Il passo successivo alla messa in produzione di un sito e-commerce è quello di attirare traffico in target per agevolare le vendite. Per raggiungere questo obiettivo è possibile sfruttare diversi canali.
Uno dei più gettonati è sicuramente Google Ads in quanto è possibile, dopo aver condotto un’analisi di mercato approfondita, intercettare il bisogno di un potenziale cliente sul più noto motore di ricerca ed attirarlo sul sito web affinché concluda la vendita o rilasci dei recapiti per poi poter restare a stretto contatto con lui.
Ciononostante anche la pubblicità su Facebook non è da meno. Naturalmente, facendo leva sulla domanda latente, non ci si può aspettare un tasso di conversione in una finestra di tempo molto ridotta. Facebook è un canale che occorre utilizzare con parsimonia per raggiungere l’obiettivo di ogni sito e-commerce: incrementare le vendite.
Perché fare pubblicità con Facebook Ads
Facebook ha da sempre fatto leva sui suoi algoritmi in grado di effettuare una profilazione molto profonda dei propri utenti. Con Facebook Ads è possibile sfruttare questa caratteristica per realizzare campagne promozionali molto profilate, raggiungendo in tal modo target specifici in maniera molto accurata.
Un altro vantaggio consiste nel fatto che la pubblicità su Facebook rappresenta uno strumento solitamente meno costoso ed immediato. Grazie al pixel è inoltre possibile sfruttare Facebook Ads per ottimizzare le azioni che vogliamo che gli utenti compiano sul sito, come il completamento di un acquisto o l’iscrizione ad una newsletter.
Oltretutto è un ottimo strumento per poter realizzare campagne di branding a basso costo, ma ad alta diffusione. I vantaggi non finiscono qui, poiché gli strumenti di Facebook Ads sono tanti ed alcuni sono avanzati al punto da rendere questo canale indispensabile oggigiorno per il marketing di un sito e-commerce.
Dati da monitorare su Facebook Ads
I dati più importanti da monitorare, per chi usa Facebook Ads per e-commerce, sono senza dubbio CTR e CPA.
Questi infatti aiutano a comprendere se gli annunci pubblicitari soddisfano e incontrano le esigenze di chi li visualizza, se portano click e se, soprattutto, il costo di acquisizione di un cliente è sufficientemente basso da giustificare l’investimento.
La sfida per chi lavora nel mondo del marketing per e-commerce è proprio tenere basso il costo per conversione senza compromettere il valore del brand e senza minare gli obiettivi di fatturato a lungo termine. In altre parole, non occorre compromettere la lifetime value di un cliente.
9 strategie di Facebook Ads per e-commerce
Adesso vediamo alcune strategie Facebook Ads pensate per raggiungere gli obiettivi di vendita, controllando per bene il valore di costo per acquisizione.
Dynamic Product Ads
Grazie a questa funzione di Facebook Ads, sarà possibile mostrare ai propri clienti tutti i prodotti che hanno preso in considerazione durante una precedente visita sull’e-commerce.
È sicuramente un’ottima occasione per migliorare il ROI. Grazie alle Dynamic Product Ads, infatti, i potenziali clienti verranno stuzzicati ulteriormente nel comprare un preciso prodotto, mostrando un annuncio che lo contiene con una frequenza abbastanza alta da non infastidirli.
Grazie ai template già pronti non occorre creare manualmente un annuncio per ciascun prodotto dell’e-commerce. I template, infatti, svolgeranno automaticamente tutto il lavoro, inserendo dinamicamente le immagini, il nome del prodotto, il prezzo e qualsiasi altra informazione importata su Facebook con il catalogo prodotti.
Usare il pixel di Facebook per tracciare gli eventi
Come prima cosa occorre cercare di sfruttare il pixel di Facebook, strumento fondamentale con il quale è possibile riuscire a monitorare, in maniera abbastanza attenta, il comportamento degli utenti che visitano l’e-commerce.
Grazie a questo semplice script da installare sul sito è possibile creare campagne Facebook Ads sulla base di precisi eventi. Ad esempio, è possibile realizzare campagne per solo coloro che hanno acquistato, o per soli coloro che hanno inserito un prodotto nel carrello ma non hanno completato il checkout e così via.
Da considerare, inoltre, che il pixel di Facebook è una sorta di intelligenza artificiale in grado di capire col tempo quale profilo di utenza è più adeguata per il nostro e-commerce, pertanto consentirà di ottenere nel tempo risultati sempre migliori.
Remarketing
A differenza dei luoghi comuni, il tasso di un e-commerce di buona qualità si aggira intorno al 2%. Quelli ottimi registrano tassi anche del 4-5%. Ciò significa che la maggior parte delle visite non si tramutano in vendite.
E allora cosa facciamo? Sprechiamo la visita di un utente potenzialmente interessato, ma che non ha concluso la vendita per un qualsiasi motivo? Motivi che possono essere diversi come:
- scatta il semaforo mente è con il telefono in macchina che sfoglia il catalogo
- riceve una telefonata importante
- non ha al momento con sé la carta di credito
- non si trova al PC (la maggior parte degli acquisti avvengono da PC e non da smartphone)
- vuole rifletterci un attimo
e così via. Il problema è che la maggior parte degli utenti non tornerà più sul sito, a meno che non si tratti di un brand riconosciuto come Zalando o Yoox (giusto per citarne un paio).
