La ricerca dei principali fattori di posizionamento di Google (Google ranking) รจ un evergreen da parte di tutti coloro che si occupano, a vario titolo, di SEO.
Ma quali sono i fattori di ranking che nel 2020 potrebbero realmente fare la differenza nel tuo progetto online? Quali sono le determinanti che potrebbero costituire una discriminante tra un progetto di successo e un fallimento?
Di seguito trovi 10 elementi che non dovresti mai abbandonare al proprio destino. Vediamoli insieme, ma non prima di averti ricordato che puoi approfondire questo argomento anche leggendo questi 10 trucchi SEO per il posizionamento!
Google Ranking: iniziamo dai backlink
Ad oggi rimangono uno dei criteri di ranking sito piรน significativi (se non, forse, il piรน importante per alcune importante per alcune pagine). Attenzione, perรฒ: riempire di link il proprio sito non basta. Bisogna invece selezionare solo quelli da siti di alta qualitร , correlati ai propri.
Uno dei modi piรน efficienti per poter far crescere il proprio profilo di backlink รจ sicuramente quello di prendere in prestito delle idee di backlink dai tuoi concorrenti diretti sulla SERP.
Una volta individuati i tuoi competitor diretti ti basterร utilizzare una delle suite di strumenti SEO che puoi facilmente utilizzare online e vedere quali sono i backlink dei tuoi siti โavversariโ.
A quel punto potrai valutare se coloro che hanno ospitato dei link verso i tuoi concorrenti siano interessati a fare lo stesso con te (รจ molto probabile!).
Testi ottimizzati
Il contenuto SEO deve contenere una quantitร appropriata di parole chiave e di immagini rilevanti, ma lo stile non deve essere forzato, nรฉ ci deve essere una densitร eccessiva di keyword. Meglio invece che il testo risulti essere scritto in modo informativo e naturale.
Certo, non sempre รจ facile capire esattamente quali parole chiave usare, dove metterle e quante di esse sono necessarie nel tuo testo. Anche per questo motivo uno dei consigli che mi sento di darti รจ quello di affidarti a uno specialista nella realizzazione dei contenuti, il quale anche grazie allโaiuto di alcuni strumenti online, riuscirร a realizzare dei testi maggiormente ottimizzati per le tue finalitร di ranking in Google.
Tag
I tag HTML indicano a Google quali sono gli elementi piรน importanti del tuo testo. In particolare, i tag del titolo e della metadescription sono ciรฒ che gli utenti vedono nei risultati della ricerca. E, dunque, dovrebbero includere โ pur senza troppe forzature โ le tue parole chiave.
Ricorda anche di curare i tag di paragrafo (da H1 a H6), che ti permetteranno di dividere il testo in sezioni di maggiore facilitร . Anche i tag di paragrafo dovrebbero idealmente contenere le principali parole chiave, pur mantenendo uno stile informativo.
Infine, non dimenticarti di usare il tag alt, al fine di descrivere le immagini ai motori di ricerca. Ricorda che Google Immagini รจ il secondo motore di ricerca al mondo. Questo vuol dire che un buon uso di questo tag ti permetterร di sfruttare al meglio le sue potenzialitร !
Se invece non presterai particolare attenzione ai tag HTML, allora probabilmente andrai incontro a centinaia di pagine non ottimizzate correttamente per la ricerca.
Core Web Vitals
Dei Core Web Vitals abbiamo recentemente parlato su questo sito, descrivendoli come le piรน recenti metriche di โuser experienceโ, che ben presto potrebbero diventare fattori di ranking Google.
Queste metriche โ in estrema sintesi โ misurano la prima impressione che l’utente ottiene quando visita una pagina e, in particolare, quanto velocemente si carica, quanto velocemente diventa interattiva e quanto stabile รจ il layout.
Ad ogni modo, ad oggi i Core Web Vitals non sono ancora fattori di ranking โufficialiโ di Google, ma รจ molto probabile che lo possano diventare a breve e che, proprio per questo motivo, sia conveniente iniziare ad acquisire la giusta dimestichezza con essi.
Metriche comportamentali
Se i Core Web Vitals non sono ancora integralmente inclusi tra i fattori di ranking, cโรจ molto dibattito sul fatto che lo possano essere le metriche comportamentali.
Alcuni analisti sostengono che, effettivamente, Google utilizzi tale metriche per poter ispirare il proprio ranking, mentre altri ritengono che non ci sono evidenze in tal proposito.
In questo ambito, ti ricordo che le metriche comportamentali di cui si parla sono principalmente rappresentate dal click-through-rate (CTR), dalla frequenza di rimbalzo, dalla profonditร e dalla durata della sessione. Per poter verificare tali performance รจ sufficiente accedere al proprio account di Google Analytics.
