Di metriche e social media se ne parla da queste parti da piรน di anno, ovvero da quando IAB ha diffuso un documento per cercare di definire alcune linee guida sul delicato (e discusso) tema. Oggi torno sull’argomento grazie ad un articoletto di Mike Brown, che su Social Media Today ha sintetizzato in questo schema
3 macro-metriche sociali, ognuna delle quali presenta un aspetto sia qualitativo che quantitativo:
โข Attivitร
ร l’insieme delle azioni che hai effettuato sui vari social media: bloggare, tweettare, postare, promuoversi.
โข Interattivitร
Misura le relazioni che intercorrono con il tuo pubblico grazie alla tua presenza sui social media: follower, commenti, link, condivisioni, contenuti creati dagli utenti.
โข Ritorni
Qui entra in gioco il successo, diretto o indiretto, dell’attivitร sui social media: creazione di revenue (e le attivitร atte a creale), contenimento dei costi (e le attivitร fatte per contenerli) e tutte le altre metriche critiche dal punto di vista finanziario.
Fra gli aspetti quantitativi connessi alle 3 aree troviamo tutto ciรฒ che si puรฒ facilmente conteggiare: numero e frequenza di post, numero di commenti, numero di fan/follower, numero di views, numero di lead/sale. Sul lato dei qualitativi ci sono invece cose molto piรน difficili da tracciare con precisione: tipologia dei commenti, buzz, sentiment. Mike Brown, in buona sostanza, ha un approccio alle metriche che lui stesso definisce di tipo “Whole Brain”, ovvero sia legato alla razionalitร e ai numeri (emisfero sinistro del cervello) che alla emotivitร e alle sensazioni (emisfero destro del cervello):
Ma se le prime possono essere facimente misurate da uno script, per le seconde come la mettiamo? ๐