Per risolvere questo problema, Facebook ci viene incontro con il remarketing (o retargeting). Grazie a questa tipologia di advertising è possibile ricontattare tutti gli utenti che hanno in precedenza visitato l’e-commerce, senza però effettuare un’acquisto.
Se fatte bene, le campagne di remarketing possono aumentare il tasso di conversione anche del 150%. Per sapere come impostare una campagna di remarketing rimandiamo all’ottima guida al remarketing su Facebook di SqueezeMind.
Il remarketing è una delle strategie migliori per riuscire a rimanere ottimamente impressi nella mente dei potenziali clienti, che potrebbero riconsiderare l’acquisto in un secondo momento. Scontato dire che può essere utilizzato anche per rivolgersi a chi cliente lo è già per migliorare la fidelizzazione.
Storytelling
Facebook è un social network, non bisogna dimenticarlo. C’è un detto che recita “Se su Facebook dici compra, compra, compra sei scemo, scemo, scemo”. Questo perché su Facebook le persone non sono presenti per acquistare, bensì per passare del tempo.
I messaggi di tipo emozionale sono molto efficaci su questo social network. Tra questi è lo storytelling quello più indicato per la promozione di un brand.
Effettuare una sponsorizzata avente come obiettivo quello di raccontare la propria storia aiuterà ad instaurare una relazione con gli utenti che un domani potrebbero tramutarsi in clienti.
Rapportarsi con i clienti
Un’altra strategia da condurre in parallelo è quella che consiste nel rapportarsi continuamente con i propri clienti. Prenderli in considerazione, interagendo con loro, rappresenta una scelta vincente che sfocia in un incremento della popolarità del brand con tanto di aumento delle vendite.
Un cliente soddisfatto è anche quello che decide di fare pubblicità gratuita. La soddisfazione di un cliente è la migliore pubblicità. A testimonianza di ciò il valore delle recensioni certificate, il passaparola, i post e i video degli influencer.
Bisogna quindi spendere parecchio tempo su questo aspetto, dato che occorre prestare il massimo livello di cura e fare in modo che ogni singolo cliente si senta preso in considerazione e abbia lo stimolo giusto per iniziare a parlar bene di noi online in modo spontaneo.
Ads multi-prodotto
Mai lasciare che sia un solo prodotto a monopolizzare l’attenzione dei clienti: questo potrebbe non essere visto come interessante, e pertanto accade che l’annuncio non venga preso adeguatamente in considerazione.
Grazie agli annunci multi prodotto è possibile mostrare più di un prodotto in un’unica inserzione, con il vantaggio che è possibile offrire agli utenti più opzioni tra le quali scegliere, aumentando di fatto le chance di conversione.
Le inserzioni multi prodotto altro non sono che annunci con carosello, ma che possono portare risultati straordinari. Alcuni hanno registrato anche un riduzione del 30-50% del costo di acquisizione.
Soprattutto se in formato ad dinamico, sono ottimali per il recupero del carrello o per azioni di branding.
Coupon
I coupon rappresentano un’ottima strategia, soprattutto per migliorare la retention se questi vengono proposti solo a coloro che clienti lo sono divenuti già.
Bisogna cercare necessariamente di realizzare delle promozioni che siano avvincenti e che, allo stesso tempo, non siano un’arma a doppio taglio. Ovvero bisogna evitare che i clienti effettuino l’acquisto solo ed esclusivamente al verificarsi delle promozioni.
Bisogna quindi creare dei coupon in grado di incrementare le vendite e fare in modo che gli stessi clienti procedano con l’acquisto anche in tempi successivi alle promozioni, evitando quindi di imbattersi in situazioni poco piacevoli.
I coupon possono poi essere usati insieme ad altre strategie, soprattutto col remarketing. Ad esempio, una combo comune è un codice sconto associato al senso di urgenza a coloro che hanno visualizzato più volte, nell’arco di pochi giorni, lo stesso prodotto.
Cross selling
Facebook Ads può essere utilizzato, oltre che per la classica vendita, per attirare l’attenzione degli acquirenti su prodotti complementari a quelli visualizzati o acquistati.
Utilizzando la pubblicità dinamica o il retargeting, è possibile far vedere pubblicità pertinenti a diversi segmenti di pubblico a seconda dei loro interessi. Ad esempio, per un e-commerce di abbigliamento, quella del cross selling è strategia ben consolidata.
In una strategia di cross selling bisogna prestare molta attenzione a non sminuire il valore del prodotto principale preso in considerazione dall’utente. Gli articoli correlati devono essere in linea col prodotto originale, evitando di proporre prodotti che hanno ben poco a che fare con l’acquisto iniziale.
Pubblico lookalike
Facebook Ads consente di trovare dei nuovi clienti in base alla caratteristiche dei clienti che hanno già effettuato degli acquisti. In questo modo, Facebook consente di mostrare gli annunci pubblicitari ad un pubblico simile a quello che è solito acquistare sul nostro e-commerce.
Esempi di tipologie di pubblici simili che è possibile creare sono:
- utenti simili a chi ha già acquistato
- utenti simili a quelli iscritti alla newsletter
- utenti simili ai visitatori del sito
- utenti simili ai fan della pagina Facebook
e così via. È possibile creare un pubblico lookalike molto efficacemente partendo da un file contenente gli indirizzi email o i numeri di telefono dei già clienti. Naturalmente è possibile sfruttare anche il pixel per raggiungere lo stesso obiettivo.
Autore: Salvatore Fresta, Chief Operating Officer di SqueezeMind, per Max Valle.