Con questo guest post del TagliaBlog, vorrei provare a enunciare alcune “nuove tendenze” di cui parlano spesso i miei amici americani e credo che diventeranno un argomento molto trattato nelle conferenze di questo autunno (BlueGlass Florida, Pubcon las Vegas, ecc.).

1. A tutta birra sull’ottimizzazione della conversione

Abituatevi fin da ora al nuovo acronimo in arrivo: CRO ovvero Conversion Rate Optimization. Detto in parole povere, il nuovo valore aggiunto nonché il nuovo parametro per misurare se un SEO (o un operatore PPC o anche un esperto di Social media) è abile o meno e quanto riesce a trasformare un visitatore in un cliente. E’ abbastanza ragionevole no? Il nostro lavoro è quello di aiutare il cliente a fare soldi. Se questa aspettativa viene disattesa, è meglio studiare per migliorare (o cambiare lavoro: aprite un pub). Bisognerà chiaramente fare un po’ di informazione per informare anche le aziende, così sarà più semplice capire chi è un professionista serio che lavora in maniera etica e chi invece è solo un fanfarone che cerca di mettere un’azienda ai primi posti di google con una query lunga 6 parole (es: “venditori di posaceneri a bergamo bassa”). Le cose che dovete fare per prepararvi adeguatamente (e metterla in quel posto a concorrenti grossi e lenti) sono: a. Imparate BENE la web analytics. Imparate come configurare gli obiettivi e come tracciarli! Il Blog di Avinash è una risorsa splendida. b. Imparate cosa significa la Usabilità e preparatevi a prendere a capocciate sul mento designers e artistoidi visionari: 9 volte su 10, i loro deliri da acido lisergico aumentano il bounce rate. Imparate a usare strumenti come userfly che monitorano il comportamento dell’utente. c. Prendete accordi con un cliente che avete da lungo tempo e chiedetegli di usarlo come dimostrazione del vostro buon lavoro. Generalmente non è un problema, se fa storie e non avete un cliente migliore per dimostrare che avete lavorato bene, offritegli una consulenza gratuita in cambio. Se continua a far storie, vuol dire che non si fida di voi, quindi avete un problema e anche grosso: vuol dire che avete lavorato “male” (o che non avete saputo comunicare con il cliente). d. Non basterà sempre portare dei grafici stampati, ci saranno clienti che inizieranno a chiedervi di vedere le statistiche di analytics, quindi preparatevi ad andare dal cliente e a fargli vedere le statistiche in tempo reale. E capiterà magari che il cliente assuma dei consulenti specializzati in web analytics per valutare il vostro lavoro. Sarete scansionati senza andare in aeroporto. e. Se siete solo SEO, imparate almeno delle basi di adwords. Le landing page sono un terreno ideale per trovare il messaggio adatto ad aumentare la conversione di un sito e data la velocità di adwords, si possono fare diversi split test per capire quanto sono efficaci i vari messaggi. E non si rischia di investire soldi e tempo in una strategia che si scopre errata dopo mesi. Approfondimenti: – Search Marketing Wisdom di Alan Bleiweiss riguardo alla CRO. – Conversation Marketing di Ian Lurie riguardo la user experience.

2. IL WEB SEMANTICO E’ GIA’ ARRIVATO (panico!): RDFa!

Calma, il web semantico nella sua interezza è ancora da arrivare, ma vi conviene prendere confidenza con l’acronimo “RDFa” soprattutto se il vostro ambito lavorativo sono gli ecommerce. Cos’è l’rdfa? In sostanza è una sintassi che aiuta a descrivere le relazioni che esistono tra determinati “oggetti”. Lascio il compito di approfondire l’argomento a questa utilissima wiki e vi introduco rapidamente agli effetti immediati: L’implementazione del “protocollo” RDFA consente agli ecommerce di ottenere più visibilità dai motori di ricerca. E questo lo si ottiene perché si va ad usare un “linguaggio” comprensibile dai motori, dove si descrivono i cataloghi con un vocabolario standardizzato. Il fulcro dell’utilizzo di questa sintassi è quella di eliminare nel lungo periodo il meccanismo del “link come voto” eliminando quindi in pianta stabile il problema del link poisoning che si è venuto a creare in questi anni. Se questo sia un proposito fattibile, onestamente lo ignoro e lo potremo scoprire solo vivendo, ma nel frattempo chi implementa questa funzionalità ha dei riscontri benefici. Ci crede BEST BUY, che lo ha implementato! Approfondimenti: – Seo Workers: un approfondimento sull’implementazione dell’RDFA per l’ecommerce. – Semantium: un’estensione di Magento (gratuita) basata su good relations.

3. From click to call: il local search è servito

In america va moltissimo l’ottimizzazione legata agli ambiti locali, viste le grandi e numerose aree metropolitane. Se è possibile e fattibile ottimizzare i siti per il local search (comprese le mappe di google), differente è il discorso della misurazione del ROI. Infatti, se per un contesto extra-locale il cliente manda una mail o compila una form (che sono generalmente integrabili con i sistemi di web analytics), nel contesto locale il cliente telefona. E questo è un problema: il fornitore del bene o del servizio, raramente chiede “come ci ha trovati”. La risposta più frequente è “tramite il sito”. Mai e poi mai sapremo con quale parola chiave è stata trovata l’attività del cliente. Ecco che quindi arrivano una serie di servizi che costituiscono l’anello mancante: collegano i numeri di telefono ai vari canali pubblicitari. Da noi non arriveranno mai temo: in america è possibile comprare diversi numeri di telefono e associarli allo stesso centralino, potendo quindi misurare l’efficacia di una campagna di un certo tipo, assegnano il numero ad una campagna. Ma si sta già arrivando oltre: è possibile far ciclare una serie di numeri su delle pagine, cambiandoli in tempo reale, quando arrivano le telefonate. Quindi quando un utente arriva con una certa parola da adwords, avrà associato un numero di telefono. Sarà quindi possibile vedere in analytics e adwords quali keyword hanno generato delle telefonate e incrociando i dati nel CRM, si potrà vedere quali keyword hanno generato maggiori guadagni dalle telefonate, scartando quindi quelle che non generano introiti! Sembra fantascienza, ma durante il mese di Agosto (non ero in ferie) ho visto la demo presso la ditta che lo sta sviluppando a Houston e vi assicuro è impressionante. Cambierà le regole del gioco, perché sarà possibile misurare l’impatto dei social media sul local business, una cosa fino ad ora considerata pura teoria. (e probabilmente qualche social guru starà già iniziando ad avere problemi intestinali). Non posso ancora linkare il sito perché ho firmato una NDA, ma appena mi danno il via libera mando il link. P.S.: perché da noi non ci sarà mai? Perché ci sono tante e tali limitazioni sulla privacy che dubito sia possibile lavorare i numeri ricevuti come fanno in america. Ma aspetto che esperti in materia di telefonia italiana dicano la loro.

Autore: Andrea “Gareth Jax” Scarpetta, per Max Valle