Il whistleblowing, o segnalazione di illeciti, è un tema di rilevante importanza nel panorama legislativo italiano e europeo. La necessità di garantire protezione e sostegno a coloro che, all’interno di un contesto lavorativo, decidono di segnalare atti illeciti o violazioni, è stata recentemente rafforzata con l’introduzione del D.Lgs n. 24/2023.
Le Novità del D.Lgs n. 24/2023 (ddl whistleblowing)
Il D.Lgs n. 24/2023 rappresenta un punto di svolta significativo nella legislazione italiana in materia di whistleblowing, introducendo una serie di novità e modifiche che mirano a rafforzare la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione e delle disposizioni normative nazionali. Questo decreto legislativo, entrato in vigore il 30 marzo 2023 e con disposizioni efficaci dal 15 luglio 2023, si pone come obiettivo principale quello di incoraggiare la segnalazione di atti illeciti e garantire un adeguato livello di tutela per i segnalanti.
Ambito di Applicazione e Soggetti Interessati
Il D.Lgs n. 24/2023 estende la sua applicazione sia al settore pubblico che a quello privato, includendo enti che operano in settori particolarmente sensibili, come il finanziario, l’ambientale e la sicurezza dei trasporti. Inoltre, la normativa coinvolge anche quegli enti che adottano modelli di organizzazione e gestione ai sensi del D.Lgs 231/2001, che disciplina la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.
Nel settore privato, l’obbligo di predisporre canali di segnalazione è imposto agli enti che soddisfano certe condizioni, come l’impiego di almeno cinquanta lavoratori nell’ultimo anno o l’operatività in settori specifici. Nel settore pubblico, invece, l’obbligo riguarda amministrazioni, autorità amministrative indipendenti, enti pubblici economici, e altri enti definiti dalla normativa.
Canali di Segnalazione e Oggetto delle Segnalazioni
Il decreto stabilisce che le segnalazioni possano essere effettuate attraverso diversi canali: internamente all’ente, all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), attraverso una denuncia all’Autorità giudiziaria o contabile, o mediante divulgazione pubblica. Le segnalazioni possono riguardare una vasta gamma di illeciti, tra cui violazioni amministrative e penali, nonché condotte illecite rilevanti ai sensi del D.Lgs 231/2001.
Tutela della Riservatezza e Protezione dei Segnalanti
Un elemento fondamentale del D.Lgs n. 24/2023 è la tutela della riservatezza del segnalante. L’identità del segnalante e tutti gli elementi che potrebbero permetterne l’identificazione sono sottratti all’accesso agli atti amministrativi e al diritto di accesso civico generalizzato. Questa misura è fondamentale per evitare possibili ritorsioni o discriminazioni nei confronti del segnalante.
Misure Contro la Ritorsione e Protezione Legale
Il decreto prevede misure specifiche per prevenire e sanzionare eventuali atti di ritorsione nei confronti dei segnalanti. Qualsiasi comportamento, atto od omissione che provochi un danno ingiusto al segnalante, a causa della segnalazione effettuata, è considerato illegale. L’ANAC è competente per gestire le comunicazioni di ritorsioni e accertare che il comportamento ritenuto ritorsivo sia conseguente alla segnalazione.
Whistleblowing i soggetti obbligati a rispettare la normativa
Il whistleblowing, o segnalazione di illeciti, è un fenomeno che ha assunto una rilevanza sempre maggiore nel panorama internazionale e, di conseguenza, anche in quello italiano. La pratica del whistleblowing consiste nel segnalare, da parte di un insider dell’organizzazione (il cosiddetto “whistleblower”), comportamenti illeciti o non etici all’interno della stessa, con l’obiettivo di prevenire danni o ulteriori illeciti. La normativa italiana in materia di whistleblowing ha subito importanti evoluzioni, soprattutto con l’introduzione del D.Lgs n. 24/2023, che ha ampliato e rafforzato le tutele per i segnalanti e ha imposto obblighi specifici a determinati soggetti.
