Una startup innovativa si definisce a vocazione sociale quando opera in particolari settori volti ad assistere le persone, tutelare l’ambiente o agevolare i percorsi di formazione.

Tali società definite dalla sigla SIAVS hanno le stesse caratteristiche delle S.R.L. innovative eccezion fatta per il settore di cui si occupano.

I settori individuati dalla legge che definiscono la SIAVS

La legge del 18 dicembre 2012, n.221, definisce le startup innovative a vocazione sociale e il decreto legislativo 24 marzo 2006 n. 155 all’articolo 2, comma 1, definisce i settori che contraddistinguono questo tipo di società:

a)      Assistenza sociale;

b)      Assistenza sanitaria;

c)       Assistenza sociosanitaria;

d)      educazione, istruzione e formazione;

e)       tutela dell’ambiente e dell’ecosistema;

f)        valorizzazione del patrimonio culturale;

g)      turismo sociale;

h)      formazione universitaria e post-universitaria;

i)        ricerca ed erogazione di servizi culturali;

j)        formazione extra-scolastica (quando ha l’obiettivo di prevenire l’abbandono scolastico);

k)       servizi strumentali alle imprese sociali.

Per essere definita imprese sociale, le organizzazioni devono altresì agevolare l’ingresso nel mercato del lavoro alle seguenti tipologie di lavoratori:

1)      Lavoratori svantaggiati;

2)      Lavoratori disabili.

Quali benefici fiscali per le startup a vocazione sociale

L’art 29 contenuto nel Decreto-legge 179/2012 specifica i benefici fiscali in favore di coloro che decidono di avviare in una SIAVS.

  • Detrazioni IRPEF pari al 25%
  • Deduzioni IRES pari al 27%

Le detrazioni e le deduzioni sono più alte rispetto la tipologia classica di startup innovativa.

Inoltre, le SIAVS hanno le medesime agevolazioni previste per le startup innovative, le principali sono:

1)      La costituzione della società avviene direttamente online ed è gratuita. Il portale dedicato alla registrazione è Atti Startup.

2)      Gli incentivi discali riservati agli investitori stabiliti nella Legge di Bilancio del 2017

3)      La possibilità di accedere al Fondo di Garanzia, una riserva economiche che copre fino all’80% del credito richiesto ad una banca o ad un incubatore riconosciuto.

4)      La possibilità di accedere alle agevolazioni promosse da Smart&Start di Invitalia.

Le startup innovative a vocazione sociale devono avere gli stessi requisiti delle startup innovative

Al fine di poter costituire una start-up innovativa a vocazione sociale è necessario sia rispettato almeno uno dei seguenti requisiti:

  • Le spese in ricerca e sviluppo devono essere almeno pari al 15% del valore maggiore tra il costo e il valore della produzione.
  • Almeno un terzo dei dipendenti o collaboratori devono essere laureati, ricercatori o in possesso del un titolo di dottore di ricerca. Diversamente almeno i due terzi del personale deve essere in possesso di una laurea magistrale.
  • La società a vocazione sociale deve avere almeno un brevetto che attesti un’invenzione di alto valore tecnologico (industriale, software informatici, etc).

Le principali differenze rispetto ad una startup innovativa sono due:

1)      L’oggetto sociale della SIAVS deve essere esclusivamente indicato come: impresa sociale;

2)      La SIAVS deve anche redigere annualmente il così detto documento di impatto sociale al fine di non perdere i requisiti.

Quale procedura seguire per registrare una SIAVS

Una prima doverosa premessa è che una startup innovativa a vocazione sociale non deve essere iscritta al registro delle imprese sociale ma è sufficiente:

  • Registrare l’organizzazione sul portale riservato al Registro delle Imprese.
  • Compilare l’autocertificazione dichiarando a quale tra i settori suddetti si appartiene e le finalità.
  • Allegare il “documento di descrizione di impatto sociale”.

