L’idea di creare un motore diverso (e antagonista) a Google la sento da anni: ricordo nomi come Wikia Search, Cuil o Wolfram Alpha. Ricordo l’entusiasmo con cui ne sentivo parlare, ma come è andata a finire è sotto gli occhi di tutti: Google continua a godere di ottima salute, mentre dei suoi ipotetici rivali non se parla praticamente più. Ma c’è ancora chi non demorde. Su Les Echos (articolo ripreso anche da Repubblica.it) si legge infatti che gli editori francesi si apprestano a lanciare un anti-Google News. Il servizio, pronto entro fine anno, non sarà dunque un vero e proprio motore di ricerca, bensì una piattaforma – probabilmente la tecnologia verrà fornita da Bing e Orange – la cui priorità è quella di monetizzare i contenuti web prodotti dagli editori. Lato utente sarà possibile acquistare abbonamenti “a bouquet”, scegliendo quindi fra testate diverse fra loro. Viene facile il parallelismo con l’Italia e con Google Newspass: ma se da noi è proprio Google che si farà carico della gestione della compra-vendita dei contenuti dei publisher, in Francia pare che governo ed editori, schierati dallo stesso lato della barricata, non abbiano raggiunto un accordo con Big G, e quindi abbiano deciso di procedere in modo indipendente. La corsa verso i contenuti a pagamento accelera, ma stavolta io sento già puzza di Quaero