Più della metà degli utenti di Google non riesce a capire quale risultato è “comprato” e quale no: insomma, all’interno di una SERP del motore di ricerca, ci sono moltissimi utenti che non fanno alcuna distinzione fra pubblicità e risultati organici. La cosa era già emersa a Febbraio 2016: secondo uno studio condotto da Varn in UK su 1.010 persone, il 50,6% di queste non era in grado di capire quali erano i link pagati e quali no. In quel periodo nelle SERP di Google erano però ancora presenti gli annunci pubblicitari sulla spalla di destra, e non solo quelli in testa e in coda alla pagina. Varn ha quindi ripetuto il sondaggio qualche settimana fa, ed ecco i risultati:
dal 50,6% al 54,7%! Ancora più inquietante, almeno a mio modesto parere, il fatto che non esistano (o quasi) differenze in base alla fascia di età. Capisco la difficoltà a fare distinzione per gli over 45 (o per i pensionati), ma vedere più della metà degli under 24 rispondere in questo modo mi preoccupa un po’:
Alla faccia di AdBlock (e di chi vuole bloccarlo), mi verrebbe da dire! 😀 Ma passiamo ora a 3 piccole analisi/ipotesi:
- La percentuale è salita perché, eliminando gli annunci laterali, quelli in testa e in coda alla SERP risultano più difficili da individuare come pubblicità? Anche perché ora i banner in alto possono essere fino a 4 (e in basso fino a 3) per ogni pagina…
- Oppure il motivo è da ricercarsi nel cambio di colore del link e dello sfondo della scritta “Ann.”, che adesso è verde, e quindi meno evidente/identificabile rispetto al giallo (utilizzato in precedenza da Google)?
- Infine, è interessante notare che coloro che han risposto “Yes and I DO click them” (ovvero, “Sì, mi rendo conto che si tratta di pubblicità e ci clicco sopra”) sono scesi dal 13,3% (del sondaggio di Febbraio 2016) all’8,4%. Ciò significa che il numero di coloro che cliccano consapevolmente su un annuncio pubblicitario è in calo verticale. E di conseguenza, Google deve probabilmente puntare al pubblico degli “inconsapevoli”…