intervista alessia martalò

Quest’oggi ospitiamo Alessia Martalò, consulente SEO di Milano che opera da più di 7 anni in ambito web e content marketing. Vogliamo parlare di Advertising e, in particolar modo, di Google ads, uno strumento oggi sempre più utilizzato dalle imprese per sponsorizzare i propri prodotti e servizi. 

foto intervista alessia martalo - Max Valle
Alessia Martalò

Alessia, molto brevemente, cos’è Google Ads e come può tornare utile alle aziende? 

Google Ads è uno strumento fornito da Google per promuovere prodotti e servizi. È una piattaforma che consente tra le altre cose di pubblicare annunci testuali, all’interno del motore di ricerca e dei partner Google, annunci illustrati (con immagini o brevi video) su siti partner, prodotti di un e-commerce all’interno di Google, grazie a Google Shopping, o video su YouTube. 

Come si fa a scegliere l’opzione migliore? 

Bisogna partire dagli obiettivi del cliente. Tutti (o quasi) gli strumenti e i tipi di annunci, in realtà, possono essere adattati per venire incontro alle esigenze personali e di business del cliente, però in linea di massima trovo più utili gli annunci testuali per promuovere servizi molto specifici e mirati, mentre utilizzo maggiormente gli annunci illustrati per il brand awareness. 

Quali sono a tuo avviso gli errori che più frequentemente si fanno quando si avvia una campagna Ads? 

Quello che incontro più spesso, quando mi trovo a dover ottimizzare campagne già avviate, è l’utilizzo di parole chiave estremamente generiche. Come dicevo prima, nel caso degli annunci testuali, a mio parere è utile impostare keyword molto specifiche così che gli annunci vengano mostrati solo ed esclusivamente agli utenti potenzialmente interessati al servizio o prodotto in questione. In caso contrario si rischia di spendere il budget a disposizione in modo poco fruttuoso. 

È importantissimo anche che la pagina di atterraggio sia pertinente e coerente con le parole chiave e il testo dell’annuncio. Ciò aiuta anche ad essere più competitivi nelle aste riuscendo a posizionarsi meglio. 

E poi occorre assolutamente predisporre il monitoraggio delle conversioni. 

Ti fermo un attimo, cos’è una conversione? 

Conversione è qualsiasi tipologia di azione che l’utente deve compiere sul sito affinché il cliente sia soddisfatto! Nel caso di un e-commerce, quindi, conversione può essere un acquisto, nel caso del sito vetrina di un professionista la conversione potrebbe essere la compilazione e l’invio di un form contatti, mentre nel caso del sito di un ufficio turistico potrebbe trattarsi dell’iscrizione ad una newsletter. L’importante è fissare, prima dell’avvio di qualsiasi campagna, l’obiettivo che si desidera misurare e tracciare. 

E a quel punto cosa succede? 

Bisogna attivare il monitoraggio delle conversioni, tramite uno script, e da questo punto di vista trovo molto utile Google Tag Manager perché consente anche di tracciare eventi quali il clic su un bottone o la percentuale di scrolling all’interno di una pagina, e ricordarsi sempre di massimizzare la campagna in base alle conversioni.

Google utilizzerà il budget a disposizione in modo tale da ottenere il maggior numero di conversioni. 

Prima hai citato Google Shopping. Quest’anno c’è stata una grossa novità per gli inserzionisti italiani, giusto? 

Esatto! A partire dal mese di aprile di quest’anno, prima negli USA e successivamente anche in Italia, Google Shopping è diventato gratuito. 

Quando cerchiamo un prodotto, sarà capitato a tutti noi, Google ci presenta risultati di vario genere: saranno probabilmente presenti immagini, siti e store on line, un collegamento di Google Maps ai relativi negozi più vicini, e poi ci saranno gli annunci di Google Shopping (che consistono in una immagine e alcune informazioni di base). 

Ora, i risultati nella Shopping Tab consistono per lo più di schede prodotto gratuite, a differenza di quanto accadeva prima quando era necessario acquistare annunci sponsorizzati per poter presentare i propri prodotti.

Un’ultima domanda: hai illustrato le caratteristiche e i vantaggi di Google Ads. Quali sono, invece, le controindicazioni, le situazioni in cui potrebbe non dare i risultati sperati?

Innanzitutto, si rischia di essere troppo dipendenti dal traffico pubblicitario. Se il sito in questione non riceve traffico da organico, social e referral, nel momento in cui le campagne Ads vengono interrotte, il traffico, all’improvviso, crollerà e cesseranno le conversioni. 

All’inizio può essere utile attivare una campagna Google Ads – anche semplicemente per testare quali parole chiave e termini di ricerca funzionano meglio – però è anche importante attuare una strategia più ad ampio raggio, includendo anche il posizionamento e la gestione dei social network. 

Inoltre, si potrebbe pensare di gestire una campagna Ads in autonomia: il fai da te potrebbe funzionare per settori poco competitivi, ma in generale è sempre sconsigliato perché si rischia di utilizzare il budget in modo poco consono. Un esempio banale: impostare le chiavi più adatte è decisivo per evitare di ricevere impressioni in risposta a keyword non pertinenti e totalmente fuori tema. 


Max Valle

Da oltre 30 anni, supporto aziende e professionisti nel mondo digitale. Offro consulenza strategica e servizi innovativi, dalla transizione digitale all’applicazione dell’intelligenza artificiale, con focus sulla crescita aziendale attraverso il digital marketing. Digitalizza la tua azienda ed acquisisci nuovi clienti in modo etico ed efficace, sfruttando le più recenti tecnologie web e raggiungi i tuoi obiettivi nel pieno rispetto delle normative.

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