Scelta. Valore. Innovazione. Sono queste le 3 parole magiche (con tanto di sito ad hoc) alla base del matrimonio fra Microsoft e Yahoo! – siglato poche ore fa – ma ampiamente anticipato da All Things Digital a metà luglio (accordo di cui comunque si discute da circa 18 mesi).
Questi i principali punti chiave dell’intesa (tralascio quelli puramente economici… per la cronaca, nelle ore successive alla firma la Borsa ha punito pesantemente Yahoo!, mentre Microsoft ha registrato un leggero rialzo):
• La durata dell’accordo è di 10 anni
• Microsoft acquisirà una licenza decennale esclusiva per le tecnologie di ricerca di Yahoo!, che potrà integrare nelle sue piattaforme di ricerca web esistenti
• Bing diventerà l’algoritmo esclusivo per la ricerca sui siti di Yahoo!, che invece continuerà ad utilizzare la sua tecnologia e suoi dati in altre aree della sua attività, come per migliorare la tecnologia di display advertising
• La forza vendita di Yahoo! opererà in esclusiva per la vendita delle pubblicità di entrambe le aziende. Microsoft AdCenter sarà la piattorma di self-serve advertising di entrambe le aziende, e i prezzi degli annuci saranno regolati dal processo automatico di asta di AdCenter
• Ogni azienda manterrà separate le attività dedicate al display advertising e le relative forze vendita
• Yahoo! continuerà ad innovare le sue property, anche se alimentata da tecnologia Microsoft
• L’accordo NON copre i siti di proprietà, i prodotti, l’email, l’instant messaging e il display advertising
In estrema sintesi, il lungo comunicato stampa è sintetizzabile in questa frase: “Microsoft will now power Yahoo! search while Yahoo! will become the exclusive worldwide relationship sales force for both companies’ premium search advertisers”. Yahoo! (come motore di ricerca) scomparirà, trasformandosi in Bing. E Yahoo! sarà la forza vendita di entrambe le aziende per tutto ciò che riguarda il search. Tutti contro Google Google è il leader assoluto dei motori di ricerca e della pubblicità sul web. Talmente leader che sommando Yahoo! a Bing non credo che oggi si arrivi neppure ad 1/4 dello share di Google a livello globale (e forse ad 1/10 a livello italiano).
Per l’adv, ancora peggio: l’accoppiata Adwords/AdSense è ad oggi (quasi) l’unico strumento utilizzato sia da chi vuole (da un lato) veicolare traffico e (dall’altro) monetizzare il proprio sito web. Non si può quindi che essere d’accordo con Carol Bartz quando afferma che “Everyone Wants A Real Alternative“. Nessuno vuole continuare a vivere nel terrore di essere bannato dalle SERP di Google (e/o dal programma AdSense), cosa che può significare nella migliore delle ipotesi la scomparsa del sito web dagli indici del motore di ricerca (e relativo azzeramento delle visite), nella peggiore la perdita di uno o più posti di lavoro (troppi webmaster si affidano in toto ad AdSense per la raccolta pubblicitaria).
Tutti vogliono la nascita di una vera alternativa, o almeno di un pò di movimento, nello statico e monopolistico mercato del search e dell’advertising online. Io ci spero davvero.