La qualità dei contenuti sul web tenderà a peggiorare col tempo? Probabilmente sì. O comunque tenderà ad appiattirsi. Perché? perché i motori non sono in grado di comprendere la qualità dei contenuti, non attribuiscono a questa il giusto valore, e pian piano si sta scivolando verso un’era nella quale l’algoritmo vuole sostituirsi all’editore. Ma procediamo con ordine. “Yahoo! to Acquire Associated Content” Il 18 Maggio Yahoo! annuncia l’acquisizione di Associated Content, per un cifra fra i 90 e 100 milioni di dollari. Associated Content è una macchina per produrre news: conta circa 380.000 editori freelance, che nel corso del tempo han prodotto più di 2 milioni di contenuti su oltre 60.000 temi diversi. E fa dei discreti numeri, anche per chi guarda la cosa solo lato adv:

I numeri di Associated Content

Google e Demand Media Passiamo all’altro motorone, Google: qualcuno dice che Big G abbia messo gli occhi su Demand Media, azienda che pare in aria di IPO per 1,5 miliardi di dollari (curioso notare che la stessa società fu nel mirino di Yahoo! un paio d’anni fa). Demand Media ha un modello simile a quello di Associated Content, ovvero quello di (far) produrre contenuti “a mitraglia” in base ai trend di ricerca sui motori. In altre parole, croudsourcing a manetta on demand in base ai temi “di moda”. Google, probabilmente, non acquisirà Demand Media, ma potrebbe sfruttare una tecnologia che ha brevettato di recente, e che consente proprio di individuare “il contenuto inadeguato” sul web, basandosi sul confronto fra ciò che la gente cerca e quello che trova. Se e come utilizzerà il brevetto, non è dato saperlo. “Welcome to the era of the algorithm as editor” Quelle qui sopra sono le prime parole di un pezzo del New York Times di qualche giorno fa. Non credo che lo scenario sia così tragico, ma provo a fare la peggiore delle ipotesi: 1. Yahoo! possiede Associated Content. 2. Magari domani Google si compra Demand Media. 3. I due principali motori di ricerca, conoscono perfettamente (e in tempo reale) le parole chiave più cercate dagli utenti (basta guardare Google Trends, oppure Google Insights for Search). 4. Google e Yahoo!, con le loro “controllate” Associated Content e Demand Media, iniziano a produrre contenuti strettamente legati alle query più popolari. 5. Nei 2 motori di ricerca, le SERP più trafficate sono monopolizzate dai contenuti prodotti… da loro stessi. 6. Risultato? gli editori web spariranno, o comunque si dovranno accontentare delle briciole. O delle super-nicchie con un pubblico numericamente ridicolo.