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Hai notato che, da alcuni mesi a questa parte, si parla sempre più spesso di eliminare i commenti dai siti/blog di tipo editoriale? A dir la verità, se ne discute ormai da qualche anno. Un articolo di The Guardian del Settembre 2014 titolava infatti “I commenti sono veleno: maneggiali con cura o rimuovili”. Quarz (qz.com) non ha commenti da quando è nato (2012). Popular Science (popsci.com) li ha tolti nel Settembre del 2013 e il Chicago Sun-Times ad Aprile del 2014 (a causa del “tono e della (scarsa) qualità”).

Nemmeno su Vox.com ci sono. E a proposito di Vox: The Verge, notissimo sito di notizie tecnologiche che fa parte proprio del network di Vox Media, ha annunciato a Luglio 2015 di eliminare i commenti “per un po’”. Una sorta di test, per valutare pro e contro. Sempre a Luglio di quest’anno, Wired ha annunciato il formato short post senza commenti, e anche The Daily Dot li ha chiusi. Se poi arriviamo a qualche giorno fa (Ottobre 2015), Vice Motherboard ha detto che rimpiazzerà i commenti con una letter to the editor settimanale, mentre Reddit ha lanciato Upvoted, un sito senza commenti ma collegato alla storica piattaforma.

Gestire i Commenti è Terribile… ma Lato SEO?

Anche io mi interrogo spesso su questo tema. Da un lato, c’è un discorso di pura gestione: avere a che fare con i commenti negativi di troll e idioti di ogni genere e specie, che pretendono di dire la loro sempre e comunque, richiede davvero un sacco di pazienza e soprattutto di tempo.

E questa brutta gente, ricordalo, ha sempre più tempo di te. E anche se i commenti sono buoni, a tema, di qualità, è sempre necessario leggerli, moderarli e rispondere (più o meno) a tutti. Dall’altro lato, c’è poi un discorso puramente SEO. E proprio partendo da questo ho condotto l’ennesimo test sul TagliaBlog: eliminare un sacco di commenti da un post, per vedere se risaliva le SERP. Ma prima di tutto, una premessa.

Il Rapporto fra Google e i Commenti

A Google piacciono i commenti? Oppure no? Sono andato prendermi 3 vecchi post che avevo pubblicato nel 2009, 2013 e 2014:

  • 2009: Adel Saoud e Paolo Petrolini, sul Google Webmaster Central Blog, ci dicono di stare molto attenti ai commenti spammosi (e in effetti ricordo che proprio che in quell’anno fece un certo scalpore una (probabile) penalizzazione da commenti spammosi, anche se i link contenuti in questi erano con attributo nofollow).
  • 2013: Matt Cutts consiglia di usare il tuo vero nome quando commenti, e soprattutto dice di NON usare i commenti come principale strategia di link building: su larga scala, la cosa potrebbe essere considerata come uno “schema di link“.
  • 2014: Sempre Matt Cutts, dice di NON preoccuparsi dei commenti sgrammaticati. “Se la grammatica della tua pagina è corretta, non mi preoccuperei della grammatica dei tuoi commenti. […] Assicurati solo che il contenuto che tu pubblichi sia di alta qualità, e che non vengano lasciati commenti spammosi”, afferma Cutts.

In buona sostanza, sembra che l’attenzione di Google sia rivolta in particolare ai “commenti spammosi”, come riportato anche nella storica Guida introduttiva di Google all’ottimizzazione per motori di ricerca (SEO): a pagina 22, viene caldamente consigliato l’uso del nofollow per i commenti e “per ogni altra sezione o area del tuo sito in cui l’inserimento di contenuto da parte degli utenti sia possibile, come ad esempio i guestbook, i forum, bacheche, liste di referrer, etc.” Ma quando i commenti sono troppi? O fuori tema?

Il Test sul TagliaBlog: via il 99% di Commenti da un Post

A metà Maggio del 2015, ho pubblicato su questo blog un post su un tema molto caldo. Talmente caldo che, in brevissimo tempo, il post ha raggiunto e superato i 1.000 commenti (1.110, per l’esattezza). Il post si è subito posizionato molto bene (nella parte alta della prima pagina di Google.it per la parola chiave principale) appena dopo il lancio, e ha resistito in quella posizione per diversi giorni. Poi è lentamente sceso, fino a finire in coda alla seconda pagina dei risultati di ricerca (fra il 17° e 20° posto).

