Il punto di vista ufficiale di Google sulla link building รจ espresso chiaramente all’interno della guida denominata “Schemi di link“. Tale paginetta, modificata da Google nell’estate del 2013, รจ in buona sostanza un lungo elenco con parecchie indicazioni sul “cosa NON fare” quando si cerca di ottenere dei link. O meglio: basta leggere le indicazioni per capire che praticamente tutte le azioni di link building possibili e immaginabili sono considerate innaturali, e quindi penalizzabili.
Basta con i “Link Facili”, punta ai “Link Difficili”!
Il Penguin Update dell’Aprile 2012 fu probabilmente quello che sancรฌ la fine di un certo tipo di link building. Gli easy link, quelli che ti potevi procurare in pochi istanti e/o a basso prezzo, furono da quel momento facilmente identificabili in modo algoritmico (e quindi finirono per essere penalizzati da Google). Gli hard link invece, quelli che fai una fatica enorme ad ottenere, quelli che riesci a guadagnare con sudore, lacrime e sangue, quelli naturali e meritati, quelli ottenuti tramite contenuti di enorme qualitร , acquisirono da allora sempre piรน valore. Siamo insomma entrati nell’era della “Link Earning“.
Link Innaturali e Penalizzazioni
A proposito del fatto che i link (innaturali) possono portare piรน problemi che vantaggi, ricordo che a Marzo 2014 furono penalizzati diversi siti/blog italiani, generalmente a causa di “un pattern di link in uscita artificiali non naturali, ingannevoli o fraudolenti.” Furono colpiti parecchi blog che ospitavano guest post, come aveva lasciato intendere Matt Cutts un paio di mesi prima quando minacciรฒ la “fine del guest blogging per la SEO“. Anche un certo tipo di contenuto, ovvero quello con dentro link che puzzano di SEO a chilometri di distanza, รจ da allora molto pericoloso da ospitare.
“Evita la Link Building, usiamo anche un sacco di altri fattori”
La scorsa settimana, durante il consueto hangout di John Mueller, un utente ha formulato la seguente domanda: “Dovrei evitare completamente la link building, dovrei non farla del tutto? C’รจ un modo, per i webmaster, per fare bene link building?” John Mueller, attorno al minuto 55:40 del video,
inizia a rispondere dicendo: “In generale, io eviterei. Assicurati che il tuo contenuto si distingua dagli altri e sia possibile, per gli utenti, linkarlo facilmente. Per rendere piรน semplice la cosa puoi utilizzare, ad esempio, un widget sulla tua pagina. Assicurati insomma che gli URL del tuo sito siano facili da copiare e incollare.” Ma il punto piรน interessante della risposta, รจ probabilmente questo: “Utilizziamo i link come parte dei nostri algoritmi, ma usiamo anche un sacco di altri fattori. Focalizzarsi solo sui link andrร probabilmente a causare piรน problemi che benefici al tuo sito web.”
Conclusione
Immagino che parecchi SEO si staranno chiedendo quali sono tutti questi “altri fattori” di cui parla Mueller. Se partiamo dai fattori di posizionamento su Google di Searchmetrics, potremmo ipotizzare che fra questi ci siano:
- la qualitร dei contenuti contenuti (con un’attenzione particolare all’aspetto semantico, alla lunghezza, agli elementi multimediali e, piรน in generale, all’ottimizzazione on-page)
- una buona architettura del sito web (percorsi di navigazione interni, bassa velocitร di caricamento, layout mobile-friendly/responsive)
- gli user signal (come il tempo speso sul sito, il CTR dalle SERP di Google, il bounce rate e, piรน in generale, la cura della user experience)
Manca qualcosa? ๐