Da alcuni anni Google ha iniziato a mostrare nelle SERP del motore di ricerca dei link aggiuntivi sotto alcuni risultati: questi collegamenti sono chiamati sitelink. A memoria ricordo che solitamente erano simili all’immagine qui sopra, ovvero affiancati su 2 colonne, e fino ad un massimo di 8.
Parlo al passato perchรฉ questi sitelink, tutto sommato poco invasivi, semplici e minimali, hanno subito qualche giorno fa un radicale restyling.
Per prima cosa sono cresciuti di numero – fino a 12 – ma ciรฒ che colpisce di piรน sono le sono dimensioni dei nuovi sitelink (Search Engine Land li ha infatti definiti “whopping“, Search Engine Roundtable “jumbo sized“), che essendo disposti su 3 righe (link + URL + snippet) sono in grado di occupare da soli l’intera schermata above the fold (se usiamo un monitor con una risoluzione medio-bassa). Personalmente ho notato alcune cose interessanti cercando il mio nome/brand.
1. Non sempre i nuovi sitelink sono realmente utili all’utente
Scopo dei sitelink dovrebbe essere quello di consentire “agli utenti di risparmiare tempo e di trovare rapidamente le informazioni che cercano“. Se prendiamo invece i sitelink che escono cercando “tagliablog” in Google.it, otteniamo cose di questo tipo:
Sono presenti alcune voci del menu orizzontale, alcuni post storici (che probabilmente agli occhi di Google hanno una grande rilevanza), alcuni nuovi post pubblicati sul blog, ma anche alcuni collegamenti a pagine interne assolutamente inutili. Come cercare di risolvere questo problema? Secondo Google, assicurandosi “di utilizzare testo di ancoraggio e testo alternativo che risulti informativo, conciso e senza ripetizioni.“.
2. Se la parola cercata รจ di uso comune o ha piรน significati, i nuovi sitelink diminuiscono (o spariscono del tutto)
Cercando “tagliaerbe” in Google.it otteniamo comunque come primo risultato il TagliaBlog, ma con un numero molto inferiore di sitelink.
Test condotti in momenti successivi hanno mostrato la completa sparizione dei sitelink, pur riportando ai primi 2 posti della SERP il mio blog e il mio sito.
La spiegazione che mi sono dato รจ la seguente: non ha senso premiare troppo una risorsa se il termine cercato รจ di uso comunque e/o si presta a varie interpretazioni. Nel caso specifico, tagliaerbe รจ da un lato un noto attrezzo per tagliare i prati, dall’altro un personal brand che nulla ha a che fare col giardinaggio: presentare all’utente comune che cerca “tagliaerbe” una SERP piena zeppa di sitelink che portano verso una risorsa ultra verticale sul web marketing, non viene dunque considerata – e giustamente – una buona cosa.
3. I nuovi sitelink possono puntare anche a URL diversi da quelli del sito!
Non ricordo se anche i vecchi sitelink avessero questa caratteristica, ma di certo i nuovi possono far riferimento ad collegamenti che non sono all’interno dello stesso URL.
Mi spiego meglio con questa immagine:
come puoi facilmente notare, la ricerca “davide tagliaerbe pozzi” ritorna come primo risultato l’URL www.tagliaerbe.com , ma ben 7 sitelink su 12 puntano al TagliaBlog: รจ vero, tagliaerbe-staging.bmavqlqcwx-pxr4kxl853gn.p.runcloud.link fa parte dello stesso dominio ed รจ linkato in piรน punti da www.tagliaerbe.com, ma il sito non linka gli altri URL interni del blog (che vengono comunque proposti nei sitelink).
Se anche tu hai da dire qualcosa circa i nuovi sitelink di Google, posta pure un commento ๐