content farm

Matt Cutts รจ passato dalle parole ai fatti e l’algoritmo atto a colpire le content farm, annunciato il 21 gennaio scorso, รจ stato attivato qualche giorno fa. Secondo Cutts, “le query sono variate in una percentuale leggermente superiore al 2%, ma le variazioni evidenti riguardano meno di mezzo punto percentuale. L’effetto finale รจ che gli utenti avranno una maggior possibilitร  di vedere siti con contenuto originale piuttosto che siti che copiano o “estraggono” i contenuti dai siti originali.”

Contenuti e Content Farm Esistono 2 grosse tipologie di contenuti che vengono spesso nominate sia da Matt Cutts che nelle linee guida di Google (e in quelle di tutti gli altri motori di ricerca): il contenuto originale e il contenuto di qualitร . Dal contenuto originale discende direttamente il discorso dei contenuti duplicati e di quelli copiati da altri siti o generati automaticamente. Su questo genere di contenuti Google ha scritto delle indicazioni molto chiare, ed รจ sicuramente il campo nel quale il motore si trova maggiormente a suo agio: algoritmicamente, infatti, รจ piuttosto facile per Google scovare del contenuto duplicato (totalmente e parzialmente); un po’ meno penalizzare i “copioni” (Google, come ben sappiamo, puรฒ decidere di posizionare piรน in alto la pagina copiata rispetto a quella originale, se il sito che contiene i contenuti copiati ha piรน anzianitร /trust/link di quello originale).

Ma lasciamo per un attimo stare questo discorso e passiamo a quello, piรน interessante, dei contenuti di qualitร . La “qualitร ”, ci dice il dizionario, รจ la “proprietร  caratteristica di una cosa, che ne determina la natura e la distingue dalle altre”. Leggendo questa definizione pensavo ad un certo punto di aver cercato per sbaglio “originalitร ”, quasi che i 2 termini fossero sinomini. Cosa distingue quindi un contenuto “originale” da uno “di qualitร ”? sempre il solito dizionario mi dice che la qualitร  รจ una “caratteristica positiva”. Molto bene, ma come fa allora un motore di ricerca a misurare questa “caratteristica positiva”? Come fa Google a determinare un contenuto di buona qualitร , rispetto ad uno di scarsa qualitร ?

Come fa Google a penalizzare chi produce contenuti di scarsa qualitร  (ovvero le content farm)? Siccome un algoritmo non credo possa capire se un pezzo di Montanelli contiene piรน “qualitร ” di quello di un alunno delle elementari, Google utilizza cose come l’anzianitร  del sito, la quantitร  di contenuti a tema pubblicati nello stesso sito, il mantenimento del tema nel corso del tempo, il numero di link in ingresso e tutta una serie di altri parametri che permettono al motore di capire in quale posizione della SERP infilare la pagina.

Ma l’utilizzo di queste tecniche, benchรฉ riesca ad assegnare un “punteggio” all’interno di una classifica, non risolve il quesito della qualitร  di un contenuto. Io credo che la qualitร , soprattutto se di un testo scritto, sia qualcosa di estremamente “umano” e soggettivo. Intendo dire che solo un essere umano puรฒ riuscire a leggere un articolo, capirne la qualitร , e darne una valutazione, un voto. Google equipara questo voto ad un link, Facebook ad un like, Twitter ad un RT: tutti parametri estremamente “non umani”, e soprattutto estremamente taroccabili (non penso di scandalizzare nessuno se dico che da tempo รจ fiorente sul web la compra-vendita di link, like e retweet).

Insomma, Google non รจ in grado di determinare se un contenuto prodotto da una content farm รจ di qualitร  o meno. Se un freelance, scarso e sottopagato quanto vuoi, scrive un articolo per Demand Media, Associated Content o SEED.COM, in Google dovrebbe esserci qualcuno che legge “umanamente” quel contenuto, per poi dargli “soggettivamente” un voto. Si, umano e soggettivo: perchรฉ alla fine Novella 2000 vende piรน copie di tanti quotidiani, e I Can Has Cheezburger? fa almeno 100.000 utenti unici al giorno. Cos’รจ dunque un contenuto di qualitร ?


Max Valle

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