Ciao, sono Michal Gawel e oggi intendo raccontarvi in questo articolo un episodio interessante – sia da un punto di vista imprenditoriale che SEO – che mi è accaduto in passato e dal quale proverò a estrapolare una legge universale che, a mio parere, ogni web marketer dovrebbe seguire. Era marzo, la primavera era alle porte e io ero davanti al mio pc a ragionare sul come portare a buon fine un intervento di ottimizzazione sui motori di ricerca su di un noto giornale genovese. Il problema era un classico della SEO e sono sicuro che sarà capitato anche a molti voi affrontando la gestione di grandi progetti: una volta definite delle specifiche che si rivelano giuste e brillanti a livello teorico, appaiono però poi difficilmente implementabili da parte dello staff tecnico (spesso sottodimensionato e collassato di lavoro).

Come fare quindi per riuscire a rispettare gli ambiziosi obiettivi in termini di visite (SEO e generali) prefissati con il cliente? L’idea risolutiva fu improvvisa e aveva un nome ben preciso: BRAND. E se anzichè fare un intervento tecnico complicato, lavorassimo un po’ sulla percezione online del brand “Il Secolo XIX”? Migliorando la visibilità del sito sui Social Network, la gente comincerà a passare parola virtualmente, e di conseguenza questa azione si trasformerà in più visite SEO. Ecco la prima legge editoriale: più brand = più link = più SEO. In questi pochi minuti di conversazione da Direttore Tecnico SEO mi sono trasformato in un Community Manager. O se non altro ci ho provato. Ho dimenticato tutti i fattori SEO, tutti gli algoritmi e tutte le righe del codice sorgente. Ho completamente cambiato la matrice risultato/obiettivo. L’obiettivo rigido (“più visite SEO”) è diventato più flessibile (“più interazione community”). La conclusione della storia la potreste scrivere voi guardando le interazioni e le metriche (fan) della fan page Facebook de Il Secolo XIX e la crescita del brand “Il Secolo XIX” on line. Conseguenza? La crescita delle visite Google Organic! Morale della favola: la logica investimento/ritorno, azione/risultato, canale/visite sulla SEO editoriale risulta spesso molto limitante visto che esclude il fattore chiave, ovvero il passaparola che nasce nel passaggio da un canale all’altro. I componenti singoli, per quanto ottimi, non funzionano come insieme e di conseguenza non si riescono ad ottenere i massimi risultati.

Autore: Michal Gawel (direttore tecnico di Seolab e relatore al corso The Google Show che si terrà a Milano a fine giugno), per il Max Valle.. (Nella prossima puntata Michal parlerà del suo miglior cliente e dell’elemento chiave [semplice ma ancora sottovalutato] che sta alla base del successo nel web marketing di quasi tutti i business online).