la seo è un bug

“La SEO non è un bene per gli utenti” e “E’ un bug il fatto che sia possibile ottenere un buon posizionamento in Google senza comprare pubblicità, e Google sta cercando di sistemare questo bug” sono 2 frasi pronunciate da un dipendente di Google, e che vanno contro a ciò che Google ha affermato fino ad ora.

Quello che emerge da queste frasi, è che questo nuovo dipendente sembra non sapere molto bene come funzionano le cose in Google. La persona in questione è tale Jonathan Rockway. E’ un nuovo Googler – o Noogler – come vengono chiamati i nuovi dipendenti. Ha iniziato a lavorare in Google ai primi di Gennaio. Non si sa quali siano le sue mansioni, ma non sembra siano legate alla web search.

La SEO non è un bene?

Ciò non ha impedito a Rockway dal fare commenti sulla SEO e sugli annunci pubblicitari in una discussione su Hacker News; ecco uno stralcio di cosa ha detto: “Se le caratteristiche social sono rilevanti, allora gli utenti ne traggono una miglior esperienza d’uso. E questa è una buona cosa, anche se le singole pagine ricevono meno traffico da Google. Invece di fare SEO sull’intera Internet, le aziende possono ora influenzare i risultati della ricerca per una piccola percentuale di utenti.

Questa è una buona cosa perché la SEO non è in grado di scalare, e la SEO non è un bene per gli utenti o per Internet in generale.” La SEO non è un bene per gli utenti? Come ci si poteva aspettare, questa frase ha subito attirato l’attenzione della community SEO, da Aaron Wall a Barry Schwartz.

Google dice che la SEO non è Spam

La posizione ufficiale di Google è che la SEO non sia un male. L’azienda lo ha detto più volte nel corso degli anni. E qualche mese fa, Matt Cutts ha fatto un intero video per spiegare che la SEO non è Spam: Google ha confermato a Danny Sullivan che questo video “ritrae fedelmente la nostra posizione” circa la SEO.

Gli annunci pubblicitari possono posizionarti bene?

Forse è ancor più preoccupante ciò che afferma Rockway circa gli annunci pubblicitari: “Se guardi l’esperienza d’uso di Google dal punto di vista del cliente, è piuttosto buona. Gli utenti, dalle loro ricerche, ottengono risultati rilevanti e annunci. Gli inserzionisti mettono i loro contenuti in cima a tutto il resto. E’ un buon compromesso fra pubblicità e usabilità, e funziona davvero bene. E’ un bug il fatto che sia possibile ottenere un buon posizionamento in Google senza comprare pubblicità, e Google sta cercando di sistemare questo bug.

Manipolare i risultati di Google non dovrebbe essere qualcosa che ci si sente in diritto di fare. Se vuoi posizionarti bene in Google, sii rilevante per gli utenti. Intrattieni con loro un rapporto sui social o via email, fornisci loro informazioni utili sui tuoi prodotti/servizi e, in generale, cerca di “andare incontro” ai loro desideri”.

La frase in grassetto suggerirebbe che Google stia lavorando per fare in modo che, se si vuole ottenere un buon posizionamento sul motore, sia necessario acquistare della pubblicità. Non sembra sia una cosa ragionevole, e probabilmente Rockway non sa di cosa parla (visto anche che nelle linee guida di Google è scritto chiaramente che “la partecipazione a un programma pubblicitario non incide né positivamente né negativamente sull’inserimento o sul posizionamento nelle pagine dei risultati di ricerca di Google”).

Gli annunci pubblicitari non hanno alcuna importanza

3 giorni dopo il primo commento, Rockway ha fatto una virata di 180 gradi: “Non avrei dovuto menzionare gli annunci pubblicitari. La posizione sulla pagina dei risultati dovrebbe dipendere solo dalla qualità dei contenuti; se il tuo sito ha i migliori contenuti su Internet per i termini cercati dall’utente, dovrebbe essere fra i risultati più in alto. Non dovresti essere in grado di poter cambiare la tua posizione nei risultati organici in altre maniere, ad esempio sfruttando dei bug presenti nell’algoritmo di ranking di Google. Le specifiche di tale algoritmo possono cambiare, ma se il tuo sito è il migliore, non hai nulla di cui preoccuparti.”

Ancora una volta, la SEO viene vista come una sorta di “exploit”. Per la cronaca, su questo pasticcio la posizione ufficiale di Google – comunicata a Danny Sullivan – è stata la seguente: “Come sempre, i posizionamenti in Google sono completamente slegati dalla pubblicità e da altre partnership, a non c’è assolutamente modo per un webmaster di pagare per ottenere un posizionamento migliore.

Quando si tratta di SEO, chi possiede un sito di alta qualità può trovarlo posizionato bene in Google senza alcun aiuto esterno. Alcuni preferiscono comunque ottimizzare i propri siti, e per queste persone abbiamo pubblicato le linee guida su come valutare una agenzia SEO“. Per concludere, sono d’accordo con Matt Cutts quando dice che è bello vedere più Googler che comunicano. Ma preferirei che i Googler che comunicano, sappiano almeno di cosa stanno parlando.

Liberamente tradotto da Google Clarifies: No, Ads Shouldn’t Help Rankings & No, SEO Isn’t Bad, di Danny Sullivan.

Max Valle

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