specializzata in “Brain Analysis for Audience Engagement.”

Il test ha coinvolto 40 “cavie umane”, alle quali sono stati applicati sensori atti a rilevarne l’attivitร  celebrale, la dilatazione della pupilla e il movimento oculare, in risposta alla visualizzazione di nuovi formati pubblicitari all’interno dei video di YouTube.

Ebbene, in una scala da 1 a 10, gli overlayer hanno raggiunto un elevatissimo grado di attenzione (8,5), di coinvolgimento emotivo (7,3) e di efficacia (6,6), sbaragliando i “rivali” pre-roll e post-roll (ovvero le pubblicitร  in video della durata di 15 secondi, inserite rispettivamente in testa (pre) o in coda (post) ai filmati di YouTube).

Conclusione

Il formato vincente รจ risultato essere il piรน integrato (l’overlayer appare infatti grossomodo verso la metร  del video) e contemporaneamente il meno invasivo (il bannerino รจ piccolo, semitrasparente e si puรฒ chiudere semplicemente cliccando sulla piccola X posta in alto a destra).

Se ci pensiamo bene, รจ la stessa regola che vale per gli annunci pubblicitari inseriti in qualsiasi pagina web: alta integrazione e bassa invasivitร  sono infatti le 2 leve sulle quali bisogna agire per attrarre l’occhio dell’utente quel tanto che basta per non infastidirlo.

E’ infatti provato che gli annunci pubblicitari hanno una maggior resa quando inseriti nel corpo dell’articolo, o comunque above the fold (ovvero se visibili senza che il lettore sia costretto ad usare la barra di scorrimento); ed รจ anche vero che una pagina dove i banner sovrastano il contenuto risulta fastidiosa all’utente, abbassandone di conseguenza il livello di fidelizzazione.

Insomma, YouTube sembra sia finalmente riuscito a trovare il giusto equilibrio fra integrazione e invasivitร … e tu, sul tuo sito, ce l’hai fatta? ๐Ÿ™‚

Autore: Davide Pozzi per Max Valle

Max Valle

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