Fattori tecnici di Google

Da qualche settimana Google ha lanciato su YouTube una serie di video chiamata “SEO Mythbusting”, all’interno dei quali prova a sfatare i tanti miti che girano da tempo immemore nel settore della SEO.

Nel secondo video della playlist, a Martin Splitt – lo sviluppatore di Google che gestisce il filone – viene posta la seguente domanda (riguardo al posizionamento):

Se dovessi dirmi le prime 3 cose che dovrei considerare, quali sarebbero?

Prima di proseguire con le risposte, ti ricordo che in una Q&A in live streaming del 23 Marzo 2016, organizzata da WebPromo.Expert, Andrey Lipattsev (Search Quality Senior Strategist di Google) disse che i primi 3 fattori di ranking sono contenuti, link e (forse) RankBrain.

Vediamo invece le risposte che ha dato Martin.

Contenuti

Se dovessi darti una risposta da sviluppatore, direi cose tipo “usa quel framework anziché quest’altro”, ma non è così che funziona.

Devi avere contenuti davvero buoni. Ciò significa che devi avere contenuti in grado di soddisfare l’intento dell’utente.

È qualcosa di cui gli utenti hanno necessità e/o vogliono… come un gelato. 🙂

Quindi, se il tuo contenuto dice dove sei, cosa fai, come mi puoi aiutare in quello che sto cercando di realizzare, è fantastico.

Se vuoi essere sicuro di servire lo scopo delle persone che vuoi attrarre e ottenere di farle interagire con i tuoi contenuti, assicurati di usare le parole giuste.

Se usi un nome molto specifico per il tuo gelato (o gelateria), come ad esempio “Smooth Cream 5000”, non lo cercherò (su Google) perché non lo conosco.

Dovresti quindi menzionare il tuo brand da qualche parte, in modo da aiutarmi a ricordarlo e riconoscerlo.

Ma se sto solo cercando di mangiare un gelato nei dintorni in cui mi trovo, non cerco un nome particolare. Se ha un brand specifico è fantastico, ma non è quello che sto cercando in questo momento.

Quindi parla la stessa lingua del pubblico a cui ti rivolgi.

Meta Tag (Title e Description)

La seconda cosa più importante è avere dei meta tag in grado di descrivere i tuoi contenuti.

Per esempio, avere una meta description ti dà la possibilità di mostrare un determinato snippet nei risultati della ricerca, e ciò permette di aiutare le persone a scoprire quale risorsa è più utile per loro.

Inoltre è importante avere un title diverso e specifico per ogni pagina, e non lo stesso titolo per tutte le pagine.

Se hai dei titoli che cambiano in base ai contenuti che stai mostrando, è fantastico. Molti framework lo fanno automaticamente, quindi consulta la documentazione e troverai certamente qualcosa di utile per i tuoi contenuti.

Prestazioni del sito

E per ultimo ci sono le performance: negli ultimi tempi ne stiamo parlando costantemente, ma è bene ribadire che è un fattore che aiuta ad essere trovati online.

Siccome vogliamo essere sicuri che le persone che cliccano sui risultati della ricerca possano visualizzarne i contenuti rapidamente, è uno dei tanti segnali che stiamo osservando.

Ma è anche utile per gli utenti, giusto? Sono più felici se scaricano la tua pagina velocemente.

L’importanza di essere primi su Google

Sei un web developer? Fai delle cose su Internet, e vuoi che le persone le utilizzino?

Allora devono saperlo. Devi essere fra i primi risultati perché le persone non scorrono le pagine fino alla 99.

Google e gli altri motori di ricerca cercano di capire qual è il miglior risultato che soddisfa l’intento dell’utente, e glielo mostrano per primo.

La risposta di John Mueller

Puoi facilmente intuire che le affermazioni qui sopra hanno sollevato un discreto vespaio nella comunità SEO.

A calmare un po’ gli animi è allora intervenuto John Mueller, che nel Google hangout del 28 Maggio 2019 ha detto, in buona sostanza, che “è molto difficile dire quali sono i primi 3 fattori di ranking, perché le cose cambiano rapidamente e variano in base alle query e al tempo”.

E ha anche aggiunto che “molti di questi concetti sono indirizzati agli sviluppatori, nel senso che alcuni di questi non sono consapevoli di cose come meta description, meta title e cose del genere che sono però importanti. Non direi comunque che basta concentrarsi solo su questi fattori perché tutto sia perfetto.”.

Conclusione

Martin Splitt è uno sviluppatore, e quindi le sue risposte derivano da un angolo di visione tecnico della SEO (quello del developer). Anche secondo lui, però, i contenuti rimangono al primo posto, come lo erano per Andrey Lipattsev 3 anni fa.

Al netto del punto sui meta tag (che semmai è un fattore indiretto più che diretto), la chiave di lettura potrebbe dunque essere quella di puntare sui contenuti, ma ponendo grande attenzione all’infrastruttura tecnica tramite la quale questi vengono erogati.

Max Valle

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