Ribadisco di non utilizzare (se non per rigirare feed) il mio account su Twitter, anche se ammetto la mia curiosità verso tale servizio: per quanto venga usato da parecchi per “scopi futili”, è interessante notare come alcuni inizino a servirsene per fare marketing, o come strumento di promozione e di guadagno.
Oggi ho scovato una analisi effettuata su oltre 10 milioni di “cinguettii”, che svela almeno 3 cose su cui vale la pena soffermarsi:
Solo 1/5 dei messaggi include un link
Su 10,2 milioni di tweet (provenienti da 8 milioni di utenti), solo 2 milioni contengono un link. Il che significa che 4/5 degli utenti utilizzano Twitter alla stregua di un servizio di SMS (ovvero per inviare brevi messaggi), e non per indirizzare i loro follower verso una pagina web.
Nei primi 50 domini usati, 18 sono servizi di URL shortening
Siccome il massimo numero di caratteri utilizzabili è di 140, ecco che Twitter si rivela come il trionfo dei servizi di “accorciamento URL“: ben il 67,4% di tutti i link passa infatti da TinyURL & Co.! Ricordo che alcuni di questi servizi permettono di customizzare l’URL (trasformandolo in qualcosa di più friendly), e possono essere utilizzati anche per nascondere i link affiliati (rendendoli quindi più “appetibili” al click da parte dell’utente): su SEOmoz trovi una bella analisi su una dozzina dei più famosi URL Shortener.
Qualcuno inizia ad utilizzare Twitter per monetizzare
O almeno ci prova. Ecco infatti spuntare al 20° posto della classifica Magpie, un Ad Network per Twitter (che promette di convert your tweets into bling-bling), e in 24° posizione AWeber, probabilmente uno dei migliori (e più utilizzati) strumenti di email marketing.
Curioso il 32° piazzamento di EzineArticles.com: che Twitter venga utilizzato anche per diffondere Article Marketing? 🙂
Fonte: Analysis of Linking Patterns on Twitter.