C’è un vero e proprio ecosistema dietro la Facebook Platform: in circa 4 anni e mezzo di vita, si è passati da 65 developer e 85 applicazioni a 20 milioni di utenti attivi, 2,5 milioni di siti che hanno integrato Facebook e 20 milioni di app installate ogni giorno.

Tali applicazioni spaziano da giochi come FarmVille, app musicali come Spotify o orientate a scopi caritatevoli come Causes fino a componenti da integrare nei siti web, come il bottone “Like”, il plugin “Comments” o l'”Activity Feed”. Uno studio della Robert H.Smith School Of Business (Università del Maryland) ha provato a calcolare l’impatto di questo ecosistema sul mondo del lavoro, perlomeno a livello USA. Secondo lo studio, le app sono in grado di creare un enorme circolo economico virtuoso. Per esempio (esemplificazione esagerata, a mio parere), il pulsante “Mi piace” crea un valore economico, permettendo alle persone di condividere contenuti con gli amici. Queste condivisioni creano un aumento di traffico verso i siti web, traffico che porta valore alle aziende, che quindi assumono nuovi dipendenti (o comunque non licenziano), e questi impiegati possono a loro volta fare più acquisti di prodotti/servizi. Allo stesso modo, chiunque può creare un’applicazione Facebook e iniziare a guadagnare. Se l’app diventa popolare, lo sviluppatore può assumere altri sviluppatori e aggiungere funzionalità. Se l’app diventa ancor più popolare, possono essere assunti altri sviluppatori per creare nuove app. E se la società inizia ad ingranare, verranno assunti manager, legali, PR, impiegati: in poche parole, il tutto porta un grande valore all’economia. Un’altro esempio riportato nello studio è quello di Zynga: fondata nel 2007, in pochissimo tempo l’azienda è diventata leader nelle app su Facebook. Dopo aver sviluppato giochi di successo come FarmVille, conta oggi più di 2.000 dipendenti ad un valore stimato di 15-20 miliardi di dollari. Playfish – altra azienda nata nel 2007 e che sviluppa app su Facebook – è stata acquistata da Electronic Arts per 300 milioni di dollari nel 2009. Playdom è stata fondata nel 2008 e acquistata da Disney per 763,2 milioni solo 2 anni dopo. Facebook Platform ha inoltre creato un settore completamente nuovo: sviluppatori, consulenti e agenzie che creano social app per terzi. Per esempio, Facebook offre un elenco di Preferred Developer Consultant, sviluppatori esperti che conoscono molto bene la potenzialità della piattaforma e creano app su richiesta. A chi cerca uno sviluppatore, Facebook propone 90 nomi con 170 uffici sparsi in tutto il mondo. E questi sviluppatori sono attorniati da designer, commerciali e altre persone che tutte insieme fanno tanti posti di lavoro e creano valore per l’economia. Concludendo In basi a complessi calcoli che puoi trovare all’interno dello studio, una stima conservativa dell’impatto occupazionale degli sviluppatori di app che si appoggiano alla Facebook Platform negli Stati Uniti, nel 2011, è di 182.744 posti di lavoro a tempo pieno. Come dire che la “Facebook App Economy” ha creato, nei soli USA, 182.744 impieghi. Se valorizziamo questa cifra da un punto di vista economico, la cifra che ne esce è di 12,19 miliardi di dollari. Utilizzando stime più aggressive, ci si può spingere fino a 235.644 posti di lavoro, con un valore per l’economia statunitense pari a 15,71 miliardi di dollari. Ma per fare un conteggio corretto, andrebbero probabilmente detratti i costi legati al calo di produttività che Facebook – e, più in generale, Internet – ha portato in tantissime aziende… 😉