Facciamo per un attimo che la notizia sia vera. Facciamo invece che la famosa frase presente sulla home page di Facebook “È gratis e lo sarà sempre” non sia vera (altrimenti non avrebbe senso il seguito di questo post 😀 ). Facciamo che sia davvero possibile mettere in evidenza un post su Facebook pagando 2 dollari. Facciamo che Mia Garlick – Communications & Policy Manager di Facebook Australia – abbia davvero detto che la nuova funzionalità sia in fase di test, e che magari a breve sarà disponibile per tutti. Cosa accadrebbe? Immagino uno scenario del genere: 1. caccia all’aumento di amici/fan: più contatti si hanno, più visibilità avrà il contenuto pagato! 2. primi timidi test: acquisto di qualche post da mettere in evidenza, misurazione dei risultati ottenuti (click, traffico, conversioni, etc.) 3. evoluzione: utilizzo dello strumento per gestire contest, per viralizzare forzatamente video, con successiva caduta nello… 4. spam!: acquisto sistematico del servizio per ogni singolo contenuto che si vuole spingere su Facebook, con conseguente… 5. fine dei giochi: se tutti sollevano artificialmente i propri post è come se nessuno li sollevasse, ergo il servizio diventerà inutile. In altre parole: un sistema per rendere maggiormente evidenti i contenuti pubblicati su Facebook potrebbe interessare parecchio non tanto gli utenti “della strada” (=detentori di profili personali), quanto i brand, gli editori e tutti coloro che vogliono spingere i propri messaggi verso un pubblico di fan. Ma l’uso sistematico dello strumento potrebbe costituirne la fine, perché è chiaro che se 10 brand che segui acquistano il “sollevamento” di un post, sarà un bel problema per Facebook gestirne la priorità della visibilità agli occhi dell’utente. Per non parlare di un brand che magari fa 10 post al giorno, e paga per promuoverli tutti. Luca Lani ha appena calcolato che un post pubblicato in una fan page di Facebook viene visto solo dal 20% degli utenti, e che solo il 5% dei fan può essere “trasferito” verso il sito web collegato alla fan page. E’ dunque chiaro che un sistema in grado di aumentare la visibilità dei contenuti – e quindi di aumentare il traffico targhettizzato in uscita da Facebook – sarebbe visto come una manna da chi ha un sito/landing page/ecommerce collegato alla fan page, e probabilmente 2 dollari a post è un prezzo che parecchi business pagherebbero senza problemi. Di conseguenza, l’Highlight Post ad un prezzo basso e forfetario è una cosa che non può funzionare: suggerisco a Facebook, se proprio vuole farlo, di ripensarlo in stile asta 😉