ranking

Sappiamo tutti che i fattori di posizionamento su Google sono oltre 200: lo dice lo stesso motore di ricerca nella sua pagina How Search Works – From algorithms to answers, dove è riportato che “we rank the results using over 200 factors“. In realtà si tratta di un dato molto vecchio/non aggiornato, visto che già nel lontano 2010 Matt Cutts affermò che i segnali sono sì 200, ma ogni singolo fattore potrebbe avere fino a 50 o più “sfumature”… 200 x 50 = 10.000! Solo in rarissimi casi Google ha dichiarato esplicitamente alcuni di questi fattori (ricordo la velocità, l’HTTPS e il mobile-friendly), ma non hai mai parlato di quali fossero i principali.

Vista questa opacità di Google nell’elencare chiaramente gli elementi che compongono il suo algoritmo, vari attori della scena SEO internazionale hanno fatto diversi studi e test cercando di risalire a questi famosi 200 fattori: cito ad esempio Search Engine Land (che annualmente pubblica una tavola periodica dei fattori SEO), Searchmetrics e Moz (che pubblicano rispettivamente studi annuali e biennali sui fattori di posizionamento, basati sulla correlazione fra il singolo segnale e il ranking su Google).

RankBrain è il terzo fattore più importante

Secondo quanto riportato da Bloomberg ad Ottobre del 2015, “nei pochi mesi da quando è stato rilasciato, RankBrain è diventato il terzo più importante segnale che contribuisce al risultato di una query di ricerca.” In quell’occasione Danny Sullivan chiese a Google quali fossero i primi 2 fattori, ma non ottenne risposta. Fece comunque la sua ipotesi: secondo Danny, i link – ovvero il modo in cui Google conta i link sotto forma di voti – rimangono il segnale più importante, mentre al secondo posto ci sono le “parole”, intese nel senso più ampio possibile: dalle parole presenti sulla pagina, a come Google interpreta le parole che gli utenti scrivono nel modulo di ricerca del motore.

I primi due fattori sono i Contenuti e i Link (NON in quest’ordine!)

Il 23 Marzo 2016, durante una Q&A in live streaming organizzata da WebPromo.Expert,

Andrey Lipattsev (Search Quality Senior Strategist di Google) ha confermato l’ipotesi di Sullivan:

Posso dirvi cosa sono. Sono i contenuti. E i link che puntano al tuo sito.

Alla domanda di quale fosse l’ordine esatto di questi 2 fattori, Lipattsev ha risposto che “non c’è un ordine”: pertanto non è possibile sapere se sono più importanti i contenuti o i link agli occhi di Google.

…e RankBrain potrebbe NON essere il terzo fattore

Il punto è che RankBrain non ha lo stesso impatto su tutte le query. Secondo quanto dichiarato da un portavoce di Google a The SEM Post, “è particolarmente d’aiuto sulle query di coda lunga, come ad esempio quel 15% di nuove query che vengono effettuate ogni giorno.” Pertanto RankBrain potrebbe essere effettivamente il 3° fattore su un certo ambito di ricerche, ma non esserlo su query molto più competitive e “stagionate”. Lo stesso Lipattsev, durante la Q&A, ha detto che “la questione del terzo posto è fortemente controversa. Prendete la cosa “con le pinze””.

Conclusione

A mio modesto parere, affermare che i 3 più importanti segnali di ranking su Google sono contenuti, link e RankBrain, equivale a non dire nulla di davvero utile. Su RankBrain si sa ancora troppo poco, mentre contenuti e link sono ambiti esageratamente estesi: in mancanza di indicazioni più precise, qualitative e quantitative, sapere che questi 2 fattori sono i più importanti non cambia certamente la vita a chi si occupa di SEO. Anche perché non credo ci sia qualcuno che faccia SEO senza mettere al centro contenuti e link… o mi sbaglio? 🙂


Max Valle

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