i social non uccideranno i blog

Nel corso dell’ultimo anno gli utenti si sono rivolti a piattaforme come Pinterest, Tumblr e Instagram per condividere pezzetti di contenuti, mentre han fatto affidamento ai blog per forme di comunicazione piรน lunghe, elaborate e “auto-espressive”. Inevitabilmente, sono spuntate le solite Cassandre ad annunciare morte a destra e manca. I nuovi tool uccideranno Twitter? Saranno i nuovi Facebook? E’ giunta la fine dei blog?

La risposta รจ no. Se guardiamo a come queste nuove piattaforme interagiscono con i blog, possiamo considerarle tutte come le migliori amiche del blogger. Il motivo รจ che questi strumenti possono essere usati come nuovi canali, nuovi modi per diffondere il proprio verbo ad un nuovo pubblico. Oppure anche allo stesso pubblico giร  presente, ma in tempi e luoghi differenti.

Questi nuovi strumenti di condivisione si uniscono a Facebook e Twitter per offrire al lettore degli stuzzichini, utili ad invogliarlo a recarsi sul blog per consumare il pasto completo. Alcuni di questi nuovi tool possono funzionare a meraviglia per i blog. Pinterest, ad esempio, รจ uno di quelli emergenti, e incide sul traffico di BlogHer.com piรน di quanto facciano Facebook, Twitter e StumbleUpon messi insieme. Anche se sono nati tutti questi nuovi social, uno studio di comScore Media Metrix dimostra che nel corso degli ultimi 2 anni il pubblico dei blog รจ cresciuto del 15% da un anno con l’altro.

Piรน crescono queste piattaforme, piรน i blog si sviluppano di conseguenza: i blog sono ormai il luogo ideale dove trovare una conversazione piรน “sostanziosa” e informazioni piรน dettagliate. Facendo una panoramica su vecchi e nuovi media, la TV non ha ucciso la radio o il cinema. Internet non ha ucciso la TV. Le tradizionali media company sono migrate online, e allo stesso modo le nuove online company stanno migrando sul mobile.

Non sto dicendo che sia un passaggio facile. I vecchi modelli di business vengono trascinati – scalciando e urlando – in questo nuovo mondo, cercando di portarsi dietro gli utenti. E questo puรฒ essere un rapporto reciprocamente vantaggioso: per esempio, Twitter e GetGlue stanno testando nuove formule nelle tradizionali trasmissioni TV. La generazione attiva sui social รจ multi-tasking, multi-screening e consuma voracemente vari media, e pertanto l’adozione di nuovi tool รจ naturale, e non รจ un segnale della sostituzione dei vecchi strumenti.

Questo perchรฉ abbiamo la necessitร  di connetterci, di leggere, guardare, ascoltare e condividere cose che ci emozionano, che ci fanno pensare, e in ultima analisi ci fanno sentire meno soli. Si tratta di basilari bisogni umani: possiamo cambiare il luogo dove incontrare questi bisogni o cambiare i tool che utilizziamo, ma alla fine avvertiamo la prioritร  di mettere ordine al caos.

In questo costante spostamento ed espansione dell’universo dei social, gli influencer ne escono vincitori. Il pubblico dei blog continua a crescere. Le forme di espressione piรน lunghe e articolate iniziano ad incontrare l’interesse di nuovi e vecchi investitori e i consigli dispensati tramite blog assumono un posto di rilievo nel processo di acquisto degli utenti online. Per i blogger, con questa pletora di strumenti per pubblicare, promuovere e distribuire i propri contenuti, ci sono solo maggiori opportunitร  per emergere dal proprio angolo del web.

Liberamente tradotto da Why Social Networks Wonโ€™t Kill the Blog, di Elisa Camahort.

Max Valle

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