Una ricerca di BrightEdge ha mostrato che la maggior parte dei consumer brand sta investendo nella presenza sui social media, ma fa ben poco per ottimizzare le proprie pagine su Facebook e Twitter in modo che queste emergano fra le SERP dei motori di ricerca. BrightEdge ha esaminato la presenza sui social media dei principali 200 brand a livello mondiale. Quasi il 100% di questi era il primo posto (o fra i primi posti) cercando il nome del marchio sul motore di ricerca. Ma effettuando la stessa ricerca, il 70% delle pagine Facebook o Twitter di questi brand non figuravano nelle prime 20 posizioni (e sappiamo bene che se non si è nella top 10 è ben difficile che si riceva click/traffico). “I brand stanno oggi investendo nei social media e creano ottimi contenuti per cercare l’engagement con i consumatori” ha detto Jim Yu, CEO di BrightEdge; “Ottimizzare questi ai fini della SEO è fondamentale per ottenenere visibilità. I brand rischiano di perdere dei “punti di connessione” critici se le loro pagine sui social media non possono essere facilmente trovate all’interno dei motori.” Tra i principali 200 brand elencati su Fortune 500, circa il 68% ha un account Twitter che non si trova nei primi 20 posti di Google. E circa il 71% ha una pagina su Facebook che non appare nei primi 20 risultati cercando col nome specifico del brand. Analizzando i vari account sui social media, BrightEdge non sempre ha trovato una correlazione fra il numero di amici/follower e il posizionamento sul motore. Per esempio, la pagina su Facebook di un noto brand di attrezzature fotografiche non figurava fra i primi 20 risultati, pur avendo più di 160.000 like. Al contrario, un noto produttore di auto con 17.307 fan aveva una pagina su Facebook fra i primi 10 posti. BrightEdge ha anche esaminato verticalmente i mercati, e ha scoperto che i retailer sono i migliori ad ottimizzare le loro pagine sui social media. Fra i primi 23 retailer, 13 hanno la loro pagina Twitter nei primi 20 posti dei motori. Fra coloro che invece figurano peggio, troviamo brand in ambito finanziario e assicurativo: solo il 43% delle principali società in questi settori hanno una pagina Facebook nella top 20 dei motori. Per dare un po’ di “boost” a queste paginette, una semplice best practice suggerita da eMarketer è quella di linkare i profili social dal sito del brand, in modo da trasferire un po’ di trust e di authority e aiutarli a scalare le SERP. Tu invece come fai a posizionare le tue pagine sociali sui motori? 🙂