Mark Cuban è uno degli imprenditori seriali di maggior successo negli USA. Negli anni ’80 fondò MicroSolutions, acquisita nel 1990 da CompuServe per 6 milioni di dollari. Nel 1995 fondò Audionet, che divenne Broadcast.com nel 1998 e fu acquisita da Yahoo! nel 1999 per più di 5 miliardi. Con questi soldi Cuban coronò il suo sogno, ovvero quello di acquistare i Dallas Mavericks. Qui sotto trovi le sue 12 regole per le startup, utili – secondo Cuban – non solo per chi pensa di fondarne una, ma anche per chi sogna di andarci a lavorare. 1. Non lanciare una startup a meno che non sia per te una ossessione e qualcosa che ami. 2. Se hai una exit strategy, non è una ossessione. 3. Assumi persone che pensi ameranno lavorare nella startup. 4. Le vendite sono la “grande cura”. Cerca di capire bene come la tua azienda può far soldi e come stai gestendo ora le vendite. 5. Comprendi quali sono le tue competenze principali e focalizzati per essere grande su quelle. Assumi persone legate a quelle competenze. Prendi i migliori. A parte questi, assumi persone adatte alla tua cultura aziendale, ma meno costose. 6. Una macchina per il caffè espresso? Stai scherzando? Il caffè è per gli “intimi”. Offri bevande gratuite. Il pranzo è una occasione per uscire dall’ufficio e parlare. Ci sono 24 ore in un giorno, e se alle persone piace il lavoro, troveranno il modo di usare tutto il tempo possibile per lavorare. 7. Non ci sono uffici separati. Gli open office permettono di sintonizzare tutti su ciò che sta succedendo, e mantengono alto il livello di energia. Se un dipendente ha bisogno di privacy, mostragli come chiudere la porta del bagno. Non c’è nulla di privato in una startup. Questo è anche un buon modo per evitare di assumere dirigenti che non possono operare con successo in una startup. La mia più grande paura è sempre stata quella di assumere qualcuno che voleva costruire un impero: se uno chiede di volare in prima classe o di avere una segretaria personale, caccialo. Se un dirigente non risponde alle telefonate del reparto vendite, caccialo. Sono solo persone che vogliono costruire imperi, e che inquineranno la tua azienda. 8. Usa gli strumenti tecnologici che già conosci. Questo è il sistema più economico. Se conosci Apple, usa quello. Se conosci Vista, chiediti il perché, e quindi usalo. In una startup ci sono solo poche persone. Permetti loro di usare ciò che conoscono bene. 9. Mantieni un organigramma piatto. Se in una startup hai dei manager che devono riportare ad altri manager, fallirai. Quando la fase di startup sarà superata, allora avrai dei manager che riportano ad altri manager, e creerai delle politiche. 10. Non comprare mai merchandising aziendale. Un segnale sicuro del fallimento di una startup è quando qualcuno mi manda una polo col logo ricamato. Va bene se chi lavora per te va in giro per eventi o si mostra in pubblico, ma se pensi davvero che i tuoi dipendenti girino con la tua polo quando sono fuori dall’ufficio, stai sbagliando e non sai come spendere i tuoi soldi. 11. Mai assumere una agenzia di pubbliche relazioni. Chiameranno o manderanno email ai giornali che già leggi, ai programmi TV che già guardi e ai siti sui quali già navighi. Fanno solo pubblicità a loro stessi. Quando consumi una qualsiasi informazione relativa al tuo settore, prendi l’email della persona che l’ha pubblicata e mandagli una presentazione di te e dalla tua azienda. Il lavoro di chi fa informazione è quello di scovare nuove cose. Sarà ben felice di parlare col fondatore di una startup invece che con l’agenzia di PR. Una volta che hai stabilito una comunicazione diretta con questa persona, renditi disponibile a rispondere alle sue domande circa il tuo settore e fai in modo di essere una fonte per lui. Se sarai furbo e intelligente, ne trarrai beneficio. 12. Rendi divertente il lavoro dei tuoi dipendenti. Tieni sotto controllo il livello di stress e il raggiungimento degli obiettivi, e ricompensali. Nella mia prima società, MicroSolutions, quando facevamo un mese di vendite record, o quando qualcuno faceva qualcosa di speciale, andavo in giro a distribuire ai venditori 100 dollari. In Broadcast.com e MicroSolutions, abbiamo fatto il botto. Portavo le persone al bar, e pagavo per tutti. In MicroSolutions capitava che spesso erano gli stessi commerciali a pagare il conto. I venditori, si sa, amano i party.