guida alle fake news per principianti

รˆ almeno da un paio d’anni buoni che il termine fake news (che sta ad indicare notizie false, ingannevoli e/o manipolatorie, ovvero bufale) รจ diventato di uso comune.

In questo articolo cercherรฒ di spiegare che le id=”http://data.wordlift.io/wl0150037/entity/fake”>fake news sono sempre esistite, e perchรฉ sarร  (praticamente) impossibile arginarle. E che probabilmente le cose, nel prossimo futuro, saranno ancora peggiori di come sono oggi…

Fake news storiche

Se รจ grazie ad Internet, ed in particolare ai social – Facebook su tutti – che le fake news si diffondono alla velocitร  della luce, dobbiamo ricordare che questo genere di notizie risale alla notte dei tempi.

Ecco 2 degli esempi piรน noti di fake news diffuse nei secoli scorsi:

  • La finta morte di Napoleone (1814): si narra che il 21 febbraio 1814 un uomo in uniforme si presentรฒ in una locanda di Dover dichiarando di essere il Colonnello Du Bourg, portando la notizia della morte di Napoleone e del ritorno al potere dei Borboni.
    La voce arrivรฒ a Londra in brevissimo tempo, e fra le conferme e le smentite che si susseguirono nelle ore successive ci fu un impatto notevolissimo sulla Borsa valori londinese.
    Fu poi scoperto l’intento manipolatorio della bufala, e 3 persone (che avevano comprato la settimana precedente piรน di 1 milione di sterline in azioni, rivendendole quel giorno e guadagnandoci una fortuna) furono arrestate.
  • L’invasione aliena (1938): il 30 ottobre 1938 fu trasmesso lo sceneggiato radiofonico “War of the Worlds” (La guerra dei mondi) di Orson Welles, che descriveva lo sbarco di extraterrestri ostili sul territorio americano.
    Nonostante gli avvisi trasmessi prima e dopo il programma, molti ascoltatori credettero che i fatti fossero reali e il panico si scatenรฒ in tutta la nazione: la leggenda narra di frotte di gente corse in chiesa a pregare e addirittura di un aumento di casi di suicidio nelle ore successive alla trasmissione.

Curioso notare che, nel caso del 1814, la notizia fu diffusa al solo scopo di guadagnare, mentre invece in quella del 1938 gli avvertimenti sul fatto che fosse palesemente falsa furono bellamente ignorati. Caratteristiche che ritroviamo spesso nelle bufale attuali. ๐Ÿ™‚

Perchรฉ vengono diffuse le fake news?

Fondamentalmente per 2 motivi:

  • Manipolare le masse: dietro alcune eclatanti e inaspettate vittorie/sconfitte politiche degli ultimi tempi pare ci siano dei veri e propri network di fake news, reti di siti/persone che hanno lavorato per mesi e mesi manipolando le masse con notizie atte a condizionare e quindi spostare pesantemente il voto degli indecisi. Tra i casi piรน eclatanti, si cita spesso quello della vittoria di Trump (e relativa sconfitta della Clinton).
  • Fare soldi: visto che le fake news si prestano particolarmente bene ad essere condivise su Facebook – e sui social – e fare quindi un traffico spaventoso, รจ ovvio che hanno attratto sin da subito l’interesse di personaggi senza scrupoli che diffondendo queste notizie false han cercato di guadagnare… e spesso ci sono riusciti. La tecnica รจ portare visitatori verso le pagine dei propri siti web, piene zeppe di pubblicitร , e sperare in qualche click sui banner da parte del malcapitato. Nel video qui sotto รจ spiegato, per sommi capi, come รจ possibile guadagnare grazie a bufale e notizie sensazionalistiche.

Perchรฉ le fake news si diffondono cosรฌ velocemente?

Anche in questo caso ho individuato 2 motivi:

  • Bias di conferma: le persone tendono generalmente a cercare, leggere e dare peso solo alle loro idee/teorie/tesi giร  precostituite, e dall’altro lato ignorano tutto ciรฒ che invece รจ contrario/diverso dalle loro convinzioni. Pertanto, appena uno di questo soggetti legge qualcosa che conferma le sue idee diffonderร  la notizia immediatamente, non curandosi di accertarsi se รจ vera o meno.
  • Ignoranza e pressappochismo: sappiamo molto bene che i social – in particolare Facebook – sono il regno degli ignoranti (qualcuno direbbe “analfabeti funzionali”) che leggono giusto certi titoli (scritti solo per acchiappare click) e poi premono il “condividi se sei indignato”, spesso senza leggere l’articolo a cui il titolo punta.
    Il mix di insipienza e superficialitร  si rivela quindi letale: da una recentissima ricerca รจ emerso che l’82% degli italiani non รจ in grado di riconoscere una bufala letta sul web.

Posso almeno cercare di capire se una notizia รจ fake o non lo รจ?

Se si tratta di bufale piuttosto grosse, sono state recensite quasi sicuramente su BUTAC; molto interessante anche il blog di David Puente, “cacciatore di bufale” e debunker.

Perchรฉ รจ impossibile fermare le fake news?

Da tempo immemore si possono “photoshoppare” le immagini, modificando pesantemente le fattezze della persona fotografata. Ci sono diversi servizi online che possono simulare la creazione di tweet scritti da altri. Ci sarร , prima di quanto immagini, la possibilitร  di cambiare il volto e la voce del protagonista di un filmato (sovrapponendogli il viso e il parlato di un’altra persona): stiamo per entrare nell’era del deep fake.

In pratica, la possibilitร  di verificare le fonti ed arrivare alla veritร  si sta facendo via via sempre piรน ardua e dispendiosa (a livello di tempo e risorse necessarie).

A tutto ciรฒ aggiungiamo che, se qualche decina di anni fa la produzione di informazioni era costosa e nelle mani di pochi, ora รจ gratuita e nelle mani di tutti. E soprattutto un click su “condividi” non richiede nemmeno lo sforzo di scrivere qualcosa di sensato…

Max Valle

Da oltre 30 anni, offro consulenza e servizi digitali ad aziende e professionisti che desiderano far crescere il proprio business. Attraverso l’acquisizione di nuovi clienti in modo etico ed efficace, e l’utilizzo delle piรน recenti tecnologie web, aiuto i miei clienti a raggiungere i loro obiettivi nel pieno rispetto delle normative vigenti.

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