Soggetti Obbligati nel Settore Privato
Nel settore privato, la normativa prevede obblighi specifici per gli enti che, nel corso dell’ultimo anno, hanno impiegato una media di almeno cinquanta lavoratori subordinati. Tali enti sono tenuti a predisporre canali di segnalazione adeguati e a garantire la protezione dei segnalanti da possibili ritorsioni. Inoltre, la normativa si applica anche a enti di minori dimensioni che operano in settori particolarmente sensibili, come quello finanziario, ambientale e della sicurezza dei trasporti, o che adottano modelli di organizzazione e gestione ai sensi del D.Lgs 231/2001.
Soggetti Obbligati nel Settore Pubblico
Per quanto riguarda il settore pubblico, l’obbligo di adeguamento alla normativa riguarda una vasta gamma di entità, tra cui amministrazioni pubbliche, autorità amministrative indipendenti, enti pubblici economici, e altri soggetti specificati dalla normativa. Questi enti sono tenuti a predisporre canali di segnalazione interni e, in alcuni casi, anche esterni, e a garantire la massima riservatezza e protezione per i segnalanti.
Linee guida whistleblowing: modalità e oggetti delle Segnalazioni
Il whistleblowing, termine anglosassone che letteralmente significa “soffiare nel fischietto”, è un fenomeno che negli ultimi anni ha acquisito una crescente rilevanza nel panorama internazionale e italiano, diventando un pilastro fondamentale nella lotta contro la corruzione e gli illeciti all’interno delle organizzazioni. La pratica del whistleblowing consiste nel segnalare, da parte di un insider dell’organizzazione (il cosiddetto “whistleblower”), comportamenti illeciti, irregolarità o abusi che sono venuti alla sua conoscenza in virtù della sua posizione.
Il Contesto Normativo
In Italia, il fenomeno del whistleblowing è stato normato attraverso varie leggi e decreti, tra cui il D.Lgs n. 24/2023, che ha introdotto nuove disposizioni per la protezione dei segnalanti di illeciti nell’ambito del settore pubblico e privato. Questo decreto legislativo ha ampliato e dettagliato le modalità e gli oggetti delle segnalazioni, nonché le tutele a favore dei segnalanti, con l’obiettivo di incentivare la segnalazione di comportamenti illeciti e scorretti all’interno delle organizzazioni.
Modalità delle Segnalazioni
Le segnalazioni possono essere effettuate attraverso diversi canali, a seconda delle preferenze e delle necessità del segnalante. Esse possono essere:
- Interne: il segnalante può rivolgersi direttamente all’ente per il quale lavora, utilizzando i canali di segnalazione interni che l’ente è obbligato a istituire.
- Esterna all’ANAC: il segnalante può rivolgersi all’Autorità Nazionale Anticorruzione, che agisce come garante nella gestione delle segnalazioni e nella tutela del segnalante.
- Divulgazione Pubblica: in casi specifici, il segnalante può optare per una divulgazione pubblica delle informazioni, ad esempio attraverso i media.
- Denuncia all’Autorità Giudiziaria o Contabile: il segnalante può rivolgersi direttamente alle autorità competenti per segnalare illeciti di natura penale o amministrativa.
Oggetti delle Segnalazioni
Le segnalazioni possono riguardare una vasta gamma di illeciti e violazioni, tra cui:
- Violazioni di normative nazionali e dell’Unione Europea.
- Condotta illecita rilevante ai sensi del decreto legislativo 231/2001.
- Abusi di potere, corruzione, frode e altri comportamenti scorretti o non etici.
- Pratiche che mettono a rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori o che causano danni ambientali.
