Google Pigeon

In un vecchio Pesce d’Aprile del 2002, Google annunciรฒ una tecnologia denominata PigeonRank, ovvero un sistema per il ranking delle pagine web basato sui… piccioni.

Qualche giorno fa la parola Pigeon รจ tornata nuovamente in auge, associata questa volta ad un aggiornamento algoritmico relativo alla ricerca locale, comparso nella giornata del 25 Luglio 2014. Brian Mayo รจ stato fra i primi a notare la cosa, riportando su Twitter la sparizione del map pack per le ricerche relative al settore del real estate, seguito da Mike Blumenthal e da Barry Schwartz, che con il team di Search Engine Land ha battezzato il nuovo algoritmo col nome di Google Pigeon (cosรฌ chiamato perchรฉ il piccione, nell’immaginario collettivo, tende sempre a ritrovare la via di casa).

In base a quanto affermato da Google, il nuovo algo – non ancora giunto in Italia – “include centinaia di segnali giร  utilizzati per la ricerca web, assieme ad altri elementi come il Knowledge Graph, la correzione ortografica, i sinonimi, e altro ancora”. Cyrus Shepard e Pete Meyers (Moz) hanno osservato che “su 10.000 parole chiave tracciate da MozCast, 5.000 sono localizzate (in 5 aree metropolitane). Nella mattinata del 24 Luglio, 560 su 5.000 (il 11,2%) mostravano i risultati nel formato “Local Pack”. Il 25 Luglio, solo 212 su 5.000 (il 4,2%) mostravano questa tipologia di risultati: circa il 60% in meno in un solo giorno”. In questa immagine

Le variazioni di Local Pack, One Box e Carousel misurate da MozCast

รจ possibile osservare la caduta verticale del Local Pack, in corrispondenza ad una leggera crescita del One Box e ad un leggerissimo calo del Carousel. Secondo quanto osservato da Blumenthal, le risposte alle query presentano ora un raggio d’azione della ricerca notevolmente ridotto: probabilmente l’obiettivo รจ quello di rendere piรน utili e pertinenti le ricerche effettuate in mobilitร , per esempio quando si passeggia e si cerca – magari tramite uno smartphone – un’attivitร  locale a poca distanza. Infine l’update risolve il cosiddetto “problema Yelp“, emerso alcune settimane fa: ora vengono (giustamente) mostrati i risultati delle pagine di Yelp quando nella query viene inclusa la parola “yelp” affiancata al nome dell’attivitร  locale.

Sembra anche che altre directory locali godano adesso di una maggior visibilitร : il consiglio di Link Assistant รจ quindi quello di assicurarsi che la propria attivitร  locale sia presente all’interno di siti come TripAdvisor, Urbanspoon e, per l’appunto, il giร  citato Yelp. Attendiamo quindi che il Pigeon faccia la sua comparsa anche in Italia, anche per prendere i giusti provvedimenti sul fronte della local SEO

Max Valle

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