Abbiamo già parlato di uno dei mantra della Silicon Valley, che recita It’s not the Idea. It’s the Execution. Invece le idee sono importanti, e parecchio. La grande esecuzione di una cattiva idea può portare al fallimento. “Pivot” e “Execution” sono le due buzz word della Silicon Valley. Ma se una startup tira fuori una cattiva idea da un’altra idea già discutibile… non farà altro che prolungare il fallimento. Mark Zuckerberg di Facebook, nel film The Social Network, è stato preso come esempio del concetto “l’esecuzione è tutto ciò che conta”, anche se non credo che Mark condivida la cosa. I gemelli Winklevoss hanno avuto l’idea di un sito per connettere gli studenti dei college, chiamato ConnectU. Ma non avevano le competenze tecniche per portare avanti l’idea, né un team in grado di eseguirla. E Mark Zuckerber, nel frattempo, ha fatto Facebook. Qual’è il punto? Che anche se si continua a ripetere “it was all about execution”, la realtà è che Mark aveva idee migliori… e migliori capacità di eseguirle. La Silicon Valley ripete il meme “le idee sono inutili” per diversi motivi. In primo luogo, tutti hanno idee. Le buoni idee si trovano ovunque. Le startup hanno grandi idee, le grandi aziende di successo hanno molte più buone idee di quante sono in grado di gestire, e chi legge Techcrunch o Techmeme ha centinaia di buone idee. Ma le idee da sole sono inutili. Chi investe assiste alla presentazione di decine di idee alla settimana, centinaia all’anno. E senza un team skillato per eseguirle, sono veramente inutili. Gli investitori hanno una considerazione molto elevata dei fondatori e del team di una startup. Credono che l’idea iniziale può cambiare o “fare pivot” diverse volte, quindi non sono estremamente focalizzati sull’idea. La chiave, secondo loro, è l’abilità del team ad adattarsi e a “fare pivot”. Personalmente sono d’accordo sull’investire nel team, e sul fatto che il team ha una grande importanza… ma non sull’escludere l’idea. La Silicon Valley, e in special modo i giornalisti che si occupano di tecnologia, ragionano in modo binario. Le cose sono buone o cattivi, vincitori o vinti, intelligenti o stupidi. Nessuna via di mezzo. Il meme “le idee non valgono nulla” è un esempio di questo estremo, risoluto modo di pensare. La verità è che le startup hanno bisogno di grandi idee, grande tempismo, un mercato in grado di crescere in modo significativo, e un sacco di fortuna. Hai bisogno di tutti questi elementi per avere successo… soprattutto di fortuna. L’idea che l’esecuzione e l’abilità di “fare pivot” siano la cosa più importante per avere successo non ha senso. Le idee contano, come contano tanti altri elementi. Yosi Vardi dice sempre: “Non sappiamo cosa succederà. Facciamo solo scommesse, e speriamo di azzeccarci una volta ogni tanto.” Ha ragione. Ho visto fallire startup che pensavo avrebbero avuto successo. E ho visto startup senza alcun appeal che invece hanno sfondato. Nel settore del venture capital, se ci azzecchi la metà delle volte puoi fare un sacco di soldi. Il problema è solo che non so mai qual’è la metà giusta: sembran tutti così bravi quando stacchi l’assegno. Liberamente tradotto da Ideas matter, great execution of a bad idea = failure, di Don Dodge.