Da un paio di giorni Google+ si è arricchito di un nuovo elemento: le Google+ Pages (o se preferisci l’italiano, le “Pagine Google+”). Il fatto che alla creazione delle stesse si possa arrivare anche dall’indirizzo http://www.google.com/+/business/ , fa subito capire che si tratta delle tanto agognate “Pagine Aziendali” (anche dette “Pagine Business” o “Pagine Brand”), che vanno quindi ad affiancarsi a quelle personali che si possono già attivare da diversi mesi. In pratica, se io come individuo ho il Profilo Google+ del Tagliaerbe, come sito web posso avere la Pagina Google+ del Tagliablog (per inciso, il regolamento di Google impedirebbe di creare una pagina personale a nome di una azienda; pertanto, se lo hai fatto in passato, meglio cancellarla e crearla sotto il nuovo cappello di Google+ Pages). Robert Scoble, grandissimo fan di Google+, ha fatto notare che le nuove Pagine di Google+ hanno, secondo lui, almeno 7 “limitazioni” – io ne aggiungo una piuttosto pesante per alcune aziende: pare NON sia possibile utilizzare le Pagine Google+ per indire “contests, sweepstakes, offers, coupons or other such promotions”. Ma le Google+ Pages hanno anche un lato fortemente appealing: quello del legame con le SERP del motore di ricerca. Digitando una query con l’operatore + prima del nome di un brand, ecco che se questo ha una Google+ Page potrebbe emergere magicamente su tutti gli altri risultati nella casella dei suggerimenti. Selezionando il risultato, verremo portati direttamente sulla Pagina Google+ del brand, dove potremo eventualmente aggiungerlo alle nostre cerchie. Questa nuova funzione si chiama, non a caso, Direct Connect (o se preferisci l’italiano, “Collegamento Diretto”), e come dice il nome crea una sorta di ponte fra Google (motore) e Google+ (social). E’ quindi ovvio che molte aziende vorranno immediatamente attivare la propria Pagina Google+, anche solo per avere un “gancio” in più nei confronti dell’utente, per poter essere più visibili e rintracciabili (e magari anche per evitare che qualcun altro si “impossessi” indebitamente del brand…). E poi saranno costrette ad aggiornare quella pagina, a metterci contenuti, a tenerla viva (visto che, ad oggi, non è ancora possibile “iniettare” dall’esterno un feed per movimentarla un po’), se vorranno intrappolare gli utenti e non farli rimbalzare altrove. L’idea di Google sembra dunque quella di cucire insieme motore e social in modo che la differenza fra i 2 non sia più così evidente come è ora. Anche se Mark Zuckerberg ha recentemente definito Google+ “la loro piccola versione di Facebook” (“own little version of Facebook”), le Google+ Pages potrebbero essere una mossa utile a sollevare le sorti del social di Google. Pardon, d’ora in poi chiamiamolo “motosocial” 🙂