Come deve essere un contenuto

Brian Dean (Backlinko) ha pubblicato qualche giorno fa un interessante studio sul content marketing, derivato dall’analisi di ben 912 milioni di blog post.

Come sempre ti ricordo che correlazione NON significa causalità, quindi prendi i dati qui sotto molto con le pinze.

Ecco gli 11 punti chiave emersi dalla ricerca:

I contenuti lunghi ottengono più backlink rispetto a quelli corti

Sul fatto che i post lunghi ottengono mediamente più link, ne avevo già parlato nel lontano 2014.

La ricerca di Backlinko sembra confermarlo: i contenuti più lunghi di 3.000 parole ottengono il 77,2% in più di link rispetto a quelli più brevi di 1.000 parole.

Lunghezza contenuti e backlink

La lunghezza ideale di un contenuto, per massimizzare le condivisioni sui social, è fra 1.000 e 2.000 parole

Se l’obiettivo non è quello dei link bensì quello di massimizzare le condivisioni su Facebook, Twitter, Reddit e Pinterest, la lunghezza ideale del contenuto sembra invece essere fra 1.000 e 2.000 parole.

Gli articoli di questa lunghezza ottengono infatti il 56,1% di condivisioni in più rispetto a quelli più corti di 1.000 parole (e superano comunque di gran lunga quelli di 2.000 parole e oltre).

Lunghezza contenuti e condivisioni sui social

La stragrande maggioranza dei contenuti non ottiene backlink

Sappiamo che il 90,88% delle pagine non riceve traffico da Google.

Ma se secondo lo studio di Ahrefs “solo” il 55,24% delle pagine non riceve nemmeno un link, per Backlinko la percentuale è addirittura del 94%!

Contenuti senza backlink

E solo il 2,2% dei siti riceve link da più fonti.

Contenuti con backlink

Un piccolissimo numero di contenuti ottiene i 3/4 delle condivisioni sui social

Anche per i social vale un discorso simile a quello dei link.

L’1,3% degli articoli si prende infatti il 75% delle condivisioni.

Contenuti che ottengono condivisioni sui social

E addirittura lo 0,1% degli articoli ottiene la metà delle condivisioni!

Contenuti che ottengono condivisioni sui social

Non c’è praticamente una correlazione fra backlink e condivisioni sui social

In altre parole, i contenuti che ottengono tanti link possono anche non andare bene sui social, e viceversa.

Pertanto, anche se il mantra che gira da sempre fra i SEO è quello di condividere sempre e comunque il contenuto sui social perché ciò aumenta la possibilità di prendere qualche link, in realtà lo studio di Backlinko smentisce questa teoria.

Probabilmente perché, come dice Steve Rayson, “le persone condividono e linkano i contenuti per motivi differenti”: più avanti vedremo quali contenuti funzionano meglio per prendere link e quali per prendere shares.

I titoli (headline) lunghi hanno un’alta correlazione con le condivisioni sui social

Se nella SEO si tende a consigliare titoli da 50-60 caratteri al massimo, pare che sui social vadano molto meglio headline lunghissimi.

Titoli da 14-17 parole performano il 76,7% meglio di quelli brevi.

Numero di parole nel titolo per ottenere condivisioni sui social

E titoli più lunghi di 80 caratteri sono correlati ad un maggior numero di condivisioni.

Lunghezza del titolo per ottenere condivisioni sui social

I titoli che terminano con un punto di domanda (?) ottengono più condivisioni sui social

Sul “come scrivere un titolo” si sono spesi fiumi di inchiostro.

Brian Dean ha scoperto che i titoli che terminano con un punto di domanda ottengono il 23,3% di condivisioni in più rispetto a quelli non interrogativi.

Titolo con punto di domanda

Non c’è un giorno migliore di un altro per pubblicare un nuovo contenuto

Altro tema sul quale si dibatte da anni, è quello del giorno migliore per postare un articolo che possa ottenere condivisioni sui social.

Dallo studio è emerso che tutti i giorni sono più o meno uguali, visto che lo scarto fra la domenica e gli altri giorni è solamente dell’1,45%.

Miglior giorno della settimana

I post nella forma di lista sono quelli che ottengono più condivisioni

I cosiddetti listicle (list+article) sono quelli che funzionano meglio in assoluto sui social.

Si tratta degli articoli che includono lunghe liste, e nel title riportano cose tipo “i 10 motivi”, “i 7 modi”, “i 5 segreti”, etc.

Listicle

I post nella forma di “perché” sono quelli che ottengono più backlink

Posizionati al secondo e terzo posto sui social, i why post (articoli che nel titolo hanno il “perché”) e i what post (articoli che includono il “cosa”) sono invece quelli che ottengono più link esterni.

Le infografiche si posizionano al terzo posto e i listicle, primi sui social, sono invece ultimi in questa classifica.

Why post

I contenuti B2B e B2C hanno una distribuzione di condivisioni e link piuttosto simile

Lo studio ha rilevato che i contenuti B2C+B2B vengono condivisi 9,7 volte di più rispetto ai soli B2B.

B2C+B2B vs. B2B

La cosa ha perfettamente senso: i contenuti B2C sono indirizzati ad un pubblico enormemente più ampio di quelli B2B, e gli argomenti trattati si prestano meglio ad essere discussi sui social.

Andando però più in profondità, sono emerse cose interessanti: per esempio che la percentuale di contenuti B2B che non ottengono link è praticamente identica a quelli B2C+B2B (93% vs. 94%). E che solo il 3% dei contenuti B2B ottiene link da più siti web, ma anche questa percentuale è quasi uguale – anzi più alta – rispetto a quella B2C+B2B (2,2%).

B2C vs. B2B link

Se parliamo invece di social, lo 0,5% degli articoli B2B ottiene il 50% delle condivisioni e il 2% degli articoli B2B ottiene il 75% delle condivisioni, anche qui meglio rispetto al mondo B2C.

B2C vs. B2B condivisioni social