la pubblicità online in italia

Dopo aver letto parecchi articoli e comunicati stampa, ascoltato dichiarazioni (vecchie e nuove) in video, parlato con amici e conoscenti che a vario titolo operano nel settore e soprattutto dopo aver pensato e rimuginato giorno e notte, ecco le mie previsioni su quelli che saranno gli scenari futuri dell’advertising nostrano in Rete.

I 3 colossi

In base alle informazioni che ho raccolto/elaborato, ritengo che nel Bel Paese si siano ben delineati 3 grossi gruppi di potere, che saranno in grado di influenzare pesantemente le sorte e i flussi economici che girano intorno al mondo dei banner & co.

1. Banzai

300 collaboratori e più di 50 milioni di ricavi (nel 2008): bastano questi numeri per far capire la potenza del gruppo industriale nato soli due anni fa dalla mente di Paolo Ainio e Andrea Di Camillo. La holding include una trentina di property e continua incessantemente ad espandersi, anche in questo periodo (che viene considerato ancora) di crisi: ricordiamo infatti le recentissime acquisizioni di Blogbabel e Saperlo.it, nonchè la partecipazione in Giallozafferano.

2. RCS (+Dada?)

E’ ufficiale, l’ex uomo Google Italia è ora “super-consulente” di RCS per quanto riguarda le strategie sui nuovi media. Ipotizzo che sia stato assunto per fare un pò di ordine fra le innumerevoli property del gruppo, ma anche per far sbarcare online buona parte di ciò che ora è posteggiato offline (e che, inevitabilmente, è destinato a morire fra pochi anni). Grosso punto interrogativo su Dada: verrà integrata nel nuovo progetto, o ne rimarrà fuori? e quale ruolo potrà avere Simply in questa operazione?

3. Mediaset-Mondadori

Questa invece è una voce di corridoio, ma mi è stata confermata da almeno due persone fidate: anche l’asse Mediaset-Mondadori si sta riorganizzando per fare sul serio online. Si dice che la mancata presenza allo IAB Forum 2009 da parte di Digitalia ’08 sia proprio dovuta alla prossima nascita del nuovo soggetto, che verrà presentato a brevissimo. Nel frattempo, segnati questo nome: Mediaset Cube.

Gli scenari possibili

Come accennavo qualche giorno fa, ipotizzo che alcune concessionarie spariranno da qui a breve.

Morendo torneranno sul mercato i siti che rappresentano, che a quel punto potranno optare fra 2 vie:

• correre soli (in questo caso il rischio è altissimo: un sito, per quanto grosso sia, non riuscirà mai ad avere numeri interessanti per un centro media, quindi rischia di non riuscire a raccogliere inserzionisti importanti e dovrà di conseguenza accontentarsi del “solito riempimento”, ovvero Google AdSense)

• finire in pasto ad una delle concessionarie rimaste sulla piazza (alimentando la logica secondo cui i soggetti più grossi diventano sempre più grossi, mentre i più piccoli sempre più piccoli) Ne consegue che i pesci più grossi acquisiranno un peso sempre crescente all’interno dei centri media, in quanto saranno in grado di portare in dote a) un enorme numero di utenti unici e pageview e b) un ampio ventaglio di siti in grado di coprire qualsiasi settore merceologico: in pratica, il Banzai della situazione sarà in grado di “intercettare” praticamente tutte le campagne possibili e immaginabili, destinandole poi ai siti più in target in forza al suo paniere.

Dall’artigianato alla rivoluzione industriale

In altre parole, quello che sta avvenendo oggi è un passaggio storico: dopo un buon decennio di siti che, nonostante le grosse dimensioni e i buoni introiti, mantenevano comunque una gestione fra l’hobbistico e l’amatoriale, quello che si profila all’orizzonte è la concentrazione di queste realtà nelle mani di pochi, pochissimi gruppi. E per chi non salta su uno di questi carri, potrebbe profilarsi un futuro davvero difficile…

P.S.: accetto commenti (anche anonimi) da chi è a conoscenza di altre indiscrezioni, o di chi è disposto a fare altre elucubrazioni 🙂