Andamento del post nelle SERP di Google

Un paio di considerazioni:

  • Se sul tema in questione, all’inizio di Maggio, ne han parlato solo i siti/blog estremamente verticali, verso la fine di quel mese l’interesse è divenuto (quasi) generale. Ergo hanno iniziato a scriverne anche grossi quotidiani online e noti siti di news tecnologiche, che hanno stravolto la SERP a colpi di freshness.
  • Per un paio di mesi, nella parte alta della prima pagina di Google.it uno dei risultati era riservato alle immagini (poi tale gallery è sparita). L’immagine che ho messo in testa al mio post si era posizionata anche all’interno di questa galleria di immagini, col risultato che un po’ di traffico arrivava anche da lì.

Ma andiamo avanti. Essendo il tema estremamente controverso, ed essendoci alcuni commentatori non proprio moderati, all’interno del mio post ne è nata una discussione dai toni assai accesi, ma che fondamentalmente non portava da nessuna parte. In altre parole, da questi 1.000 e più commenti cresciuti in un attimo un lettore medio poteva uscirne solo più confuso di prima. Tra l’altro, un paio di commentatori mi hanno chiesto a più riprese la cancellazione dei loro commenti, rendendo ancora più incomprensibile il botta-risposta con gli altri utenti.

Cancellazione di 1.100 Commenti da un Post

Entriamo ora nel vivo del case study. Questa enorme mole di commenti, oltre ad essere (quasi) inutile per i lettori, appesantiva parecchio la pagina. Motivo? Semplice: il sottoscritto NON utilizza la paginazione dei commenti su WordPress. Quindi tutti i commenti finiscono all’interno dello stesso URL, e non in sottopagine come comment-page-1 e successive. Qualcuno potrebbe dirmi: “Ma tu sei pazzo! Perché non hai abilitato la paginazione? Almeno puoi dividere i commenti su più pagine…” Tutto vero, ma ricordo che la paginazione attiva, qualche anno fa, mi aveva causato il posizionamento di un sacco di URL “brutti” (con dentro, appunto, comment-page-1) e duplicati vari, un po’ come spiegato in questo vecchio post di A.J. Kohn.

Optai quindi a suo tempo per toglierla, senza fare il 301 da .htaccess come suggerisce Kohn nel suo articolo (se vuoi farlo anche tu, apri la tua Bacheca di WordPress, vai sotto Impostazioni->Discussione, e togli il segno di spunta dalla casellina “suddividere i commenti in pagine”). Con questa modifica sono riuscito a eliminare i comment-page-1 dai miei post con molti commenti, ma il rovescio della medaglia è che alcuni articoli, molto commentati, hanno ora un sacco di contenuto non perfettamente in topic all’interno di un’unica pagina. E qui arriviamo al punto della questione. Mi sono posto queste 2 domande:

1. Se (per ipotesi) scrivo un bellissimo post da 1.000 parole, perfettamente ottimizzato on page, e poi ne seguono 10.000 non proprio a tema a causa di 1.000 commenti, Google cosa farà? Posizionerà il post un po’ più in basso rispetto a quando è stato pubblicato? 2. E se, viceversa, tolgo i 1.000 commenti dal post che è sceso, Google lo farà risalire un pochino?

Ecco quindi, in breve, la cronologia dei fatti:

  • 25.09.2015: ho eliminato 1.100 commenti su 1.110 dal post (che in quel momento ondeggiava fra la 17° e la 20° posizione per la chiave [cookie law])
  • 26.09.2015: Google ha aggiornato la pagina (secondo la copia cache, l’ha fatto il “26 set 2015 02:39:01 GMT”)
  • dal 30:09.2015: la pagina risale e inizia ad ondeggiare fra l’11° e il 13° posto

Al momento della pubblicazione di questo post (27.10.2015), l’articolo è ancora nelle stesse posizioni di fine Settembre 2015: è quindi risalito di 4-9 posizioni.

Conclusione

Sia chiaro, NON voglio illudere nessuno e NON voglio lanciare pericolose mode: cancellare (o togliere) i commenti dai tuoi post, non credo sia un valido sistema per migliorarne automaticamente il posizionamento sui motori di ricerca. Ma sono invece certo che i commenti off topic, inutili, cortissimi, fatti solo per prendere un link (sebbene con attributo nofollow) NON facciano assolutamente bene al blog, né lato user experience, né lato SEO. Ecco perché sarò sempre meno indulgente nei confronti di chi commenta senza aggiunge alcun valore, ma cerca solo di scroccare un easy link e un po’ di visibilità riflessa.

Max Valle

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