L’autocertificazione per la startup innovativa a vocazione sociale richiede di compilare il codice 034 presente nel riquadro 32/STARTUP ED INCUBATORI” del modello S1/S2 e quindi l’apposita sezione presente nel modello.

Nella sezione dedicata alla descrizione della SIAVIS è richiesta una descrizione della startup, si richiede di inserire quale problema sociale si intende risolvere e quali strumenti si hanno a disposizione. Per semplicità si può seguire uno schema simile:

  • Descrivere la mission e la vision societaria;
  • Il modello di business;
  • Le tecnologie applicate all’idea imprenditoriale.

Approfondimento sul “Documento di descrizione di impatto sociale”

Il “Documento di descrizione di impatto sociale” da redigere e inviare il via telematica alla Camera di Commercio è un’operazione da svolgere sia nel caso la startup sia di nuova costituzione sia se risulta già costituita ma non ancora iscritta al registro speciale delle imprese.

Il Documento nello specifico deve contenere due punti:

  • Gli impatti attesi riservati alle società neocostituite che ancora non hanno presentato il primo bilancio

o

  • L’impatto generato riservato alle società che hanno già presentato il primo bilancio.

Nel primo caso è importante entrare nel dettaglio al fine di fornire un’idea chiara delle azioni che si intende intraprendere con la startup a vocazione sociale;

Nel secondo caso invece, avendo dei dati e uno storico a disposizione, il consiglio è di inserire tutte le azioni misurabili e raggiunte grazie alla startup.

Il Documento è dunque di fondamentale importanza perché permette di individuare come l’organizzazione utilizza le risorse (input), come vengono erogati i servizi (output) e i risultati ottenuti (outcome).

Può essere utile seguire il seguente schema utile per elaborare un Documento di descrizione di impatto sociale esaustivo.

Descrivere il profilo dell’organizzazione:

Dovrebbero essere riportate tutte le informazioni dell’organizzazione, indicando quali sono gli stakeholders e perché sono importanti per lo sviluppo e le attività della startup.

La soluzione proposta al fine di risolvere il problema sociale

Questa sezione va utilizzata per descrivere il modello di società, è sufficiente riportare un elenco delle attività svolte, le opportunità e i canali di finanziamento.

Descrizione delle attività

Nella terza e ultima sezione è richiesto di entrare nello specifico delle attività. Bisogna quindi descrivere dettagliatamente tutte le attività eseguite dall’organizzazione.

Esempi di startup a vocazione sociale di successo

Tra le startup a vocazione sociale, segnaliamo:

  • Pedius: la società lavora nel campo del business to business aiutando le aziende nel rendere accessibili i servizi ai non udenti, mettendo a disposizione una piattaforma volta a migliorare l’inclusione dei dipendenti sordi. Un servizio che ad oggi risulta utilizzato da importanti società come: la banca BNL, l’ENEL, e la TIM.

È possibile utilizzare un account Pedius gratuito che permette di testare il software grazie ai 20 minuti di chiamate disponibili al mese. Esistono altresì altri pacchetti a pagamento (Premium e Unlimited) che permettono di avere a disposizione il numero di minuti di cui si ha bisogno.

  • Comics FU: il progetto, in fase di realizzazione, permette ad autori e creatori di fumetti in formato digitale di raggiungere direttamente i lettori.

Una piattaforma che consente agli autori di avere un contatto diretto con i lettori oltre che analizzare il traffico web generato e ricevere i pagamenti per un determinato servizio offerto.

Il progetto, in fase pilota, ha una vision semplice ma chiara: l’autore di un fumetto ha la possibilità di esporre i propri lavori in una piattaforma dedicata così che un potenziale cliente possa in pochi click acquistare una copia o richiedere informazioni.

Il scelta dei prezzi per i prodotti offerti è a discrezione dell’autore che può altresì combinare tipologie di offerte differenti prevedendo sconti e pacchetti lancio.

I costi per l’autore consistono in una percentuale (ancora da definire) che viene trattenuta dalla piattaforma per ogni vendita realizzate.