Da quando mi sono avvicinato al mondo blogging, uno dei miei pensieri più ricorrenti è stato: “ma se scrivessi in inglese, avrei più opportunità di emergere e di fare successo?” Perché è proprio questo il punto, distinguersi dalla massa. Finché non ci distinguiamo dal resto dei blog(gers), nessuno ci filerà mai e resteremo sempre nell’ombra. Scommetto che molti di voi non appena hanno letto il titolo dell’articolo avranno pensato: “Ok, bisogna distinguersi dagli altri, ma scrivendo in inglese vado a mettermi in competizione con molte migliaia di bloggers in più”. Considerazione che non fa una piega, ma questa è solo una delle due facce della medaglia. Non posso negare che i concorrenti aumenteranno, ma è altrettanto vero che il nostro bacino di pubblico è potenzialmente di almeno dieci volte più grande di quello che potresti solamente sognare di ottenere sul mercato italiano. Se non ci hai fatto caso, fino ad ora mi sono soffermanto solo sui nostri ascoltatori, ma non sui megafoni che possiamo utilizzare per attirarli verso di noi! Hai mai sentito parlare di Digg? Oppure di StumbleUpon (domanda retorica 😀 )? Ebbene, scrivendo in italiano siamo penalizzati, perché nessuno (o quasi) capirà una parola di ciò che c’è scritto nei nostri articoli, visto che questi servizi di social bookmarking sono sviluppati esclusivamente per la lingua anglosassone. I più informati potrebbero osservare: “Digg & Co. sono “un’esclusiva” degli anglofoni, però ci sono servizi analoghi sviluppati in italiano”. Tanto di cappello, avete perfettamente ragione, ma vogliamo parlare di numeri? Come la mettiamo col traffico? Lascio che siano i dati di Alexa a parlare:

Statistiche di Alexa

Il divario è schiacciante, con tutto il rispetto per i nostri connazionali Digg e StumbleUpon mi sembrano irraggiungibili, sotto tutti i punti di vista. Senza contare che in America Digg e StumbleUpon sono due punti di riferimento importantissimi per i bloggers, due veri pilastri della rete, hanno un trust stellare e gli articoli che passano da lì, se piacciono, ricevono un traffico da paura e i benefici che ne traggono i bloggers non potete neanche immaginarvelo. Possiamo dire lo stesso dei concorrenti italiani? Facciamo un pò il punto della situazione, estraiamo il succo del discorso; scrivendo in inglese: • Aumentano i nostri potenziali lettori; • Possiamo disporre di potenti strumenti per diffondere i nostri contenuti; • Se questi contenuti sono di valore, c’è la possibilità di aumentare la visibilità del blog e di far crescere, così, il nostro brand; • Impareremo/miglioreremo nello scrivere in una lingua straniera diversa dalla nostra madrelingua. I più penseranno, “ma ci sono solo dei PRO?”. Spiacente ma devo deludervi: • Aumentano i concorrenti; • C’è il rischio di commettere gravi errori grammaticali (più agli occhi dei madrelingua che ai nostri 😛 ); • Potremmo apparire un pò “granitici” nell’affrontare un discorso, un pò impacciati, specie nel caso in cui stessimo rispondendo a dei commenti; • C’è il grandissimo rischio di non riuscire a far passare correttamente il nostro messaggio. Se potete contare su una buona padronanza della lingua, la maggioranza dei CONTRO non vi dovrebbe spaventare. Se, invece, avete ancora qualche indecisione, il mio consiglio personale è, prima di buttarsi con un blog, scrivere in inglese per qualche mesetto, magari leggendo un articolo in lingua madre (preso da qualche quotidiano illustre) e cercando di riscriverne un riassunto scritto con parole proprie. Se posso permettermi, vorrei suggerirvi due strumenti utili per affinare la conoscenza della lingua (valgono anche per lingua diverse dall’inglese): 1. Google Translator: sarà anche stra-criticato, ma quando ho qualche piccola incertezza mi affido sempre a lui; 2. Toogle Inline Translator: si tratta di un plug-in per Firefox, permette di visualizzare istantaneamente la traduzione di un qualsiasi testo da noi evidenziato in una pagina web. In linea di massima, se l’affrontare un discorso in una lingua non vostra non vi spaventa, se avete tempo e risorse da investire, se siete creativi, se siete ambiziosi, se potete offrire valore a chi vi legge, se avete voglia di fare il salto di qualità, se siete stufi del solito tran-tran, beh allora… Provate a bloggare in inglese! P.S. Se già possedete un vostro blog, non siete obbligati ad aprirne uno nuovo, you can simply open its international version 😉 Autore: Roberto lastrobt, per il TagliaBlog.