Tutela della riservatezza e la protezione dei segnalanti nel whistleblowing
Il whistleblowing, ovvero la segnalazione di attività illecite o non etiche all’interno di un’organizzazione, ha assunto un ruolo sempre più centrale nel panorama legislativo e sociale, tanto a livello nazionale quanto internazionale. La figura del segnalante, o whistleblower, è quella di un individuo che, spesso in un contesto lavorativo, decide di esporre comportamenti illeciti, corrotti o pericolosi, agendo come un baluardo etico a tutela della società e dell’integrità delle istituzioni e delle aziende. Tuttavia, la scelta di diventare un segnalante può comportare significativi rischi personali e professionali, rendendo essenziale una solida tutela della riservatezza e una robusta protezione legale.
La Riservatezza come Punto Cardine
La tutela della riservatezza del segnalante è un elemento cardine per garantire che l’individuo possa esprimere liberamente le proprie preoccupazioni senza temere ritorsioni o danni alla propria reputazione e carriera. La confidenzialità delle informazioni condivise e dell’identità del segnalante è spesso salvaguardata attraverso sistemi di segnalazione anonima e protocolli che limitano l’accesso alle informazioni solo a personale autorizzato. In diversi contesti normativi, come quello europeo e statunitense, sono previste severe sanzioni per chiunque violi la confidenzialità del segnalante, sottolineando l’importanza cruciale di questa protezione.
Protezione Legale e Sociale dei Segnalanti
La tutela del segnalante è un elemento chiave per incentivare la pratica del whistleblowing. La normativa italiana prevede una serie di misure volte a proteggere il segnalante da ritorsioni e discriminazioni, garantendo l’anonimato e la riservatezza delle informazioni fornite. Inoltre, sono previste sanzioni per chi attua atti di ritorsione nei confronti del segnalante e per chi viola la sua riservatezza.
La protezione dei segnalanti non si limita alla sola riservatezza delle informazioni, ma si estende anche a una serie di garanzie legali e sociali. In molti paesi, la legislazione sul whistleblowing prevede misure specifiche per prevenire, identificare e sanzionare eventuali atti di ritorsione nei confronti dei segnalanti, quali licenziamenti, demansionamenti, molestie o altre forme di discriminazione. Inoltre, in alcune giurisdizioni, i segnalanti godono di una protezione legale speciale che li tutela da possibili azioni legali, come cause per diffamazione o violazione del segreto professionale, a patto che la segnalazione sia stata effettuata in buona fede e nel rispetto delle procedure stabilite.
Non Punibilità dei Segnalanti
Interessante notare che la normativa prevede la non punibilità dei segnalanti che rivelino o diffondano informazioni sulle violazioni, purché al momento della segnalazione avessero ragionevoli motivi di ritenere che la rivelazione o diffusione delle informazioni fosse necessaria e fosse effettuata nelle modalità richieste dalla legge.
Il Ruolo delle Autorità e delle Organizzazioni
Le autorità nazionali e internazionali, così come le organizzazioni non governative, svolgono un ruolo fondamentale nel promuovere e sostenere la cultura del whistleblowing. Creando linee guida chiare, sistemi di segnalazione efficaci e campagne di sensibilizzazione, queste entità contribuiscono a creare un ambiente in cui i segnalanti si sentano supportati e protetti. Inoltre, molte organizzazioni incoraggiano attivamente la segnalazione di comportamenti illeciti, implementando politiche interne, formazione per i dipendenti e sistemi di segnalazione che facilitano e incentivano la condivisione sicura di informazioni critiche.
Sfide e Prospettive Future
Nonostante i progressi compiuti, la protezione dei segnalanti rimane una sfida complessa e multisfaccettata. La paura di ritorsioni, la mancanza di fiducia nei sistemi di segnalazione e le preoccupazioni relative alla carriera sono solo alcune delle barriere che potrebbero dissuadere potenziali segnalanti. Pertanto, è essenziale continuare a lavorare per rafforzare le misure esistenti, sviluppare nuovi strumenti di protezione e promuovere una cultura organizzativa e sociale che valorizzi e sostenga attivamente il ruolo dei segnalanti.