Per quanto riguarda un positivo sviluppo di tali metriche, ricorda che il miglioramento di questi parametri comportamentali da parte degli utenti ha molto a che fare con la creazione di contenuti pienamente coinvolgenti. ร ad esempio evidente che se vuoi mantenere piรน a lungo il tuo utente allโinterno del sito dovrai creare contenuti interessanti, ricchi di spunti di approfondimento, e ben linkati ad altri contenuti.
Google My Business
Ottimizzare il proprio spazio su Google My Business รจ una cosa relativamente semplice e molto importante, a beneficio del tuo local SEO. Ti permetterร infatti di accreditare la tua attivitร come unโimpresa attiva, e influenzerร positivamente le ricerche territoriali. Una volta creato un simile annuncio, di fatti, il contenuto diventerร idoneo non solo per i risultati di ricerca, quanto anche per Google Map
Per sfruttare pienamente questa opportunitร , fai una visita su Google My Business e crea il tuo profilo. Ti verrร quindi chiesto di fornire alcuni dettagli di base e di verificare la tua attivitร . Una volta fatto, potrai avere accesso alla dashboard di Google My Business, dove troverai molti altri modi per migliorare il contenuto del tuo annuncio. Come minimo, ricordati di inserire una descrizione, gli orari di lavoro e alcune foto, e di tenere sempre aggiornate tali informazioni. Visita spesso la dashboard, perchรฉ Google aggiunge di frequente nuove funzionalitร di Google My Business e sarebbe buona abitudine non perderne nemmeno una!
Ottimizzazione per dispositivi mobile
Qualche tempo fa Google ha annunciato che da questo autunno tutti i siti web, senza eccezioni di sorta, saranno giudicati anche in base alla loro versione mobile e non solo alla versione desktop.
Quindi, se desideri che il tuo sito web abbia una qualche possibilitร di miglior posizionamento nei risultati di ricerca, dovresti quanto meno assicurarti che sia correttamente progettato per gli utenti che si collegano alle tue pagine da dispositivo mobile.
Velocitร
Abbiamo giร parlato di velocitร del sito nel momento in cui mi sono riferito ai Core Web Vitals. In attesa che i CWV diventino un fattore di ranking โufficialeโ (secondo molte indiscrezioni che arrivano dalla societร di Mountain View, potrebbe avvenire a brevissimo), val la pena accennare alla velocitร del sito come a un criterio di posizionamento stand alone, in questa lista.
Da diversi anni Google ha affermato che la velocitร del sito, intesa come velocitร di caricamento delle pagine, รจ un importante fattore di ranking. Il motore di ricerca effettua tale misurazione mediante il Time to first byte (TTFB), e risulta essere una metrica di particolare significativitร per tanti motivi.
Innanzitutto, รจ di facile condivisione che le pagine che hanno un tempo di caricamento piรน lungo sono anche quelle pagine che tendono ad avere un tasso di rimbalzo piรน elevato, e un tempo di permanenza medio inferiore.
Dโaltronde, รจ sufficiente mettersi per un attimo nei panni di un utente medio per capire che non si ha la pazienza e la voglia per navigare in un sito lento, che non fornisca in tempo (quasi) reale la risposta ai nostri quesiti. Diverse statistiche mostrano inoltre che un sito lento converte di meno.
Link interni
Anche se molte persone sembrano trascurare questo aspetto, in realtร anche lโinternal linking รจ un fattore decisivo di posizionamento. Meglio dunque assicurarsi che le pagine del proprio sito siano correttamente collegate tra di loro: questo aiuterร Google a capire quali pagine del tuo sito sono piรน rilevanti, per alcuni determinati intenti di ricerca.
Assicurati che la struttura del tuo sito sia coerente e che non ci siano punti in cui le pagine siano orfane e senza link.
Link in uscita
Concludo infine con un rapido richiamo ai link in uscita, che per molto tempo sono stati circondati da una nomea negativa, figlia del fatto che si riteneva che tanti link in uscita, pur verso fonti autorevoli, fossero in grado di erodere il Page Rank.
Non รจ esattamente cosรฌ: i link in uscita sono invece un segnale di attenzione nei confronti della propria utenza, perchรฉ stai contribuendo a rendere il tuo contenuto ancora piรน interessante, dirottando i lettori verso altre fonti, per eventuali approfondimenti.
Attenzione solo ai link di affiliazione. Possono essere usati, ma meglio impostare il tag nofollow, come richiesto da Google.
Google Ranking Check: conclusioni
Prima di lasciarci, fammi ricordare che รจ sempre buona abitudine quella di tenere sotto controllo l’algoritmo di Google, che รจ in continua evoluzione e i cui repentini cambiamenti potrebbero disorientare i meno attenti. Alcuni fattori di ranking, come le parole chiave e i backlink, stanno gradualmente perdendo importanza.
Altri fattori di ranking, come la user experience, stanno invece acquisendo rilevanza.
La cura di questi fattori e di molti altri che compongono il complesso mondo della seo, ti permetterร di migliorare il posizionamento del tuo sito. Ti consiglio di rimanere sempre aggiornato.