Mentre anni fa si sceglieva il nome dell’azienda prima, e si acquistava il relativo dominio poi, oggi (specialmente se si parla di società operanti in ambito tecnologico) si usa fare il contrario: si cerca prima un buon dominio libero, e con lo stesso nome si chiama la costituenda società. I nomi a dominio devono quindi essere semplici, corti e facili da ricordare. Questa regola l’ho sempre ampiamente condivisa e, nei limiti del possibile, applicata (se e quando dovevo registrare un dominio). I grossi marchi del web vanno però assolutamente controcorrente. Qualche esempio illustre? Yahoo! (nome di pura fantasia (significa “Yet Another Hierarchical Officious Oracle”), con in mezzo 1 h e 2 o… e nel logo pure il punto esclamativo); Google (ancora la fissa delle 2 o nel nome… imitazione, o puro caso?); flickr (oltre alla ck, la r alla fine… perchè???); del.icio.us (questi, oltre alle 3 vocali di fila (iou) ci mettono pure in mezzo 2 punti… sadici?) Se tali vocaboli possono già essere difficili per un anglofono, figuriamo per un italiano… provate (ad esempio) a vedere, fra gli utenti “non evoluti”, in quanti riescono ad azzeccare il numero di lettere o di Google al primo colpo, o a digitare del.icio.us senza fare errori. Ed ecco quindi nascere il fenomeno del typosquatting (o URL hijacking): i nomi a dominio difficili, sia da scrivere che da pronunciare, si prestano infatti ad essere “imitati”. Cosa significa? che c’è chi sfrutta errori di digitazione (nonchè scrittura/pronuncia) per registrare nomi a dominio molto simili a quello del marchio principale (guadagnando quindi accessi al proprio sito sulle piccole percentuali di errore degli utenti). Ad esempio, google, in italiano, si pronuncia gugol (ed ecco quindi che troverete siti come www.gugol.it o www.gugol.com che nulla hanno a che fare col noto motore di ricerca). O www.google.it, che con 3 e 4 o porta ad una società che rivende domini e hosting. Prima di acquistare un dominio per la vostra attività, pensateci quindi molto attentamente e, se diventerete molto famosi, mettete in conto che qualcuno potrà arricchirsi dalla vostra luce riflessa (o da una lettera sbagliata ;-)).