pagerank

Mi ero ripromesso di non scrivere più nulla sul PageRank, perché da anni lo reputo un argomento ormai “superato” (e perché proprio un anno fa avevo pubblicato un post con un titolo identico a quello di oggi 🙂 ). Ma oggi ci torno per riportare la risposta che, qualche settimana fa, Matt Cutts ha dato alla domanda Perché il nostro PageRank è sceso?, e soprattutto per analizzare un commento che lo stesso Cutts ha dato al suo post.

“Il motivo per cui il PageRank di un sito si riduce del 30-50% è perché il sito sta violando le nostre linee guida circa la vendita di link che passano PageRank. Qui c’è la nostra documentazione sull’argomento e qui un video che ho fatto su un caso tipo (circa al minuto 1:30). Questo è un buon articolo circa la recensioni a pagamento.

In Google, prendiamo molto seriamente il discorso dei link che passano PageRank, come Amazon tratta le recensioni a pagamento senza che vengano dichiarate tali o come il vostro giornale tratta un reporter che viene pagato per linkare un sito web in un articolo senza dichiarare che ha preso soldi per farlo. In particolare, all’inizio di quest’anno, sul vostro sito web abbiamo notato dei link etichettati come “sponsorizzati” che passano PageRank, come ad esempio questo [esempio del link].

Questa è una chiara violazione delle linee guida di Google relative alla qualità, ed è la ragione per cui il PageRank e la nostra fiducia nei confronti del vostro sito è diminuita. Di fatto, abbiamo ricevuto uno “spam report” per il vostro sito. Includeva l’email di un venditore di link che offriva di vendere link su diverse pagine del sito, in base al loro PageRank. Alcune pagine menzionate nell’email continuano ad includere questi link anche oggi.

Per esempio [esempio di un URL] ha una sezione denominata “PARTNER LINKS” che include link che puntano verso [esempio di siti]. Pertanto il mio consiglio è di capire come mai dei link a pagamento, che passano PageRank, siano finiti sul sito: chi li ha messi lì, se ce ne sono ancora, e capire se qualcuno ha preso dei soldi per postare link che passano PageRank senza dichiarare di aver preso questi soldi, per esempio usando etichette ambigue come “link partner”.

Dopo questo controllo e dopo che tutti link a pagamento che passano PageRank sono stati rimossi, il webmaster può mandare una richiesta di riconsiderazione utilizzando i Webmaster Tools di Google all’indirizzo google.com/webmasters. Includete più dettagli possibili su tutto ciò che riguarda i link a pagamento che avete scovato. Questo ci aiuterà a valutare come procedere”.

Ho trovato 3 punti interessanti nel post di Cutts, anche se per molti lettori saranno scontati:

• Cutts parla sempre di “link a pagamento che passano PageRank”. Non di “link a pagamento” e basta. Pertanto, se vendi link MA li sterilizzi mettendo il rel=nofollow non ci dovrebbero essere problemi (Matt Cutts stesso lo ha detto e ripetuto più volte).

• Cutts dice di aver “ricevuto uno spam report” relativo al sito. Pertanto, son quasi sicuro che molte penalizzazioni per vendita di link avvengono dietro segnalazione, e non tramite qualche sistema automatico (anni fa avevo fatto 9 ipotesi su come Google potrebbe provare a riconoscere i paid link, ma la segnalazione “manuale” sembra oggi ancora la più plausibile).

• Infine, ho evidenziato qui sopra il passaggio relativo alla fiducia, al trust. L’ho fatto anche perché Cutts ha così risposto ad un utente che ha commentato il suo post:

PageRank & Trust, secondo Matt Cutts

“Il calo del PageRank indicato sulla Toolbar è un indicatore di un calo della nostra fiducia nei confronti del sito”. Il discorso del rapporto fra Pagerank e fiducia è vecchio di almeno 5 anni (vedi il punto 2. di questo mio vecchio post), ma non è mai emerso chiaramente se ad un calo del PageRank possa corrispondere anche un calo del posizionamento delle pagine del sito web all’interno di Google.

Eppure, a rigor di logica, se Google non ha fiducia in un sito non dovrebbe metterlo ai primi posti nelle SERP… o forse mi sbaglio?

Max Valle

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