killer app

La locuzione inglese โ€œkiller applicationโ€, spesso utilizzata nel gergo dell’informatica, dell’elettronica, dei videogiochi e in altri settori, significa letteralmente โ€œapplicazione assassinaโ€, ma viene intesa nel senso metaforico di applicazione decisiva, vincente, che penetra nel mercato, imponendosi rispetto alle tecnologie concorrenti e aprendo la strada alla commercializzazione di altre applicazioni secondarie. Oggi il mercato delle app per gli smart phone รจ diventato una opportunitร  che ha cambiato in parte le regole del business e dellโ€™advertising.

Il 2010 รจ stato l’anno che ricorderemo perchรจ il Mobile Internet ha iniziato ad imporsi sul desktop/laptop Internet e, secondo le previsioni Gartner, i profitti legati alla vendita di applicazioni per gli smartphone cresceranno del 1000% tra il 2010 e il 2014. Si stima inoltre che saranno 17,7 miliardi le applicazioni mobili scaricate nel 2011, in aumento del 117% rispetto alle stime di 8,2 miliardi di download nel 2010.

L’entrata di Google con il suo Android ha influenzato positivamente il mercato trasformandolo in una affascinante battaglia: Android vs. iOS Apple. Solo nel 2009 gli smartphone che navigavano online vedevano l’iPhone tagliarsi una quota di mercato del 60%, al secondo posto il RIM (Blackberry) con il 13% ed Android per il 12%. Nel giugno di quest’anno Google Android รจ il sistema operativo per smartphone piรน diffuso negli Stati Uniti col 39% delle quote di mercato, al secondo posto l’iOS Apple al 28%, staccati nella terza e quarta posizione rispettivamente il Blackberry OS con il 20% e Windows Phone 7 con il 9%. Seguono, ma molto piรน distaccati, Webos e Symbian Nokia con il 2% a testa.

Uno dei punti di forza dell’Android รจ sicuramente la possibiltร  di poter esser montato su piรน ed infiniti device (sarร  interessante vedere cosa succederร  con la scommessa della recente acquisizione di Motorola da parte di Google), permettendo un notevole ampliamento del raggio di consumer raggiunti che possono permettersi un device Android entry-level a poche centinaia di euro o a quanto le tasche gli permettano. In tutto questo, le applicazioni che in parte hanno reso famoso e desiderabile l’iPhone cavalcano l’onda di crescita facendo parte della sfida non certo come comparse.

In tre anni di vita l’Apple Store offre giร  425.000 prodotti in catalogo, il rivale Android Market ha superato i 200.000. In-Stat ha realizzato una proiezione relativa a ciรฒ che dovrebbe avvenire nei prossimi anni, immaginando nel 2015 il superamento dei 48 miliardi di applicazioni scaricate! Chi ha successo con un app transa oltre 8,3 mila euro al giorno (3 milioni di euro l’anno se mantiene le vendite costanti) e 3,5 mila euro al giorno se vi fa pubblicitร .

Ma su 600 mila applicazioni disponibili, solo chi entra nelle top 100 scaricate puรฒ ipotizzare guadagni oltre i 1.000 euro al giorno, lasciando alla stragrande maggioranza poche decine d’euro al mese! Tra gli esempi di societร  che hanno pubblicato i propri dati eccone alcuni dei piรน significativi per rendere l’idea:

Tom Tom, il navigatore piรน popolare, ha avuto 80 mila download nel terzo trimestre 2010, pari a circa 890 download al giorno ad un prezzo tra i 69,99 e i 79,99 euro ed รจ il piรน redditizio tra le app in Italia.

Tap Tap Revenge, tra i giochi piรน popolari al costo di 59 pence, ha ottenuto un totale di 20 milioni di download (dicembre 2009). La societร  Tapolus di sviluppatori per iPhone e iPod touch che produce il gioco dichiara 1 milione di dollari al mese derivante da tutte le applicazioni e pubblicitร  su iPhone.

The Guardian, lโ€™applicativo del quotidiano britannico, alla fine del 2009 รจ stato in cima alle classifiche dei piรน scaricati a pagamento in Gran Bretagna e secondo nella classifica statunitense della categoria News, raggiungendo 9.000 download al giorno nei primi due giorni di lancio pari a 15 mila sterline in 48 ore.

Ma c’e’ pure chi sceglie una strategia differente: rendere gratuite le proprie applicazioni. Chi sceglie questa strada generalmente ha quattro opzioni:

โ€ข versioni lite: applicazioni gratuite per permetterne la diffusione e pubblicizzarne la versione completa a pagamento (es. giochi);

โ€ข versioni con upgrade: rendere disponibile l’attivazione di evoluzione dell’applicativo stesso (es. utility);

โ€ข pubblicitร : rendere disponibili contenuti e servizi con l’inserimento di pubblicitร  (es.news);

โ€ข servizio e diffusione del brand: promuovere un sito, brand, servizio esterno all’app che ricopre un ruolo esclusivamente pubblicitario.

Qui di seguito un grafico significativo sulla distribuzione gratuita delle app.

Quote percentuali delle app

I produttori di app decidono nei due terzi dei casi di mettere in commercio applicazioni a pagamento. Il prezzo scelto รจ nel 56% dei casi quello minimo pari a 0,79 euro, nel 16% dei casi si alza a 1,59 euro e nel 13% a 2,39 euro. Il prezzo รจ nel 99% dei casi sotto i 12 euro.

Sarร  avvincente vedere come si evolverร  il mercato delle applicazioni e soprattutto come andrร  a finire la battaglia senza esclusione di colpi tra Apple e Android. Un dato รจ certo: nel 2010 gli smartphone rappresentavano un quarto del mercato mondiale dei telefoni cellulari; nel 2015 la proiezione indica un raggiungimento del 45% della popolazione mondiale.

Autore: David Origoni, Email Marketing Specialist di Polk&Union, per il Max Valle.